ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Conero di Ancona (AN) - 3A

Israele e Palestina, guerra infinita

Disattese le indicazioni dell’Onu per creare due Stati: un conflitto che provoca migliaia di morti innocenti

La guerra tra Israeliani e Palestinesi è scoppiata per via della rivendicazione: entrambi i popoli rivendicano il diritto ad un territorio che considerano la loro patria storica.

I Palestinesi vorrebbero uno Stato indipendente nei territori occupati da Israele nel 1967, mentre gli Israeliani affermano che Israele è la loro patria. Da quella situazione sono nati altri problemi tra i quali ricordiamo il dibattito sul controllo della città di Gerusalemme in quanto entrambi la considerano capitale del proprio Stato e infine la questione dei rifugiati Palestinesi.

La differenza tra le due popolazioni è che l’Israele è uno Stato sovrano riconosciuto dalla comunità internazionale.

La Palestina si riferisce al territorio che si trova nella parte orientale del Mediterraneo e non ha uno Stato riconosciuto dalla comunità internazionale, ma si concentra in due territori che sono la Striscia di Gaza e la Cisgiordania. Ogni anno il 29 novembre si celebra la giornata internazionale della solidarietà con il popolo palestinese.

Viene ricordato quando il Consiglio di Sicurezza dell’Onu stabilì la divisione del territorio in due Stati autonomi: Israele e Palestina.

Purtroppo, nonostante i richiami delle Nazioni Unite, ancora oggi la Palestina non ha ottenuto il riconoscimento del suo Stato, ma da oltre 70 anni viene colpita militarmente costringendo così i palestinesi a fuggire dai loro territori. La disumanità del conflitto vede una netta differenza delle forze in campo: da una parte i carri armati Israeliani sostenuti dagli americani e dall’altra le pietre lanciate dai palestinesi.

Alcune organizzazioni nel mondo hanno accusato Israele di genocidio nei confronti della popolazione palestinese. La guerra nella Striscia di Gaza, è stata solo l’inizio di uno dei tanti conflitti e soprusi che hanno portato alla morte oltre 23.000 palestinesi: sono stati uccisi donne, bambini e anziani.

Lo scopo della corte internazionale è quello di spiegare le controversie e dare pareri su questioni sottoposte dalle Nazioni Unite e delle agenzie indipendenti.

Il 28 dicembre l’Onu invita Israele a porre fine ai bombardamenti, alle uccisioni e alla violenza contro la popolazione palestinese. A questa denuncia si è anche unita quella di Human Rights Watch insieme alla Turchia, alla Malesia, all’Indonesia e alla Bolivia.

Matilde Pizzichini IIIA

 

Le concessioni balneari sono un particolare tipo di contratto per mezzo del quale un privato ha l’autorizzazione a gestire la spiaggia che è un bene pubblico. La maggior parte delle concessioni avvengono tra un ente pubblico e un privato. Quindi, accade che l’ente pubblico concede al privato di «prendere in affitto» la zona balneare o il porto, nel rispetto delle norme vigenti. Di solito il contratto dura da uno a dieci anni. Fino al 2022, queste concessioni erano rinnovabili automaticamente per un periodo indefinito e pro-lungato nel tempo. Dal 31 dicembre 2023 le concessioni balneari saranno assegnate tramite gara pubblica, la quale prevederà una scadenza precisa.

I privati, titolari delle concessioni balneari, possono anche avviare attività, quali: attività ricreative e commerciali, utilizzarle ai fini della pesca, della navigazione e attività di ricerca o studio. Il dibattito è proprio questo: è giusto fare concorrenza e mettere a gara tutto ciò, o sarebbe meglio rinnovare automaticamente le concessioni di chi le ha già? Per risolvere il quesito è necessario mettere a confronto gli aspetti di carattere economico (concorrenza) con quelli conservativi dello spazio pubblico.

Per me è migliore l’ultima legge che privilegia la concorrenza: i privati fanno ‘a gara’ per aggiudicarsi la gestione dello stabilimento o del porto. Questo comporta diversi vantaggi per il pubblico: i clienti preferiranno lo stabilimento meno costoso, così ogni gestore diminuirà il costo; i gestori, saranno «obbligati» a migliorare lo stabilimento anche offrendo più servizi (ad esempio se il biliardino fosse molto richiesto, ogni stabilimento sprovvisto sarà costretto a dotarsene).

Oltretutto in una sana concorrenza ogni gestore può sponsorizzare tramite pubblicità la propria azienda. È anche vero che il rinnovo automatico ha i suoi aspetti positivi. L’affittuario, certo che il contratto verrà sempre rinnovato, può apportare migliorie alla struttura per attrarre più clienti e offrire migliori servizi come se fosse suo. Tuttavia, credo che il metodo della concorrenza sia quello migliore per garantire l’efficienza, ma soprattutto per dare la possibilità a chiunque di poter usufruire e gestire un bene pubblico.

Emma Maria Pollonara IIIA

 

Fleximan è un soprannome dato a chi abbatte o danneggia gli autovelox, come sta avvenendo nl Veneto, Lombardia e Piemonte. La pratica dei fleximan solleva questioni etiche e legali. Sebbene alcuni possano considerarla come una forma di protesta contro l’uso eccessivo dei dispositivi di controllo della velocità, è importante ricordare che danneggiare la proprietà pubblica è illegale.

L’atteggiamento civico e il rispetto delle leggi sono fondamentali per una convivenza sociale migliore. I carabinieri stanno cercando di risalire a chi ha compiuto questi gesti illegali. Una delle cause di questi avvenimenti potrebbe essere le tante multe che vengono fatte grazie all’autovelox, ma ciò ugualmente non giustifica i gesti compiuti.

Gli autovelox sono molto utili per controllare la velocità e limitare gli incidenti stradali, dato che solo nel 2022 il 9% degli incidenti stradali sono avvenuti per l’elevata velocità. Alcuni comuni nei quali sono avvenuti questi reati, hanno dichiarato che non sistemeranno gli autovelox e li lasceranno così, per il momento.

Secondo noi, gli autovelox sono strumenti utili per garantire il rispetto dei limiti di velocità e migliorare la sicurezza stradale.

Tuttavia, è fondamentale trovare un equilibrio tra il controllo della velocità e la flessibilità nel considerare situazioni particolari, come emergenze o condizioni stradali eccezionali.

Tiago Giglie Claudio Rinaldi IIIA

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