ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Convitto Nazionale Giacomo Leopardi di Macerata (MC) - 3D

«Dentro la cultura spagnola con il flamenco»

Gli alunni hanno assistito a uno spettacolo del tradizionale ballo iberico e sono rimasti affascinati dai costumi e dal sapiente uso del manton

Tutte le classi della scuola media del Convitto, che studiano spagnolo, hanno partecipato allo spettacolo del flamenco. Siamo partiti per raggiungere l’aula magna dell’Ite Gentili, per la presentazione del gruppo «Arte y pasion flamenca», in quel momento siamo entrati nel mondo della cultura spagnola. Sul palco c’erano i membri del gruppo: il chitarrista di origine valenciana Alberto Rodriguez Gomez, la cantante Milena Rubini, il percussionista Enzo Felici che ha suonato uno strumento particolare chiamato «cajon», le ballerine Maria Teresa Marini e Francesca Vitelli. Lo spettacolo è iniziato con una introduzione sul flamenco e sulle sfaccettature di questa arte; poi le ballerine si sono messe in posizione e l’accompagnamento musicale ha cominciato a farci entrare nel mondo del flamenco. Hanno eseguito sette balli e tutti ci hanno colpito. Anche durante i cambi di scena, in attesa che le ballerine rientrassero con nuovi coloratissimi costumi, ci sono state sul palco delle esibizioni musicali che non hanno permesso di fare spazio alla noia. Il primo ballo è molto caratteristico della Spagna, grazie al ventaglio, uno strumento importante che arricchisce questa danza rendendola ancora più magica. Altri balli si sono svolti utilizzando non solo il ventaglio, ma anche il «manton», una specie di scialle usato per creare coreografie movimentate e animate (nella vita quotidiana viene usato per coprirsi il capo o le spalle). A metà spettacolo c’è stata una pausa durante la quale tre alunni hanno letto alcune poesie riguardanti questa danza; un nostro compagno ha recitato «Elegia del cantaor». Dopo questo breve momento è iniziata la seconda parte dello spettacolo dove ci sono stati dei colpi di scena, come quello della cantante Rubini, che all’improvviso si è unita nella danza alle altre due ballerine. Alla fine molti han-no posto domande ai membri del gruppo che hanno soddisfatto ogni curiosità. Così si è conclusa la nostra avventura e per noi è stata un’ottima esperienza.

Francesco Ballini, Elisa Ceresani, Matteo Prenna, Giulia Sardella, Lorenzo Sbarbati, classe III D

Abbiamo assistito all’esibizione del gruppo «Arte y pasion flamenca». Poi abbiamo condiviso con gli artisti alcune poesie che riflettono bene le emozioni trasmesse da questa meravigliosa tradizione andalusa: «Elegia del cantaor» di Tomas Borras, «Cante Hondo» di Manuel Machado e «La guitarra» di Federico Garcìa Lorca. La prima parla di come il flamenco possa cambiare la vi-ta di chi lo pratica e dei sentimenti che trasmette: «Y ser flamenco es cosa: es tener otra carne alma, pasiones, piel, instinto y deseos (E essere flamenco è tanto: è avere un’altra carne, anima, passione, pelle, istinti e desideri)». La seconda tratta del divertimento e spiega come nella felicità ci sia anche tristezza, nostalgia e dolore: «Corazón, calla tu pena; a todos nos han cantado en una noche de juerga (Il cuore calma la tua pena; a tutti noi hanno cantato in una notte di divertimento)». L’ultima esprime l’importanza della chitarra nel flamenco che suscita molte sensazioni: «Empiezael llanto de la guitarra Es inútil callarla. Es imposible callarla. (Inizia il canto della chitarra. È inutile fermarla. E’ impossibile)». Abbiamo parlato di un’emozione non traducibile in italiano che è «un potere e non un agire, è un lottare e non un pensare»: «el duende». In generale il flamenco ha il compito di esprimere le emozioni attraverso musica, testi e danza. Chi interpreta il flamenco si lascia trasportare dalla musica e mette il ballo al centro della sua vita.

Angelo Berdini, Camilla Pietrani, Mattia Pazzaglia, Camilla Ubaldini, Irene Paglialonga, III D

UN ANTICO LINGUAGGIO

In Spagna il ventaglio veniva usato nel XV secolo dalle donne come strumento indispensabile per la comunicazione, quando la loro libertà di espressione era limitata; le ragazze inventarono un linguaggio per comunicare con i loro pretendenti grazie all’uso di questo oggetto. Veniva pure utilizzato come strumento e accessorio per i balli di flamenco, una musica intima, espressa con un canto e un ballo accompagnati dalla chitarra, dal battere del palmo della mano, dalle scarpe che battono ritmicamente a terra e dalle nacchere. Esistono vari tipi di ballo: “las saetas”(religioso), “fandango”, “las bulerias”, e il più noto “las sevillanas” (allegro). Questo ballo ha avuto successo anche tra gli stranieri, ci sono spettacoli dedicati solo ai turisti in tante zone della Spagna. I vestiti del flamenco indossati da ballerini e ballerine, caratterizzano le culture e tradizioni spagnole. Non si può non indossare un mantello di lana, seta o altri tessuti con delle frange e dei grandi orecchini. Le donne solitamente hanno i capelli raccolti e adornati con fiori e fermagli.

Aria Strada, Edoardo Dezi, Angelo Marzio,Daniel Baccifava, Emma Giaccaglia, III D

 

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