ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado G. Fassi di Carpi (MO) - 3B

Così navighiamo tra le onde dell’informazione giovanile

Il metodo più diffuso per restare aggiornati sono ancora i tg ma cresce la preferenza dei siti rispetto ai giornali

I giovani d’oggi vengono sempre più in contatto con fonti diverse e spesso ambigue, che richiedono attente capacità di giudizio. Alcune fonti, come i social media, possono diffondere notizie false o manipolate che influenzano negativamente l’opinione pubblica.

Altre tipologie, come giornali, riviste e siti web specializzati, possono offrire informazioni più approfondite e affidabili, favorendo un apprendimento più veritiero.

Secondo una recente indagine condotta dall’ISTAT, il metodo predominante per rimanere informati in Italia è ancora la televisione, seguita da internet e dai giornali. Il 65% degli intervistati ha confermato di seguire i telegiornali almeno una volta al giorno, mentre il 45% ha dichiarato di affidarsi a siti web o social media. Solo il 15% di questi ha indicato i giornali cartacei come principale fonte di informazione; questi risultati evidenziano, dunque, il ruolo preminente che la televisione mantiene nonostante la diffusione di internet e dei nuovi mezzi digitali.

In passato, invece, l’utilizzo dei giornali era molto più diffuso; tale evoluzione è stata una conseguenza della digitalizzazione e degli altri cambiamenti nell’industria dei media. Le differenze principali tra passato e presente includono il passaggio dalla carta alle notizie digitali, consentendo un accesso istantaneo alle informazioni.

I giornali digitali offrono un’esperienza interattiva con contenuti multimediali e grazie ad essi è diventato possibile ricercare sulla rete esclusivamente le notizie che più ci coinvolgono.

La disponibilità delle informazioni in tempo reale ha altresì aumentato la rapidità dell’informazione stessa, riducendo la dipendenza dai giornali. L’informazione online ha cambiato il modo di fare giornalismo: i siti web che si occupano di diffondere le notizie hanno rotto la periodicità giornaliera e reso le informazioni accessibili a tutti con un solo click.

I social media hanno coinvolto gli utenti nella diffusione delle notizie, ma anche favorito la disinformazione e l’aumento delle fake news; se è vero che i contenuti multimediali hanno arricchito l’informazione, d’altro canto hanno anche prodotto una frammentazione delle fonti. L’informazione è un bene di inestimabile valore e, al contempo, estremamente vulnerabile: diventa dunque cruciale distinguere tra verità e menzogna, in quanto il dilagare delle cosiddette fake news rappresenta una minaccia concreta, minando la fiducia nel giornalismo.

Elena Arletti, Matilda Bartoli, Gabriele Bulgarelli, Gian Andrea Gallorani, Valerio Leone, Diego Mezzaner, Riccardo Piccinini Classe 3^B – Scuola secondaria di I grado ’Guido Fassi’.

 

Le fake news si propagano attraverso i canali digitali, sfruttano la velocità dei social media e la tendenza delle persone a condividere senza verificare, compromettendo la qualità del dibattito pubblico. Siamo convinti che le piattaforme digitali debbano assumersi una maggiore responsabilità nella prevenzione della diffusione di contenuti falsi, implementando misure efficaci per identificare e rimuovere le informazioni ingannevoli.

Tuttavia, la responsabilità non ricade solo su piattaforme digitali e media: anche i cittadini devono essere coinvolti attivamente nella lotta alle fake news, sviluppando un approccio critico nei confronti delle informazioni che incamerano e condividono.

L’educazione alla media Literacy, ovvero la capacità di comprendere, analizzare e valutare in modo critico i media che incontriamo quotidianamente, è indispensabile per fornire al lettore degli strumenti fondamentali per valutare criticamente le fonti, riconoscere una potenziale disinformazione e non contribuire alla diffusione di false informazioni. Da un sondaggio svolto nella nostra scuola a tutti gli studenti delle 8 classi terze, si evince che più della metà dei ragazzi utilizza internet per informarsi, preferendo le notizie digitali ai giornali cartacei; sono inoltre tutti a conoscenza del significato del termine fake news e la maggior parte concorda sul fatto che la loro diffusione rappresenti una minaccia per la società; per questo, gli intervistati credono che i giornali online e le piattaforme digitali debbano assumersi la responsabilità di controllare la qualità delle notizie prima di renderle pubbliche.

Quasi tutti i ragazzi ritengono infine attribuiscono all’informazione digitale il pregio della sostenibilità rispetto ai giornali cartacei. Nel grafico sono rappresentati i risultati delle risposte dei nostri compagni di scuola circa il metodo odierno di reperire informazioni. Riteniamo fondamentale che i giovani imparino a scegliere fonti di informazione affidabili e a confrontarle tra loro, per sviluppare un pensiero critico sul mondo che li circonda.

Riccardo Piccinini, Gabriele Bulgarelli, Elena Arletti, Valerio Leone, Matilda Bartoli, Gian Andrea Gallorani, Diego Mezzaner Classe 3^B – scuola ’G. Fassi’. 

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