ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Caterina Sforza di Forlì (FC) - 2A

L’arte della moda: viaggio al San Domenico

I ragazzi hanno visitato la grande mostra e ripercorso tre secoli di storia attraverso splendidi abiti e dipinti che li raffigurano

’L’arte della moda’ – titolo della mostra visibile nelle grandi sale del San Domenico di Forlì, fino al 2 luglio – racchiude l’espressività creativa tra forme e colori dell’arte come moda.

Il sottotitolo ’L’età dei sogni e delle rivoluzioni, 1789-1968’ sta a significare invece che il racconto visivo comprende più di trecento opere, tra quadri, sculture, accessori, abiti d’epoca e contemporanei per illustrare al pubblico il rapporto stretto nella storia tra arte e moda.

È la prima ed unica mostra nel suo genere nella città di Forlì.

Con la nostra classe abbiamo ripercorso le tappe storiche della moda all’interno di questo meraviglioso spazio culturale che è il San Domenico.

Si cammina di stanza in stanza, in un itinerario che ripercorre tre secoli, dall’Ancien Régime al Secondo Novecento sino ad oggi. Il percorso ha inizio nell’epoca del ‘700 e ci fa rivivere la Rivoluzione Francese e la corrente del Romanticismo per giungere ai grandi movimenti artistici dell’Impressionismo, del Simbolismo e dell’Avanguardia del ‘900 senza dimenticare l’arte contemporanea.

La mostra è stata ideata e realizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e presenta la moda in tutte le sue sfaccettature, cioè dipinta, prodotta, scolpita.

Il mondo della moda è quello dei costumi, delle tendenze che da sempre ha affascinato gli uomini, tra cui i più grandi artisti come Giovanni Boldini, Henry Matisse, Giacomo Balla, Piet Mondrian e Damien Hirst. Questi grandi artisti hanno raffigurato al meglio pizzi, merletti, drappeggi, balze, silhouette per farli diventare storie, sentimenti, rappresentazioni del potere ma anche di protesta.

I dipinti, poi, convivono con i capolavori dei grandi stilisti europei, ma anche del resto del mondo. È possibile osservare opere di Charles Frederick Worth, Salvatore Ferragamo, Valentino Garavani, Coco Chanel, Giorgio Armani, Gucci, Prada, Tom Ford, Cristobal Balenciaga e molti altri ancora.

Le opere simboleggiano l’identità, gli aspetti sociali, culturali e storici delle generazioni passate così come le rivoluzioni e le proteste.

Ai curatori della mostra va un grande plauso per aver creato un dialogo fra due universi creativi, l’arte e la moda.

Ancora una volta il direttore della mostra, Gianfranco Brunelli, ha saputo evidenziare l’aspetto emozionale dell’arte unito alla moda e alla figura femminile.

La donna che, con l’affermazione della borghesia, esteriorizzala sua ascesa sociale, che nasce con violenza dal corsetto settecentesco per poi recuperare la libertà del corpo nelle epoche più moderne.

L’abito modella nasconde, può dissimulare e cambiare il corpo e diventa anche un racconto e sentimento del tempo.

La nostra guida durante la mostra ci ha sottolineato la straordinaria collaborazione tra moltissimi musei italiani ed internazionali, che hanno consentito l’allestimento delle trecento opere.

Ricordiamo solo alcune delle prestigiose istituzioni: Le Gallerie degli Uffizi di Firenze, Il Museo archeologico nazionale di Napoli, Il Musée d’Orsay di Parigi, Il Museum of Applied Arts di Vienna, La Pinacoteca di Brera, La Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, Palazzo Morando – Costume moda immagine, L’Archivio Renato Balestra, Il Museo Stibbert di Firenze, Il Museo della moda e del costume di Palazzo Pitti a Firenze.

L’iniziativa comunque non finisce qui: la comunità forlivese vuole rendere l’esposizione un’occasione per la solidarietà ed un incentivo per le generazioni future. A tal proposito ha avviato (già dal 2014) una collaborazione tra la Fondazione Cassa dei Risparmi e Mediafriends, associazione onlus di Mediaset, Mondadori e Medusa, tramite la quale una parte del biglietto d’ingresso della mostra verrà devoluto per sostenere il progetto ’Scuola di vita’, rivolto ai giovani che non hanno trovato una loro dimensione.

Classe 2ªA

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