«Settempeda, un vivaio in forte crescita»
La segretaria Ciciliani e Sparapassi, responsabile del settore giovanile: «Abbiamo riacquistato il titolo scuola calcio Figc»
La Settempeda è una scuola calcistica in crescita che accompagna nello sviluppo psico-fisico molti alunni dell’istituto Padre Tacchi Venturi, ecco perché abbiamo deciso di intervistarne la segretaria Laura Ciciliani e Carlo Sparapassi, dirigente del settore giovanile.
Quale è la situazione sportiva della Settempeda? Ciciliani: «È molto buona, ma ovviamente non si smette mai di migliorare. La prima squadra milita in Prima categoria, il settore giovanile è in crescita ed abbiamo tutte le categorie dai piccoli amici agli allievi. Dalla stagione 2021/2022 abbiamo riacquisito il titolo scuola calcio Figc».
Come ti sei sentito quando ti hanno nominato dirigente del settore giovanile? E quali caratteristiche deve avere chi ricopre questo ruolo? Sparapassi: «Sono stato molto orgoglioso che abbiano scelto me, ma anche consapevole dell’importanza del lavoro da svolgere». Quali progetti vorrebbe realizzare la Settempeda? Sparapassi: «Ne abbiamo molti.
Innanzitutto vorremmo far crescere la scuola calcio, migliorare gli impianti come rifare il campo sintetico che è molto rovinato. Vorremmo anche ampliare il campo estivo facendo crescere i ragazzi che fino a «ieri» erano i protagonisti in campo, desideriamo anche collaborare con altre società del territorio».
Come si preparano i progetti, ad esempio il campo estivo? Sparapassi: «Mesi prima con il consenso del presidente e una riunione tra i tecnici per organizzarsi, si cerca anche l’apporto dei genitori. La pubblicità viene fatta attraverso i social o con volantini per coinvolgere tutti».
Nel 2024 la società compirà 100 anni, l’avvicinamento a questo evento è già partito con una serata al Teatro Italia ideata dall’instancabile Gabriele Cipolletta dedicata alla storia della società biancorossa. Riccardo Chiodi, Diego Corvini, Tommaso Massacci Classe III A
Il nostro istituto è frequentato da alcuni ragazzi che hanno la passione della danza e seguono diversi corsi, dalle danze standard all’hip hop. Conciliare gli impegni scolastici con quelli agonistici spesso è difficile: richiede sacrifici, per questo abbiamo voluto intervistare alcuni nostri compagni di classe.
Lorenzo Scarano, da quanto tempo hai questa passione e quante volte ti alleni a settimana? «Sono quattro anni, mi alleno quattro volte alla settimana».
Quali sono stati fino ad ora i tuoi maggiori risultati? «Ho avuto diverse soddisfazioni con le danze standard, sono stato primo ai Regionali e agli Italiani per due volte».
Laura Calcavecchia, anche a te il ballo occupa gran parte del tempo libero? «Sì, mi alleno 6 giorni su 7, ho iniziato a ballare quattro anni fa».
Come fai a conciliare scuola e danza? «È difficile, ma cerco di dare il massimo in ciò che faccio. Spero di riuscire, un giorno, a organizzarmi sempre meglio».
Laura Calcavecchia, Lorenzo Cannillo, Eva Cantarini, Mohamed Ndiaye Classe III A
Abbiamo visitato la casa di riposo “Lazzarelli” di San Severino che può accogliere oltre 80 ospiti e abbiamo parlato con alcuni di loro. Flavio è nato a San Severino nel 1958. Ci ha raccontato che si è trovato molto bene, si diverte alle festicciole organizzate dalle animatrici. «Facevo la contadina – racconta Olivia– e ho due figli sposati, ma non sono a San Severino e per loro è difficile venirmi a trovare spesso». Valerio si lamenta un po’: non può mangiare troppi dolcetti nelle feste organizzate in struttura. «Sono stato un medico chirurgo di base, ma non mi sono specializzato. Mi sono laureato nel 1977 a Roma. Ho lavorato a San Severino per 35 anni». Il settempedano Mario è ospite della casa di riposo dal 2006 e ci tiene a salutare i parenti.
Abbiamo poi parlato con Ma-rio. Lui è settempedano, è ospite della casa di riposo dal 2006 e ci tiene a salutare i parenti.
Abbiamo rivolto qualche domanda alla presidente Teresa Traversa.
Gli anziani fanno qualche terapia? «Fanno ginnastica quando è necessario. Se devono sottoporsi a qualche terapia abbiamo le infermiere a disposizione di giorno e di notte».
È difficile essere la dirigente di una casa di riposo? «Non lo è per il semplice fatto che per me è una famiglia”.
Ha un rapporto molto stretto con chi lavora o vive qui? «Certo. Anche gli altri sentono di avere questo legame con me». Alessandra Lombardi, Beatrice Sparvoli, Filippo Vissani, Caterina Zamponi Classe III A
Ai primi di dicembre, qualcuno ha messo un rotolo di carta igienica nella cassetta dello scarico di un bagno al piano superiore della nostra scuola, provocando la fuoriuscita d’acqua. La bravata è stata fatta di sabato mattina, il lunedì i collaboratori scolastici hanno scoperto l’allagamento che ha provocato gravi danni ad alcune apparecchiature elettroniche e ha rischiato di indebolire la struttura dell’edifi-cio. «Quel giorno – due collaboratrici scolastiche ci hanno raccontato quei concitati momenti – l’ingresso al piano terra era un lago. Abbiamo scoperto che l’allagamento proveniva dal primo e secondo piano, precisamente dal bagno dei maschi. Abbiamo chiamato il dirigente scolastico che ha contattato il Comune, l’ufficio tecnico e un muratoreche ha dovuto forare il soffitto dei due piani per far defluire l’acqua accumulata». Noi intanto ci siamo arrangiati con stracci e secchi sparsi di qua e di là.
L’allagamento ha provocato seri danni: si è dovuto rimbiancare le pareti e tappare i buchi.
Inoltre si sono rotte delle apparecchiature elettroniche e alcune classi si sono dovute spostare per parecchi giorni in altre aule per l’umidità». Sono servite due settimane perché tutto tornasse alla normalità.
Angelo Carletti, Eduart Galushi Khady Kebe, Alessandra Massacci Classe III A