ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Primaria Matteotti di Ferrara (FE) - 5C

Guerrieri coraggiosi nella leggendaI tanti volti del popolo dei Celti

Viaggio nella storia con gli alunni delle classi quinte della scuola primaria Matteotti. Seconda e ultima puntata

UN TUFFO NEL PASSATO UN’INSOLITA LEZIONE DI STORIA Gli alunni delle classi quinte della scuola primaria Matteotti di Ferrara hanno incontrato quattro membri dell’associazione di rievocazione storica Clan Luksarnon di Ferrara.

(seconda e ultima puntata) Ma come si svolgeva la battaglia? Ulfdan risponde che i Celti preferivano le guerriglie alle battaglie in campo aperto. Uscivano dai boschi a cavallo, senza sella, con urla selvagge, suoni di corno e di carnix – una lunga tromba con la campana a testa di animale e lingua vibrante – corazze di cuoio, scudi dipinti, volti truccati e capelli tinti, arruffati in creste indurite per incutere paura. A volte combattevano persino nudi, con il corpo interamente dipinto di blu.

Alti, muscolosi, ma anche rozzi e sporchi. Era così che i Romani descrivevano i Galli, vero? Erano certamente più alti e mu-scolosi dei Romani. Avevano un’alimentazione varia, ricca di carne, cereali e proteine. Conoscevano molto bene le erbe, con le quali non solo cucinavano e curavano le malattie, ma tingevano anche i tessuti, creavano trucchi e creme per la pelle, incensi profumati e sacri.

Dunque curavano l’igiene personale? Sorpresa delle sorprese: si lavavano con sapone e acqua calda, tenevano raccolti e curati barba e capelli, vestivano tuniche colorate e usavano gioielli. I ragazzi hanno potuto toccare e provare il famoso torque: la collana rigida ad anello, simbolo di libertà e ricchezza: tonda e portata aperta sul davanti per gli uomini, piatta e portata con l’apertura dietro per le donne.Elrun ha fatto vedere i vasetti con i trucchi, lo specchio, il pettine e il telaio con cui produce le cinture con fili colorati, che hanno significati diversi in base al disegno che formano. Le stoffe dei Celti erano apprezzate e comprate da Etruschi e Romani con i quali, in qualche pacifica occasione, commerciavano. I Celti hanno ’inventato’ le botti, i salumi, l’idromele e la corma, la bevanda che oggi chiamiamo birra.

E la religione? Credevano in qualcosa? Certo che sì, i Galli Boi, per esempio, credevano nella dea Epona, la dea madre, il cui animale simbolo era il cavallo, e in altre divinità della natura. Gli al-beri e le piante erano sacri. La quercia era simbolo di potere, forza, saggezza – c’erano poi l’agrifoglio, il tasso, il nocciolo, il sambuco e tanti altri. Questi legni considerati magici dai Celti, erano usati anche per creare delle bacchette come quelle usate dai maghi in Harry Potter.

Gli alberi, le foreste, i luoghi vicino all’acqua, erano siti spirituali, scelti dai druidi per le cerimonie.

I Druidi? Erano maghi, sacerdoti, ma anche giudici, consiglieri per la guerra e per la pace. Il Druido era uno dei tre mestieri sacri, assieme al fabbro e al bardo. I bardi erano un ponte tra l’umano e il divino e raccontavano le tradizioni, le leggende, le imprese degli eroi, accompagnandosi col suono dell’arpa celtica.

Per la 5 C la curiosità è ancora tanta, ma il varco spazio temporale si sta chiudendo.

“Perché non fare un’intervista per scoprire le origini della rievocazione storica?”.I giovani cronistiscuola primaria Matteotti‘Redazione di classe’ 5 C scuola Primaria Matteotti, comprensivo De Pisis di Ferrara Alunni: Ben Fatma Omar, Giovanni Cordini, Giuliana Giuseppina Ferandi, Riccardo Fersini, Ludovica Giordano, Rayan Hanyn, Chorouk Laouibi, Asia Mazziotti, Mohammed Meskini, FedericoNegri,GraceAisosaOgieva,ChilotamLuminousOkolie, Juen Paparusi, Miriam Alexia Predescu, Nicolas Prenga, Alessia Quordja Toniolo, Smajli Erik, Sunday Osagbemwenorhue Racheal. Docenti tutor: Cristiani Immacolata, Gallini Annalisa, Naletto Antonella, Cavallari Laura. Dirigente scolastico: Bertoli Enrico. Rievocatori dell’associazione storico-culturale “Clan Luksarnon” di Ferrara: Petra Adranno, Angelo Bonetti, Denni Chiericati, Damiano Grisoni.LA SQUADRA

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