ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado E. Fermi di Rubiera (RE) - 3A, 3G

L’accoglienza è di casa lungo la via Emilia

Il progetto ’Eva’ di Rubiera affonda le sue radici nella Corte Ospitale. Laboratori, banchetti e sport per supportare l’integrazione

Eva, acronimo di Emilia Via Aperta, è un’iniziativa che ha come scopo l’incontro tra le diverse culture e vuole favorire la convivenza e l’integrazione, che può esserci solo attraverso la conoscenza dell’altro. È lo spirito di questo stupendo evento organizzato dal Comune di Rubiera in collaborazione con tutte le Associazioni e gli Enti del territorio: hanno contribuito l’Istituto Comprensivo, la Croce Rossa, la Parrocchia, la scuola di musica Doremì, l’Ovile, Pangea e molti altri. Elena Benati ed Elena Lusuardi, due delle promotrici, mettono in luce come Rubiera sia storicamente un paese accogliente, fin dai tempi della Corte Ospitale e lo sia ancora oggi, con l’integrazione non solo di stranieri ma anche delle diverse generazioni, tra anziani e bambini.

L’edizione 2024 è dedicata ai diritti che dovrebbero essere di tutti, altrimenti sono privilegi, ma sappiamo benissimo che non è sempre così. Quest’anno l’iniziativa si è svolta nel mese di marzo in diverse giornate. Il cuore pulsante del progetto è stata, però, domenica 17, quando tutto il centro si è riempito di banchetti che proponevano laboratori accattivanti per grandi e piccini. Le attività sono iniziate alle9 con i mondiali di calcetto alla pista dell’oratorio, mentre lungo la via Emilia abbiamo assistito a mostre fotografiche, laboratori e giochi sui diritti umani, organizzati dalle scuole. Passando per la via del centro, addobbato da più di quattromila rose colorate fatte all’uncinetto dalle Donne delle Rose, si potevano ammirare le tradizioni delle diverse culture e ascoltare le esibizioni canore dei bambini delle scuole dell’infanzia e della primaria.

Nel pomeriggio, invece, il centro storico si è animato con i banchetti dei cibi etnici, dal cous cous tunisino alla torta Pan de queijo brasiliana. E con le esibizioni di balli, grazie ai quali le danzatrici hanno accompagnato il pubblico nella magia delle tradizioni e dei colori delle loro terre. Tante altre sono state le performance di gruppi musicali, tra cui l’esibizione della «Super Fermi Band» della nostra scuola. E non pensiate che questo sia un evento che si è concluso nell’arco delle giornate di marzo. Come ha sottolineato Elena Lusvardi: «L’integrazione si fa creando occasioni di relazione tra le persone durante tutto l’anno». Da settembre, infatti, tutti gli enti coinvolti hanno organizzato merende per bambini, pomeriggi di attività con gli anziani, laboratori di uncinetto, anche all’interno della scuola, o cene etniche per dar vita a momenti di incontro tra culture e generazioni. Questo progetto si ripete tutti gli anni dal 2019, perciò vi invitiamo a partecipare alle prossime edizioni per trascorrere una giornata all’insegna del divertimento e della scoperta delle culture presenti nel nostro territorio.

Linda Corghi, Virginia Perini, Alessandro Vellani III A

 

Lunedì 18 marzo la nostra classe ha partecipato a un progetto di prevenzione sul gioco d’azzardo. Il progetto, voluto dalla scuola, è organizzato dal «Servizio formazione» della cooperativa Papa Giovanni XXIII di Reggio Emilia, in collaborazione con l’agenzia educativa «Luoghi di prevenzione» di Reggio Emilia.

Due esperti, Andrea ed Enrico, ci hanno parlato del loro lavoro e ci hanno chiesto di elencare su un post-it le nostre passioni, i giochi della nostra infanzia, gli sport che pratichiamo, i social preferiti. Abbiamo visto alcuni video che ci hanno mostrato le quattro categorie a cui possono essere ricondotte le varie forme di gioco: competizione, brivido, mimesi ed alea. Tre delle quali, eccetto l’ultima, condividiamo con il mondo animale. Infine, abbiamo esposto le nostre riflessioni e ci siamo confrontati con gli esperti. Nella seconda fase della giornata, suddivisi in gruppi, abbiamo scritto al centro di un cartellone la parola ‘Dipendenze’ e intorno tutte le parole che per noi rappresentavano una dipendenza, sia negativa che «positiva».

Dipendenze negative sono per esempio: il gioco d’azzardo, la droga, il fumo. L’attività è stata interessante perché ci ha permesso di confrontarci su questi argomenti. Abbiamo scoperto che molti di noi hanno delle dipendenze. Per esempio il fatto che siamo entrati a contatto con la tecnologia da molto piccoli e abbiamo imparato troppo presto a utilizzarla, ci rende in qualche modo dipendenti da questa.

Questo progetto è stato divertente, ma allo stesso tempo educativo, perché abbiamo avuto l’occasione di affrontare temi che ci riguardano e che in futuro potrebbero esserci utili. Gli esperti ci hanno spiegato che le dipendenze, soprattutto quelle dal gioco d’azzardo, dalla droga e dal fumo sono sbagliate, perché le conseguenze potrebbero essere molto gravi. Ci hanno fornito dei consigli utili su come prevenirle e su come combatterle.

Classe III G 

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