ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Manzoni di Reggio Emilia (RE) - 2E

«Alla scoperta della città rinascimentale»

Il tour dei ragazzi per le piazze San Prospero e Prampolini: «Quante meraviglie. Anche i musei hanno tanto da offrire, andate a visitarli»

Un giro per scoprire le tracce del Rinascimento nella nostra città. Con la classe, accompagnati dalla nostra docente di Storia, e guidati da Caterina dei Musei Civici, siamo andati in visita nelle vie e nelle piazze reggiane. Abbiamo visitato il centro storico, ricco di monumenti e cultura. La prima tappa di cui parliamo è piazza San Prospero, piazza dedicata al patrono di Reggio Emilia. Qui troviamo la basilica ricostruita intorno al 1514 davanti alla quale ci sono sei statue di leoni stilofori, sculture in marmo rosa di Verona volute da Pratonieri, un ricco mecenate che si è fatto ritrarre sotto a uno dei leoni più grandi. Le colonne non sono mai state poste sopra la schiena dei leoni, la facciatafucompletatanel1700, con le colonne che riprendono i tre stili dorico, ionico e corinzio come omaggio all’antichità. Il campanile invece, è un progetto cui lavorò anche Giulio Romano, ed è di forma ottagonale. Se ci spostiamo all’interno della chiesa troviamo una pala molto importante: La Notte del Correggio. L’opera rappresenta la natività, Gesù illuminato da una luce divina, i pastori ne sono abbagliati mentre Maria lo guarda affascinata. Il dipinto in realtà è una copia di quello originale poiché questo è stato trafugato dal Duca di Ferrara. I reggiani non glielo perdonarono mai. Fu poi venduto e attualmente l’originale si trova a Dresda. Il catino absidale della chiesa è affrescato con un giudizio universale realizzato da Camillo Procaccini. In basso è presente il coro decorato con intarsi in legno. Adesso ci dirigiamo verso la piazza più importante di Reggio: piazza Prampolini. Qui si trova il Duomo. Osservando l’edificio la prima cosa che salta all’occhio sono le statue in rame placcate oro della Madonna che tie-ne in braccio Gesù e quelle dei due committenti, i coniugi Fiordibelli, anche loro si sono fatti ritrarre per lasciare un ricordo. La facciata della Cattedrale è realizzata in due materiali diversi: la parte più in alto è fatta in mattoni ed è quella medievale, mentre quella in basso è in marmo ed è di epoca rinascimentale. In quest’ultima sono presenti le statue di Adamo ed Eva. Inoltre sulla facciata notiamo due stemmi: a destra troviamo quello del Papa mentre a sinistra c’è lo stemma del Comune di Reggio Emilia. Inoltre in questa piazza si erge la torre dell’orologio, un tempo monte di pietà in cui avveniva lo scambio dei pegni. Da questa esperienza abbiamo imparato molto sulla città in cui viviamo. Siamo giunti al termine della visita, non vi abbiamo raccontato tutto quello che i Musei conservano di questo periodo storico, vi invitiamo ad andare a scoprirlo. Speriamo che il nostro tour vi abbia appassionato e che abbiate scoperto qualcosa di nuovo sulla nostra Reggio Emilia.

Giulia Murri e Francesca Scognamiglio II E

 

Buon viaggio anima bella, proteggici da lassù. Quando l’8 gennaio, il primo giorno di scuola del nuovo anno, ho saputo che tu, Riccardo, un nostro compagno, mentre entri a scuola ti sei sentito male e poi sei volato via lasciandoci tutti sgomenti, non potevo crederci. Per un attimo ho sentito tutto fermarsi, le voci dei miei compagni e quella della professoressa, ogni rumore proveniente dalle altre classi e, soprattutto, dal mio cuore. Ancora a pensarci è come se mi bloccassi, sento il magone in gola e non riesco a parlarne. Però con i miei compagni ci è stato chiaro fin da subito che il primo articolo sul Carlino lo avremmo dedicato a te, non potevamo scrivere di nient’altro di più importante. «Tu non ci sei più, e questo ha reso la scuola un luogo più silenzioso». «Sarai sempre nei nostri cuori, ne siamo sicuri». «Sono convinto che eri un grande». I pensieri raccolti in classe sono tanti, più di quelli qui riportati. Ti abbiamo pensato tutti molto. La maggior parte di noi ti conosceva poco, ma ti ricorderemo per sempre. Ai tuoi compagni di classe Vittorio, Valentina e Christian e alle tue professoresse abbiamo chiesto di raccontarci chi eri tu, Riccardo.

Così abbiamo saputo che adoravi i dinosauri, che il tuo sogno nel cassetto era fare un viaggio in Africa, in Namibia. E come si sentono loro? «All’inizio ci sentivamo spiazzati, non capivamo bene: era un misto di emozioni.

Il funerale è servito per metabolizzare. Sapendo di non poterlo mai più vedere il nostro cuore ci sembrava più pesante. Il giorno dopo entrando a scuola e sapendo che non lo avremmo mai più visto, ci sentivamo molto tristi.

Per ricordarlo abbiamo messo un dinosauro giocattolo sul suo banco». La scuola è stata aiutata dall’Ausl di Reggio che ha inviato una psicologa, che in questi giorni sta incontrando alunni e personale scolastico che ne hanno fatto richiesta: è un percorso lungo ma lo facciamo insieme e anche questo lo rende speciale.

Ginevra Nicolini II E (con l’aiuto dei compagni Giovanni Davoli, Giovanni Viani, Sabrina Caracas e Sara Rozzi) 

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