ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

IC Padre Tacchi Venturi di San Severino (MC) - 3A, 3E

La Settimana Culturale ci ha appassionato

Incontri sui pericoli della Rete, sulla violenza di genere, sui cambiamenti del corpo nell’adolescente, sulle norme da rispettare in bici

Nel nostro istituto si è svolta la Settimana Culturale. Sono stati giorni intensi, ricchi di incontri, esperienze e attività molto interessanti, diverse dalla solita routine scolastica. Ogni classe aveva un programma giornaliero in cui si alternavano attività in comune a momenti in aula predisposti dal docente curricolare.

Noi alunni di terza media abbiamo avuto modo di partecipare a incontri che ci hanno aiutato ad approfondire e a comprendere meglio questa fase della nostra vita, piena di cambiamenti e novità. Abbiamo aperto le danze con due incontri, il primo con Paolo Nanni che ci ha raccontato i rischi e i pericoli derivanti da un utilizzo improprio dello smartphone e della tecnologia in generale, il secondo con la dottoressa Maria Giovanna Piermartiri, specializzata in ginecologia. È stato interessante scoprire tramite il suo aiuto quelli che sono i cambiamenti del corpo in un  adolescente e ricevere consigli e indicazioni utili per il futuro. Tante sono le attività che si sono susseguite nei giorni seguenti. Abbiamo assistito a una lezione teorica con Andrea Morico, istruttore di ciclismo, il quale ci ha fornito le norme da rispettare quando si va in bicicletta per strada. Poi Giulia Maggi, maggiore dei carabinieri di Tolentino, e Massimiliano Lucarelli, comandante della stazione di San Severino, hanno parlato della violenza di genere e dei numerosi casi di femminicidio. Siamo andati alla scoperta nella nostra città dei luoghi della Resistenza grazie a Donella Bellabarba, la coinvolgente guida e presidente della sezione Anpi di San Severino. Infine abbiamo avuto l’occasione di incontrare l’allenatore di calcio Fabrizio Castori. Per raggiungere i nostri obiettivi nella vita è necessario il sacrificio, questa è la lezione che conserviamo dalle sue parole.

Ci riportiamo a casa la ricchezza di esperienze, nuovi insegnamenti, diversi stimoli e approfondite riflessioni scaturite da questi giorni.

Gli alunni della 3ª E

 

Per una settimana le attività didattiche sono state sospese a favore di iniziative capaci di coinvolgere gli studenti.

Ed ecco che in quei giorni i ragazzi hanno potuto toccare con mano tanti argomenti attuali, approfondire alcuni temi, incontrare persone, porre domande, fare nuove esperienze. E alla fine tutta questa marea di stimoli ha dato vita nei giovani a una serie di riflessioni. Dalle parole del settempedano Fabrizio Castori, allenatore di calcio, è emersa l’importanza del sacrificio, indispensabile per chiunque affinché si possano ottenere risultati nella vita.

 

A San Severino c’è una via intitolata a Mario Depangher dove uno di noi ragazzi ha la propria casa, ma non ci siamo mai chiesti chi fosse quest’uomo fino a quando abbiamo fatto una passeggiata in paese in «Ricordo della Resistenza». La nostra guida Donella Bellabarba, presidente della sezione Anpi, ci ha spiegato che anche a San Severino subito dopo l’8 settembre 1943 inizia la Resistenza armata. È l’istriano Mario Depangher, inviato al confino a San Severino, che inizia ad organizzare incontri fino a formare la Banda Mario, la più forte ed organizzata formazione partigiana delle Mar-che. Sarà lui a salutare la cittadinanza il primo luglio del 1944 quando i patrioti del 1° Battaglione Mario fanno il loro ingresso ufficiale nel centro urbano e sarà proprio lui il primo sindaco di San Severino finita la guerra.

Abbiamo iniziato il nostro percorso dall’albero di Bruno Taborro, partigiano settempedano, per poi proseguire fino al complesso San Domenico, deposito di armi di cui si appropriano i partigiani dopo l’8 settembre quando i soldati che alloggiavano lì scappano. In seguito ci siamo recati al Monumento dei caduti dove sorgeva a quel tempo quello eretto ad Ines Donati, eroina fascista, ed abbiamo vi-sto le foto d’epoca. La nostra guida ci ha fatto poi notare che nell’attuale scritta del Cine-Teatro Italia ci sono ancora delle macchie più scure dove c’erano delle scritte inneggianti al duce. Abbiamo proseguito verso il carcere mandamentale dove venne imprigionato anche l’ebreo David Bivash che verrà poi deportato ad Auschwitz. La piazza è stata poi la meta successiva del nostro percorso proprio davanti alla ex caserma dei carabinieri in cui ci è stata raccontata la storia del maresciallo Giordano e la sua fuga per i vicoli della piazza per sfuggire ai tedeschi. Abbiamo ripercorso i passi del maresciallo in fuga fi-no al Borgo Conce. Abbiamo concluso la visita dei luoghi della Resistenza alla porta di San Francesco dove i tedeschi ed i fascisti si attestano ed inizia lo scontro con i partigiani piazzati nella zona del santuario di San Pacifico. La nostra guida Donella ci ha raccontato anche delle battaglie di Chigiano, Valdiola e dei tanti uomini e donne che si sono battuti contro il nazi-fascismo fino alla Liberazione. Sicuramente una passeggiata intensa di storia locale che si innesta allo studio della storia d’Italia e del mondo.

Gli alunni della 3ªA

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