ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

«Un’esperienza indimenticabile a Praga»

Il Viaggio della Memoria dei ragazzi di ’Viale della Resistenza’. «Nel campo di concentramento i bambini vivevano in una struttura a parte»

Quando siamo arrivati a Praga, dopo sedici ore di viaggio, eravamo distrutti dalla stanchezza.

Il giorno successivo abbiamo visitato la città spostandoci con i mezzi pubblici. Ci siamo divisi in due gruppi: alcuni studenti sono andati all’archivio di Stato, gli altri hanno visitato Praga.

Praga è una città molto diversa da Cesena. Le case sono particolari per la loro struttura e la maggior parte è decorata da rilievi e colori insoliti. Nel centro della città c’è la vecchia e nuova sinagoga. Nella piazza principale di Praga abbiamo visto l’altissima torre dell’orologio astronomico, un orologio non segna le ore ma la posizione del sole rispetto alla terra.

In seguito abbiamo visitato la sinagoga più importante di Praga. Sulle pareti sono scritti tutti i nomi degli ebrei della Repubblica Ceca morti a causa della Shoah. Attorno alla struttura è presente un cimitero ebraico. In alcune teche sono conservati i disegni dei bambini che erano rinchiusi nel campo di concentramento di Terezin. Il giorno successivo abbiamo visitato il Terezin e il memoriale. Nel campo erano costretti a vivere tutti gli ebrei della zona, ma i bambi-ni dai 10 ai 15 anni abitavano in una struttura a parte, sempre all’interno del campo. Nella Piccola Fortezza, una prigione, erano rinchiusi i prigionieri politici e una minoranza di ebrei. La fortezza poteva ospitare 7000 persone ma in realtà ne vennero rinchiuse fino a 58.000. Quando le persone morivano erano portate ai forni crematori, dove si incenerivano circa 200 corpi al giorno. Alcuni sono sopravvissuti e ancora oggi possono raccontarci ciò che è successo.

Nell’archivio abbiamo visto antichi manoscritti come la scomunica di Federico Barbarossa e di Carlo Magno. Abbiamo esaminato la documentazione su Mario Mares, in particolare la sua testimonianza dopo la condanna.

Mario Mares era un ufficiale della Gestapo nato a Cesena che si era trasferito a Praga quando era bambino. Aveva studiato giurisprudenza, senza però terminare gli studi, e durante il nazismo distribuiva volantini di propaganda. Nella sua testimonianza, dopo la condanna, disse di non sapere quello che faceva. Cercò di suicidarsi tre volte e poi morì impiccato.

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