ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado E. Mattei di Marina di Ravenna (RA) - 1A - 2A

Accoglienza? Nausicaa è un grande esempio

I ragazzi della scuola media ‘Mattei’ di Marina di Ravenna, dopo lo sbarco della Ocean Viking, parlano dell’importanza di aiutare i migranti

Al giorno d’oggi sono tante le persone che scappano dalla propria patria in cerca di una vita più dignitosa, persone che prima vivevano ai margini della sofferenza o nel mezzo di una delle tante guerre spesso dimenticate.

Sono tanti i gommoni che si perdono e affondano nel Mar Mediterraneo, sono tante le vite dietro ai numeri che spesso sentiamo al telegiornale, ma ci sono anche enormi navi che controllano i mari cercando di portare in salvo le vite di quelli che rischiano di perderle in questi “viaggi della speranza”: una di queste è la Ocean Viking, approdata al porto di Ravenna il 31 dicembre 2022, una nave che ha salvato 113 persone tra le quali 31 minori non accompagnati e un neonato di 17 giorni.

Tante sono state anche le associazioni che si sono attivate per aiutare i migranti che sono sbarcati questo Capodanno, una notte che da molti non verrà dimenticata tanto facilmente. È la prima volta che sulle coste della nostra città arriva una di queste navi, spesso al centro di polemiche politiche: Ravenna ha accolto queste persone mettendo in pratica l’antico valore dell’ospitalità.

Nell’antica Grecia l’accoglienza era addirittura un valore sacro perché si pensava che la gentilezza e l’empatia verso lo straniero avrebbero permesso di ricevere aiuto e protezione da parte delle stesse divinità. Nausicaa ne è un bellissimo esempio: come ci narra Omero nell’Odissea, nonostante la figlia del re Alcinoo non conoscesse Ulisse (sorvolando il suo trascurato e spaventoso aspetto fisico) lo aiuta procurandogli cibo, acqua e una veste pulita.

Lo accoglie senza averne paura. Può sembrare scontato, ma non sempre è così: oggi infatti l’ospitalità non è più considerata un dovere verso chi ne ha bisogno.

La mentalità nei millenni è cambiata e ora nel mondo vediamo tanta discriminazione e indifferenza, e sono sempre troppo numerose le volte in cui le persone straniere infatti vengono respinte o non integrate. Ci siamo dimenticati di metterci nei panni dell’altro, di cosa significhi far sentire l’altra persona a proprio agio: si tratti di un amico che viene da lontano, una nuova compagna di classe o un migrante che deve ricostruirsi una vita.

Il tema dell’immigrazione sembra però non trovare fine, e tra i tanti discorsi e trattative, alle nostre orecchie sembra che ci si dimentichi di giocare con vite umane, che hanno diritti e doveri come noi. Sicuramente la diversità è ciò che spaventa di più: in questo ultimo anno infatti, con lo scoppio della guerra in Ucraina e il conseguente arrivo di molte persone da quella zona dell’Europa (anche qui a Marina di Ravenna), abbiamo visto che si tende a essere più ospitali nei confronti di alcune persone rispetto ad altre: stesso colore di pelle, stessi abiti ci portano forse a vedere il popolo ucraino più vicino a noi rispetto a qualche africano che viene da Paesi in guerra di cui magari non sapevamo neanche l’ esistenza.

Chi non accoglie è chi non pensa al dolore che queste persone respinte possono provare… A volte, invece, basterebbe semplicemente essere un po’ di più come Nausicaa.

Federica Lorenzi, Agata Sangiorgi, Mirco Radi, Francesca Fabbri Classe I A Scuola media ‘Mattei’ di Marina di Ravenna Professoressa Nias Zavatta

Quest’anno a scuola abbiamo compreso l’importanza dei diritti umani attraverso uno strumento particolare: il teatro. Grazie al progetto “Experiential learning” finanziato dalla Fondazione del Monte, infatti, abbiamo partecipato a un’attività di teatro di figura, in cui si utilizzano gli oggetti per esprimersi. Il tema su cui abbiamo lavorato, guidati dagli esperti del Teatro del Drago, è quello dei diritti umani; il teatro si è rivelato uno strumento perfetto per rappresentarli: è capace di suscitare emozioni forti e trasmettere messaggi importanti. Durante gli incontri le esperteRoberta Colombo e Mariasole Brusa ci hanno proposto diversi esercizi che, inizialmente, potevano sembrare molto semplici o slegati dal tema dei Diritti umani, come lanciare in aria un telo di plastica per farlo cadere su di noi e lentamente scivolare a terra. In realtà sono esercizi complessi. Ci è stato poi chiesto di scegliere un diritto umano e un oggetto che lo rappresentasse: in base al diritto scelto dovevamo narrare una storia in prima persona, dal punto di vista dell’oggetto, una storia in cui il diritto venisse calpestato. Affrontare questo percorso non è stato facile, la cosa fondamentale era capire che il foglio di carta era più importante di noi: rappresentava il Diritto umano scelto.

Il laboratorio si è concluso con una breve esibizione all’interno del nostro istituto. Nella performance ogni alunno aveva un foglio di carta e doveva rappresentare, attraverso cinque posizioni del corpo, cinque “fermo immagine”, una storia legata al diritto umano che aveva scelto. Sono nate, per esempio, la storia di una ragazza malata, che in quanto donna non ha il diritto alle cure mediche, e la storia di un quaderno in cui il diritto all’istruzione viene negato. Molti di noi hanno scelto di raccontare il diritto al gioco e al tempo libero, forse perché durante il lockdown ne siamo stati privati. Attraverso quei cinque “fermo immagine” abbiamo imparato a comunicare in modo non verbale, ma soprattutto abbiamo potuto osservare i diritti umani da un nuovo punto di vista: non solo come una cosa importante, ma anche come un aspetto fondamentale della vita di tutti i giorni, grazie ai quali viviamo una vita serena e dignitosa. Sappiamo che non basta una rappresentazione teatrale per cambiare la situazione, però crediamo che grazie a questo percorso almeno qualcosa in noi sia cambiato, qualcosa che ha acceso la speranza in un futuro migliore, in cui le persone si rispettino. Un mondo migliore non è irraggiungibile, bisogna solo crederci.

Classe II A Scuola media ‘Mattei’ di Marina di Ravenna Prof.ssa Roberta Angelini

Votazioni CHIUSE
Voti: 0

Pagina in concorso