ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

IC Cervia 2 di Cervia (RA) - 3D

Abbiamo scoperto la cittadina di Aalen

Vi raccontiamo la nostra gita in Germania: le loro scuole sono moderne e durante le pause ci si può muovere liberamente

Due scuole, due nazioni, un unico obiettivo: conoscersi, collaborare e arricchirsi reciprocamente. Da anni la città di Cervia è gemellata con la cittadina tedesca di Aalen. Grazie agli ottimi rapporti fra i due Comuni, da anni gli studenti delle scuole medie di Cervia hanno la possibilità di passare qualche giorno in Germania per uno scambio culturale. Quest’ anno ho partecipato con la mia classe all’iniziativa, che ho trovato sorprendentemente interessante.

La città di Aalen ci ha accolti sotto un cielo plumbeo: il piccolo centro è ricco di negozi e tradizionali case a graticcio; tutto ci è parso estremamente curato, ordinato e silenzioso. Gli abitanti ci sono sembrati composti, gentili ed incuriositi, forse perché parlavamo un’altra lingua, forse perché correvamo chiassosi ed euforici sotto la pioggia, probabilmente incarnando lo stereotipo del giovane italiano. Un incontro particolare è stato quello con Bernard, un anziano signore turista a Cervia per molti anni, che ha offerto ad alcuni di noi degli ottimi bomboloni (Berliner).

Le autorità ci hanno accolti calorosamente nelle moderne strutture del Comune e della Provincia. Dopo un ottimo rinfresco, ci sono state presentate la città di Aalen, la provincia del Baden-Württemberg e alcune iniziative riguardanti il gemellaggio.

Ad Aalen non manca nulla: abbiamo visto piccoli negozi, due centri commerciali, alcune bellissime librerie, edifici pubblici moderni, un incantevole centro storico e alcuni musei. In particolare, abbiamo visitato il Museo dei Fossili ed Explorhino, un museo della scienza e delle illusioni nel quale abbiamo trascorso un pomeriggio entusiasmante.

Il momento culminante del viaggio d’istruzione è stata la giornata trascorsa alla SchillerSchule, un istituto comprensivo che accoglie studenti dalle elementari ai primi anni delle superiori. L’accoglienza è iniziata con una canzone sull’amicizia, cantata dai bambini delle elementari della SchillerSchule. Gli studenti durante tutte le attività ci hanno trattato con rispetto e gentilezza, aiutandoci a comprendere parole e frasi in tedesco che non capivamo.

La scuola ci è sembrata molto diversa da quella italiana: gli alunni rimangono a scuola anche nel pomeriggio, hanno a disposizione aule dedicate ad alcune materie e laboratori perfettamente attrezzati. Le strutture sono moderne, in perfetto stato di manutenzione, con spazi ampi e grandi zone all’aria aperta. Siamo rimasti stupiti dal fatto che i ragazzi avessero la possibilità di muoversi liberamente nella scuola durante le pause e di uscire nel giardino non recintato sotto la sola supervisione di un docente affacciato all’entrata. Ci è stato spiegato che lo Stato tedesco investe molto sulla scuola e sull’educazione, perché è consapevole che i ragazzi sono il futuro. A mio parere questo concetto si percepisce pienamente visitando la scuola e sarebbe interessante vederlo applicato anche in Italia; penso che renderebbe l’ambiente scolastico più interessante e piacevole.

Il viaggio ad Aalen è stato davvero uno scambio culturale ed un modo per sperimentare e migliorare la nostra conoscenza della lingua tedesca. Ci auguriamo che gli studenti della SchillerSchule possano venire presto a farci visita e che la collaborazione e il dialogo tra Cervia e Aalen proseguano nel tempo, perché si tratta di un’opportunità unica per gli studenti delle scuole coinvolte in questo progetto.

Chiara Damiani e Elena Ipazia Sapia, classe 3^D, IC Cervia 2 Professoressa Viola Tiozzi

 

Uomo violento, cosa ti ha portato a farle del male? Uomo violento, come ti senti quando la tua ragazza esce di casa con un rossetto “troppo provocante”? Uomo violento, vedere quei lividi provocati da te sul volto della donna che pensi di amare, non ti fa nessun effetto? Uomo violento, come fai a guardare negli occhi senza vergogna una donna che è obbligata ad amarti? Uomo violento, come fai ad apprezzare lo sguardo di una donna terrorizzata da te? Uomo violento, quando ti specchi cosa vedi, un uomo o un femminicida? Si mescolano mai questi due lati di te? Uomo violento, perché vuoi a tutti i costi essere degno della donna che “ami”, talmente tanto da escludere le altre persone dalla sua vita? Uomo violento, se sei innamorato di una donna, perché rovinarle la vita? Perché togliergliela? Uomo violento, chiamarti uomo è un insulto a chi lo è davvero.

Entrare nella tua testa per capire anche solo una piccola parte di ciò che ti ha portato ad ucciderla mi riesce così difficile. Tu dici di amarla. “Amarla”. E invece la uccidi.

«Non sopportavo l’idea che potesse non appartenermi». Lo dici, lo pensi, con una naturalezza che dà i brividi. Hai tolto la vita ad una persona, l’hai distrutta a quelli che le volevano bene e il motivo era “la amavo troppo per vederla senza di me”. No, non è questo. Tu non amavi una donna che picchiavi. Tu non amavi una donna che manipolavi. Tu non amavi una donna che volevi possedere. La verità è che vuoi solo avere una donna che ti faccia sentire potente.

Questa però non è la definizione di donna. Una donna deve essere libera di amare, di pensare, di vestirsi come vuole, libera di vivere e tu non vuoi accettarlo.

Tu vuoi un robot senza cervello, da programmare per avere la schiava perfetta. È questa la persona che dici di amare? In questi ultimi anni si parla così tanto di femminicidio che tu, uomo violento, sei ormai al centro di molti discorsi. Ma io mi chiedo come sia possibile che tu, per la tua insicurezza o diventato cieco per la gelosia, possa distruggere una vita. E mi chiedo come sia possibile che questo continui a ripetersi quasi ogni giorno, anche in contesti definiti non problematici. Io, che sono appena un’adolescente, trovo che tutto questo sia ridicolo e mi sento destabilizzata davanti a tanta assurdità. Ma soprattutto mi sento terrorizzata da te, che sei uno come noi e ti nascondi dietro la figura del fidanzato e del marito perfetto, quando in realtà la tua indole non è amare, ma uccidere.

Greta Evangelisti, classe 3^D Istituto Comprensivo Cervia 2 Professoressa Viola Tiozzi

Votazioni CHIUSE
Voti: 0

Pagina in concorso