Stregati dalla pittura cinese
Gli studenti, ospiti dell’Istituto Confucio, hanno dipinto dei piccoli panda e piante di bambù
Un momento davvero sorprendente del nostro incontro con la cultura cinese è stato il laboratorio di calligrafia e pittura, organizzato in collaborazione con l’Istituto Confucio. La professoressa e pluripremiata pittrice calligrafa Lin Fengxuan, assieme ad alcune sue collaboratrici, ha messo a nostra disposizione tutta la sua perizia per avvicinarci in modo semplice e divertente all’arte della calligrafia cinese. L’attività è iniziata con la distribuzione del materiale necessario per l’attività pittorica (pennello, acqua, inchiostro, panno assorbente, carta), dopo di che abbiamo visto dei filmati sulla storia della pittura e calligrafia.
Abbiamo così avuto una panoramica generale su questa splendida arte e ci siamo potuti immergere nell’affascinante mondo della cultura cinese. Al contrario della nostra pittura, in Cina si utilizzano come supporto larghi papiri ed è molto importante l’inchiostro; inoltre l’uomo è messo in secondo piano, mentre natura e animali sono i veri protagonisti. Nelle pitture si utilizzano anche gli ideogrammi, che solitamente spiegano il disegno indicandone il soggetto o l’autore, ad esempio il disegno che ci è stato mostrato in classe e che abbiamo tentato di riprodurre presentava gli ideogrammi che stanno per «bambù» e «panda».
Dopo questa breve introduzione è cominciato finalmente il laboratorio. Avevamo a disposizione dei lunghi pennelli in bambù, una ciotolina con dell’acqua, una con l’inchiostro e dei fogli per provare le varie tecniche di disegno. Abbiamo seguito con precisione ogni passaggio per avere la perfetta combinazione tra inchiostro e acqua, quindi abbiamo osservato con attenzione l’immagine da cui prendere spunto, cioè delle piante di bambù insieme con dei piccoli panda. Per creare le piante di bambù ci hanno consigliato di tenere la punta del pennello per orizzontale disegnando dei piccoli tratti che rappresentano il tronco della pianta.
Poi abbiamo tracciato le foglie di bambù, intingendo la punta del pennello nell’inchiostro con molta attenzione. Infine abbiamo realizzato il panda, che è stato meno difficile di quanto pensassimo. Accanto del disegno abbiamo scritto il nostro nome in verticale, proprio come si fa in Cina, anche se noi non abbiamo usato gli ideogrammi. Terminato il laboratorio abbiamo scattato una foto di classe con i nostri capolavori. È stata un’esperienza costruttiva e divertente per tutti noi.
Manuel Luchetti, Noemi Oro,Giorgia Spalletti e Cecilia Colagiacomi
Nell’ambito del progetto Sguardi a Oriente, noi delle classi terze del Convitto nazionale abbiamo partecipato a una visita all’istituto Confucio della nostra città. Il direttore, professor Trentin, e la professoressa Ping ci hanno accolto e ci hanno spiegato cosa saremo andati a fare quel giorno. Poi ci hanno diviso in due gruppi. Il primo è salito al piano superiore per cucinare i ravioli cinesi. La professoressa Ping assieme a diverse studentesse ci ha mostrato il procedimento. Per gli appassionati di cucina, segnatevi la ricetta! Bisogna preparare un impasto utilizzando farina e poca acqua; deve essere mescolata con la forchetta e poi modellata con le mani fino a formare una palla bianca dalla consistenza simile a quella della nostra pasta fatta in casa. Una volta finita questa operazione, bisogna staccare dei piccoli pezzi di impasto e con un mattarello stenderli su un piano di legno infarinato. Poi si passa a farcire i ravioli con carne macinata di maiale, mais e prezzemolo. Infine bisogna chiuderli con le dita a forma di semi-cerchio. Per renderli più belli, la professoressa ci ha dato il consiglio di ripiegare il bordo esterno del raviolo su se stesso per arricciarlo. Una volta concluso questo ultimo passaggio, il gioco è fatto: sono pronti per essere cotti e gustati. Le studentesse ci hanno consigliato di cuocerli in acqua bollente per 5/6 minuti oppure di friggerli per 4/5 minuti per renderli ancora più buoni e croccanti. Anche noi abbiamo fatto l’assaggio ed erano squisiti; per un tocco ulteriore di sapore, consigliamo di accompagnarli con la salsa di soia. Finito il laboratorio di cucina, ci siamo spostati nella biblioteca dell’Istituto per il secondo laboratorio nel quale abbiamo conosciuto la cultura cinese. Gli studenti ci hanno riferito che il 10 febbraio in Cina si festeggiava il Capodanno cinese e quest’anno l’animale sacro è il Drago. Inoltre ci hanno spiegato la storia del Capodanno cinese. È stata un’esperienza unica e fantastica che ci ha messo in contatto con una cultura antica e affascinante come quella cinese.
Mattia Renzi, Michelangelo Camarri, Matteo Luciani e Alessandro Elisei, 3ª D
Noi delle classi terze del Convitto abbiamo partecipato a una lezione sulla storia della Cina. Il direttore dell’Istituto Confucio, professor Giorgio Trentin, docente Unimc di lingue e letterature della Cina e dell’Asia sud-orientale, ci ha spiegato la storia di questo grande Paese. Ha iniziato parlandoci di come è nata l’umanità e il mondo, secondo la filosofia cinese. Tutto ha avuto inizio grazie a Nuwa e Fuxi, che erano degli dei nati dall’uovo primordiale. Invece la Terra e gli altri elementi primari si sono originati dalla teoria del Dao: la via, in cui Yin, cioè la Luna e figura femminile, e Yang, cioè il Sole e figura maschile hanno portato alla creazione della Terra.
Con il tempo gli uomini hanno iniziato a costruire capanne, villaggi e mura difensive nel periodo del Neolitico.
Questo incontro, per noi che avevamo già studiato la Cina nelle lezioni di geografia, è stato un avvincente e interessante approfondimento, ma soprattutto un’opportunità per conoscere culture e radici diverse dalle nostre.
Michael Maraviglia, Ginevra Bibini e Giorgia Sam Matta