ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

ICS MONTEPRANDONE di Monteprandone (AP) - 1A - 2C

Cambiamento climatico e malattie

Minaccia sanitaria per le generazioni future secondo l’Oms: malaria, stress da caldo e malnutrizione

Si sente parlare molto, in questi ultimi tempi, di cambiamento climatico. I rischi legati a questo urgente fenomeno sono diversi: inquinamento dell’aria, eventi meteorologici estremi, malattie, migrazioni forzate e problemi di salute mentale. Inoltre si rileva anche una crescita della fame nei luoghi dove non si trova cibo o non si può coltivare. Ci sono poi aumenti dei livelli marini e delle temperature, delle precipitazioni intense e della percentuale di cicloni tropicali violenti. La variazione del clima nella storia del pianeta non è nuova ma il riscaldamento climatico a cui assistiamo da circa 150 anni è anomalo perché innescato dall’uomo e da attività come la produzione di energia e di alimenti, la fabbricazione di prodotti, la deforestazione, l’uso dei trasporti, l’energia per gli edifici e il consumo eccessivo. Se lo stato di cose continuerà così in futuro sarà pericolo di morte certa. Dobbiamo diminuire le emissioni nocive come da accordo stabilito con il Green Deal, il cosiddetto patto verde europeo, che consiste in una serie di iniziative che hanno lo scopo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Si sta pensando all’uso della pompa di calore per sostituire le caldaie e alla costruzione di pale eoliche per ridurre l’anidride carbonica e trasformare la produzione chimica in energia verde.

Si stanno pensando e sviluppando alcuni modi intelligenti per alimentare le fabbriche.

L’Italia sta poi lavorando sull’efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici, sul miglioramento della gestione dei rifiuti e le ciclovie. Il cambiamento climatico è una minaccia sanitaria per le generazioni future e a lanciare l’allarme è stato l’Oms, Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha reso noto che ogni anno, a causa di questo fenomeno, potrebbero morire più di 250.000 persone per malattie come la malaria, lo stress da caldo e anche per malnutrizione. La Commissione europea ha creato un portale per promuovere la EU Mission «Adaptation to Climate Change», un programma che vuole esaminare il modo in cui la «società» agisce nei confronti dell’ambiente dato che, dagli anni ’90, la situazione è diventata più drastica e, tra il 2020 e il 2022, si sono segnalati sbalzi di temperatura altissimi.

In Francia e nel Regno Unito durante l’ondata di calore del 2022, si sono registrate temperature record rispetto alle loro posizioni geografiche. L’IPCC, l’organo internazionale più importante per la valutazione del cambiamento climatico, nell’ultimo rapporto, avverte che, entro i prossimi 10 anni, dobbiamo ridurre l’emissione di CO2 e parla di tagli «profondi, veloci e duraturi». I modelli climatici prevedono nei prossimi 30 anni un aumento delle temperature fino a 2 C° ed è necessario arginare assolutamente gli effetti che potrebbero verificarsi.

 

Come per il corpo umano, anche per la Terra l’aumento del calore dice che qualcosa non va. La febbre sale dalla Rivoluzione industriale con lo sfruttamento di combustibili fossili, fonte di emissione di CO2, uno dei principali gas che causa effetto serra e surriscaldamento. I ghiacciai si sciolgono e perdiamo una formidabile riserva d’acqua dolce. Ai Poli c’è stato il distacco di enormi iceberg, montagne di ghiaccio vaganti, pericolo per la navigazione. Senza contare il livello del mare in continuo aumento. Inoltre, quando il suolo è secco sono probabili gli incendi: il rogo in Australia è stato devastante con morti, agonia di foreste e animali ed emissione di tonnellate di CO2. Conosciamo la malattia e gli effetti.

E la cura? Per la nascita di un Ecomondo, la svolta è puntare sul risparmio energetico, non abusare delle risorse rinnovabili e non usurare quelle rinnovabili.

Meno combustibili fossili, più trasporti pubblici, più bici. Seguendo il principio «chi inquina paga», dovrebbe pagare le tasse ambientali chi emette carbonio costringendo a cercare fonti di energia pulita, utilizzare materiali di scarto, rallentare la produzione.

E il sole dovrebbe fornire energia alle industrie. La sfida è impegnativa perché corregge il modo di produrre e pensare. La soluzione arriverà, a sorpresa, tra i potenti della Terra che anziché litigare, si incontreranno e imboccheranno la via giusta per il bene dell’umanità.

 

Uragani, alluvioni, desertificazione, siccità, aumento del livello dei mari e oceani che sommergono arcipelaghi: eventi estremi associati a cambiamenti climatici che hanno modificato l’ambiente e costretto milioni di persone a lasciare la loro casa. In Africa, il clima sempre più caldo e il suolo arido intensificano i problemi già cronici fino a determinare conflitti per acqua cibo oltre che migrazioni. «I migranti ambientali» saranno 200 milioni nel 2050: scenari apocalittici per l’accoglienza. La sfida? Coltivare piante studiate in laboratorio e farle crescere su terreni infruttuosi. Importante è l’alfabetizzazione climatica, ma imprenditori africani hanno già soluzioni: raccolgono resti di cibo e li fanno trasformare dai lombrichi in compost; con i sottoprodotti della carne scartati dai macelli, nutrono le larve di mosca soldato nera come cibo per i polli, economici e salutari per la popolazione. Occorrono cooperazione internazionale e azioni guidate di accesso ai finanziamenti. Dipende dalla risposta dei governi locali all’emergenza, ma soprattutto da quello che l’uomo ricco farà per ridurre i gas serra.

I protagonisti della pagina dei Campionati di giornalismo di oggi sono gli studenti e le studentesse della Scuola «Allegretti» di Monteprandone. L’articolo di apertura è stato scritto da Dylan Lucidi, Ilaria Raio, Desirè Leto, Daniele Saul Brocato e Nicola Vitale della classe 2C, guidati dalla professoressa Ascenza Mancini. Il servizio sull’Africa è stato realizzato da Tommaso Lupi, Sofia Gabrielli, Junyi Lu, Emily Polo Mesquita, Ludovica Piunti, Jun HaoSun, Haron Urbanelli e Maria Nicole Voltattorni della 1A, guidati dalla professoressa Luciana Voltattorni. L’articolo sullo stato di salute del pianeta è a firma di Sofia Celletti, Annasofia Ciotti, Caterina Cocci, Giulia Di Donato, Andrea Ferretti, Carol Grelli, Ajaan Muhammad, Viola Quarta, Ettore Salvatore, Matteo Travaglini, Francesco Ubaldi e Riccardo Viviani della classe 1A, guidati dalla professoressa Luciana Voltattorni.

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