ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Mattei di Acqualagna (PU) - 3A - 3B - 3C

Liberi di avere la felicità senza una maschera

«Una volta che la raggiungi è facile perderla»: i ragazzi della 3ª B si misurano con l’attimo fuggente. E con gli ideali di perfezione

Cos’è la felicità? Per Montale la “Felicità raggiunta” è una conquista momentanea, minacciata da un qualsiasi pericolo che l’essere umano non può controllare. Il raggiungimento della felicità implica un percorso costellato di ostacoli taglienti e di lastre di ghiaccio sottili che si frantumano. Chi ottiene la felicità, prova un’emozione di totale benessere, ma percepisce anche una sensazione di precarietà, di instabilità, di dolore, di angoscia, comparabile al pianto del bambino a cui sfugge il palloncino tra le case. Questa riflessione ci ha spinto a confrontarci e a esprimere il nostro parere in forma anonima su ciò che ci rende felici e ciò che invece per noi rappresenta il “palloncino sfuggito”. Per noi la felicità è bella quanto fugace e, una volta raggiunta, è facile perderla; inoltre spesso ne rimaniamo delusi, perché non soddisfa le nostre aspettative.

Molti di noi hanno scritto che sono felici quando ascoltano la musica, escono con gli amici in estate, viaggiano, dimenticano il passato. Nessuno di noi ha mai citato il Covid, eppure è stato un periodo molto buio delle nostre vite, una fase di isolamento e di limitazioni che abbiamo interiorizzato e cancellato dalle nostre memorie, cercando rifugio nell’oblio.

Riguardo al “palloncino sfuggito” molti sono tristi quando devono parlare di sé stessi, pensano a una persona che se n’è an-data per sempre, non vengono ascoltati e quando, confrontandosi con i coetanei, non si vedono belli… Questi pensieri testimoniano come la nostra generazione sia sempre stata influenzata da un ideale di perfezione, nato soprattutto sui social, una realtà virtuale e inesistente che ci fa sentire costantemente in colpa per non riuscire a soddisfare le aspettative, ma dobbiamo capire che se ognuno di noi si sente inferiore, non esisterà mai la perfezione per cui ci preoccupiamo tanto. Questo lavoro ha suscitato in noi una maggior consapevolezza dei nostri desideri e ci ha fatto capire come siamo diversi, ma allo stesso tempo uguali. Ognuno dentro di sé nutre un sogno, una piccola fiamma che brucia, alimentando il fuoco della nostra vita.

“I have a dream” diceva Martin Luther King, ricordando come l’America sia un paese nato dai desideri di migliaia di emigranti in cerca di un destino migliore, un falò di sogni nutrito dai fuochi di migliaia di vite, un incendio che ha portato alla nascita della più grande potenza mondiale di sempre. E se inserissimo anche nella nostra Costituzione, come in quella americana, il diritto “al perseguimento della felicità”?

Nina Balducci, Melissa Bramucci, Zheng Jie Cao, Sophia Lamarina, Emanuele Mangani, Elia Monacchi, Rebecca Sorintano, Sara Toccaceli – Classe 3B

 

Il paradosso della libertà, come va usata? Ma, soprattutto, che cos’è? È la possibilità per un individuo di scegliere come agire e per quale fine, senza costrizioni. A scuola se ne parla tanto, noi della classe 3ªA, abbiamo affrontato questo argomento con i nostri insegnanti e abbiamo espresso pareri a riguardo.

Concordiamo che sia un diritto vitale per cui abbiamo lottato duramente.

Ma come la esercitiamo? Con il diritto di voto, infatti nella storia il suffragio non è stato universale da sempre, con il diritto di opinione nei riguardi della politica, della religione, dell’istruzione e con il diritto alla proprietà. Durante il nostro confronto, sono emerse delle riflessioni sul tema, queste sono solo alcune: “La libertà è un diritto per il quale abbiamo lottato e per questo va rispettato!» «La libertà non va sottovalutata, ma capita e usata».

Durante questi tre anni di scuola, i nostri professori ci hanno aiutato a comprendere che la nostra libertà non è illimitata, infatti termina nel momento in cui violiamo quella altrui.

Purtroppo però essa non è concessa ovunque. Ci sono Stati in cui è completamente assente: in alcuni paesi le donne devono rispettare rigidi regolamenti sul modo di vestirsi o comportarsi, in altri, le bambine vengono date spose a uomini adulti, o nei paesi dove c’è la guerra, i ragazzi vengono istruiti e preparati per partecipare ad eventuali conflitti.

Tutto ciò ci fa capire che non bisogna rimanere indifferenti di fronte alla violazione di questo diritto, ma difenderlo senza esitazione nel rispetto di chi è morto per ottenerlo.

Elena Barbon e Alice Castellucci – Classe 3A

 

La maschera è uno dei temi fondamentali affrontati da Luigi Pirandello. Essa è una sorta di metafora dell’uomo che è abituato ad assumere comportamenti diversi a seconda delle situazioni e delle circostanze. Ma è proprio così? Noi ragazzi di 3ªC ci siamo confrontati su questa tematica così attuale e di grande interesse.

La maggior parte di noi conferma di indossare una maschera, a volte a scuola, altre volte con gli amici, ma soprattutto nei social per paura del giudizio altrui, di non essere accettato o semplicemente per non voler mostrare le proprie emozioni. E così, sempre più frequentemente, diamo un’immagine di noi che è solo illusione e distorsione rispetto alla realtà. Ma è proprio questo ciò che vogliamo? Ridurci ad essere delle semplici immagini? La nostra personalità e il nostro io non possono essere alterati da una foto social. Queste maschere ci rendono persone diverse, diverse dalla nostra vera natura. Noi dobbiamo essere quello che vogliamo essere, non quello che ci viene chiesto. Noi siamo noi stessi, non fotocopie ideali per la vita quotidiana. Dobbiamo essere liberi di mostrare, in ogni momento e in ogni luogo, la nostra vera identità al mondo, perché tutti abbiamo una luce dentro, un qualcosa di speciale che ci rende unici tra miliardi di persone!

Filippo Amantini, Federica Fiorani, Angelica Vegliò – Classe3ª C

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