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Monteprandone tra i borghi più belli

Dal 24 febbraio è arrivato il riconoscimento. Ecco quali sono i luoghi caratteristici da non perdere

Ogni italiano ha il suo piccolo borgo dell’anima, il nostro è Monteprandone. Dal 24 febbraio 2024 è tra ’I Borghi più belli d’Italia’. Merito certamente del suggestivo paesaggio che gli fa da cornice, iniziando dagli incantevoli giochi della natura e dell’aspetto del paese dove il tempo si è fermato mostrando impronte di antiche civiltà. Il  rapporto di Monteprandone con il tempo è remoto: le sue origini risalgono al IX e il X secolo d.C., epoca in cui nella zona arrivò un gruppo di profughi provenienti dall’antica Truentum (l’odierna San Benedetto del Tronto). Il paese evoca anche nel nome la memoria di un legame tra il termine «monte» con il nome di Prandone o Brandone, guerriero al seguito di Carlo Magno. Visto dal basso, nelle notti limpide d’estate, sembra un presepe illuminato che regala infinite emozioni. Incastonato sulla sommità della collina, tutta coltivata minutamente a vigne e oliveti, il borgo offre un’architettura ben conservata: le mura cingono il paese come in un abbraccio protettivo, gli scorci, le stradine lastricate e le case antiche sono testimonianza della sua storia. La religiosità della gente si percepisce dall’alta considerazione per le Chiese, ricche d’arte. Nei dintorni dell’abitato, spicca il convento di Santa Maria delle Grazie, edificato per volontà di San Giacomo della Marca, con il consenso di Papa Nicolò V.

Vi si accede attraverso un portale rinascimentale che conserva al suo interno opere di arte gotica. Si possono visitare la Collegiata di San Nicolò di Bari e la Biblioteca di S. Giacomo con i suoi preziosi codici. All’interno delle antiche mura castellane che conservano la porta medievale di Borgo da Monte, si erge la quattrocentesca casa natale di San Giacomo, protettore del paese. Incanta l’armonioso prospetto del Palazzo comunale, cuore di Piazza dell’Aquila che, a est, offre una vista mozzafiato sulla vallata e sul mare in lontananza. Diversi eventi poi animano il borgo lungo il corso dell’anno, rievocazioni storiche e religiose tra cui il «Presepe vivente» e «Il Cristo morto» che comportano buona volontà da parte di chi vi si dedica e fervente partecipazione di tanti che affollano le vie del borgo per assistere. Inoltre, eventi culturali, arte e musica valorizzano la bellezza del paese. Ghiotto per la sua tradizionale e gustosa gastronomia, custodita e tramandata dalle nostre nonne, il borgo organizza sagre, mezzo aggregante per l’intero paese e per turisti ai quali far conoscere specialità tipiche, prima fra tutte, le olive all’ascolana e i prodotti locali, vini, olio d’oliva e tanto altro.

Ogni pietra, crepa e straducce solitarie, chiuse tra muri antichi, raccontano una parte del passato del borgo che, ci auguriamo, possa sempre rimanere accogliente e autentico per noi e per i futuri abitanti.

 

La trovata di adottare il limite di 30 km/h, nata dal sindaco di Bologna, Lepore, ha per scopo arrivare a zero morti su strada. I lavori per trasformare Bologna in una città a 30 km/h sono iniziati il 1 luglio 2023, con cartelli e bolloni su strada e, il 16 gennaio 2024, sono entrate in vigore le prime ordinanze. A tal fine nella città delle due torri verranno costruite strade più piccole, maggiori dossi e (per ora) gli autovelox saranno usati solo dove sono presenti i 50 km/h, che resteranno su alcune strade brevi come i viali. L’amministrazione ha precisato che uno dei vantaggi di questa misura è la riduzione degli incidenti stradali dal momento che l’80% delle vittime sono pedoni, ciclisti e motociclisti, oltre al beneficio sull’impatto ambientale.

Ci sono però degli svantaggi, soprattutto l’aumento del disagio delle persone che si trovano a dover affrontare nuovi tempi di percorrenza e nuovi programmi di vita anche perché il mezzo di trasporto dovrebbe essere funzionale allo spostamento e servire ad ottimizzare i tempi, nel pieno rispetto dei codici stradali. Un sondaggio del Resto del Carlino dimostra che una parte dei bolognesi ritiene quest’iniziativa sciocca e pericolosa perché andare a una velocità così bassa risulta essere anche un pericolo.

 

L’intelligenza artificiale è una branca dell’informatica che si occupa dello sviluppo di sistemi e algoritmi in grado di eseguire compiti che richiedono l’intelligenza umana. Essa può comportare vantaggi come una migliore assistenza sanitaria, sistemi di trasporto più sicuri, prodotti e servizi più economici, percorsi di vendita più fluidi. I suoi sistemi possono aiutare a riconoscere e a combattere attacchi e minacce informatiche. Ci sono però degli aspetti critici. È giusto chiedersi se l’AI può essere alleata o antagonista dell’uomo. Per gli studiosi i robot si impadroniranno presto di 12 milioni di posti di lavoro. Il processo di automazione presenta altri rischi come dipendenza dalla tecnologia, manutenzioni, aggiornamenti, investimenti, preoccupazione sulla sicurezza dei dati, rischio di errori anche fatali.

Questo settore, oggi, è uno dei principali ambiti di interesse della comunità scientifica informatica ma bisogna vagliare con attenzione i pro e i contro che ne deriveranno in futuro, soprattutto in relazione all’uomo. Una domanda importante è se l’AI ci renderà più umani.

La pagina dei Campionati di giornalismo di oggi è a cura degli alunni della scuola Allegretti di Monteprandone.

L’articolo di apertura è a firma di Sofia Celletti, Maria Nicole Voltattorni, Ettore Salvatore e Andrea Ferretti (classe 2A); la foto è stata scattata dall’alunno Francesco Ubaldi e gli studenti sono stati guidati dalla prof.ssa Luciana Voltattorni.

L’articolo sulle ‘zone 30’ è opera di Aurora Angelini, Sofia Helena Fragassi, Riccardo Miguel Korzeniowski, Riccardo Urbinati e Eros Ripani (classe 3D). Infine, il pezzo sull’AI è stato realizzato da Lorenzo Brandimarti, Nicolò Catenacci, Elena De Angelis, Mathias Mugione e Andrea Vagnarelli (classe 3D). Gli alunni della 3D sono stati guidati dalla prof.ssa Ascenza Mancini.

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