ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Da Vinci di Rocca San Casciano (FC) - 2C

Che cos’è la libertà di divertirsi

La nostra generazione spreca il poco tempo che ha davanti ad uno schermo, ma nessuno di noi se ne rende conto

Cosa pensate significhi essere liberi di divertirsi? Per noi ragazzi è la cosa più importante. Già da bambini abbiamo desiderato divertirci esplorando il mondo che ci circonda, ma la libertà non è qualcosa di scontato, infatti non sempre si ha il tempo di staccare dalle attività che ci opprimono.

Per noi libertà significa avere il tempo per staccare la spina dalle nostre noiose e stressanti attività quotidiane, sono quei sacrosanti momenti di pausa che ci ritemprano dalle solite giornate stereotipate. La nostra generazione, purtroppo, spreca il poco tempo libero che ha a disposizione davanti ad uno schermo, ma nessuno di noi se ne rende veramente conto, ci sembra la normalità, forse perché siamo i nativi digitali, ma di normale non c’è nulla.  Utilizziamo male il nostro tempo libero perché ci sembra di non averlo, sempre di corsa dalla mattina alla sera, invece dovremmo coltivare degli hobby come disegnare, leggere, uscire con gli amici, che non sono antiquati, ma atemporali perché sempre utili e necessari per la nostra crescita psicofisica. La sana pratica dello sport ci appartiene ancora e ci permette di liberare la mente e diminuire ansia e stress. Tutte queste attività hanno una cosa in comune: il divertimento. Parola magica alle nostre orecchie che ci aiuta a distrarci dalle fatiche e dalle preoccupazioni che le frenetiche giornate ci gettano addosso come catrame e difficilmente riusciamo a scrollarcele di dosso.

Genitori ed insegnanti ci guidano e insegnano a orientarci nella vita. A scuola, anche se ci lamentiamo sempre, abbiamo la libertà di imparare, sperimentare e sbagliare, in questo modo riusciamo a diventare adulti responsabili. I nostri nonni hanno dovuto lottare per avere quella libertà che a noi oggi sembra scontata o dovuta. Tutti abbiamo un modo di divertirci e ce ne sono di più usati e di meno usati. Uno dei meno considerati può essere l’aiutare i genitori nelle faccende di casa.

Vi siete mai chiesti come si divertono i bambini della nostra età in altri paesi? In questa classe abbiamo diverse nazionalità, dall’Ucraina al Paraguay. Nella maggior parte dei Paesi si passa il tempo libero allo stesso modo: stando con gli amici, farcendo sport, giocando alla Play. Ovviamente ci saranno abitudini e attività diverse dalle nostre, ma il divertimento è lo stesso. Ciò che vogliamo dire è che la libertà è diversa per tutti, ma ognuno la desidera. Noi la pensiamo così e voi?

Classe II C

 

La maggior parte delle cose che facciamo sono imposte dai nostri genitori che credono di poter decidere per noi e fare il nostro meglio, ma non sempre è così. A volte il loro meglio è il nostro peggio. Libertà è poter dire ‘si o no’, è decidere, senza dimenticare di pensare almeno due volte a quello che stai per fare. «Lo faccio perché me lo ordinano, per abitudine, perché ne ho voglia» ma, se ci pensi per la seconda volta, la cosa cambia. Se rifletto su ciò che faccio una volta sola forse mi basta la risposta che agisco così ‘per abitudine’. Perché devo fare quello che si fa in genere? Neanche fossi schiavo di quello che mi circonda! Molto spesso abbiamo voglia di fare cose che ci si ritorcono contro, delle quali ci pentiamo subito. Nelle faccende senza importanza, il capriccio può anche essere accettabile, ma quando si tratta di cose serie può risultare poco consigliabile e pericoloso lasciarsi trascinare.

Nessuno può essere libero di scegliere per me e nessuno può dispensarmi dallo scegliere, dal cercare da solo ciò che è meglio per me. Quando siamo piccoli sappiamo poco della vita, forse perché ancora dipendiamo da qualcuno che ci protegge, che vorrebbe evitarci cadute, dolori, sofferenze.

Classe II C

 

A scuola sentiamo sempre parlare di ‘orientamento’ di formazione, ma noi ragazzi, al giorno d’oggi sogniamo solo di svolgere lavori un po’ campati in rete, cioè legati spesso ai social media, come ad esempio quello dell’influencer, oppure riguardanti lo sport, come i calciatori, solo per fama e denaro perché questo è il messaggio bombardante che i social ci trasmettono. La maggior parte dei nostri compagni di classe da adulti vorrebbe fare il medico per dare una mano ai meno fortunati e mestieri legati allo sport solo per passione invece che per denaro, ma anche lavori meno trendy come il paleontologo, l’orafo ed il cantante. Di certo sono progetti ambiziosi, ma con la passione si possono raggiungere alte vette e noi ora voliamo alto, anche se solo con la fantasia. Ai tempi dei nostri nonni era più semplice trovare persone che volessero praticare lavori manuali, con il passare degli anni la manualità è diminuita e noi ci ritroviamo oggi a non saper più tenere nemmeno una penna in mano. Alcuni genitori non permettono ai figli di inseguire i propri sogni e passioni lavorative.

Classe II C

 

Ecco i giovani cronisti della classe II C della scuola secondaria di primo grado, ‘Leonardo Da Vinci’ di Pedaso che nella stesura degli articoli sono stati coordinati dalla docente Daniela Mircoli.

Classe II C: Brajan Bcace, Matteo Onfitto, Nicola Cancellieri, Mattia Concetti, Klarisa Domi, Angelica Emidi, Diego Fazi, Leonardo Gaxho, Raisa Karati, Gurmehar Kaur, Andrea Leonetti, Sara Leoni, Noah Marsili, Lucrezia Moretti, Giorgio Murri, Leonardo Napoleoni, Ervjol Nebiu, Mattia Pistonesi e Loredana Maria Soricetti.

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