ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Carlo Levi di Campegine (RE) - 3B

Musica: la cura del cuore per tutti i gusti

Si possono fare tanti progetti con le note, come quello contro la violenza sulle donne dove abbiamo ballato e letto testi scritti da noi

Musica. Una parola che trasmette tanto anche solo pronunciandola. Quante volte ci siamo sentiti come se la musica ci infilasse qualcosa dentro. La musica è una cosa bella sotto tanti aspetti. Innanzitutto unisce le persone, lontane e vicine, e le accompagna per tutta la vita. E poi vi è mai capitato, nelle situazioni di rabbia e tristezza, di essere aiutati dalla musica? La musica ci aiuta ad affrontare i problemi che ci affliggono e a divertirci, semplicemente indossando le cuffie e facendo partire la propria canzone preferita. Ci porta in una dimensione nuova e bellissima e ci fa smettere di pensare alle cose negative della vita.

È incredibile come la musica e le canzoni abbiano la capacità di leggerti dentro. Un’altra cosa bella della musica è che ha una miriade di generi diversi, tutti con delle particolarità che li rendono unici. Ognuno ha un genere musicale in cui si rispecchia, che lo aiuta a convivere con il mondo di tutti i giorni. C’è chi ascolta il metal, chi il rock, chi l’indie, chi la musica classica, tutti generi che non hanno molto in comune, ma che riescono ad unire le persone allo stesso modo. Per esempio, noi tutte le volte che facciamo musica insieme ci sentiamo uniti, nonostante i litigi e le incomprensioni che abbiamo come gruppo classe. Perché anche quando suoniamo possiamo esprimere le nostre emozioni, per esempio quando finalmente riusciamo a fare nel modo giusto una canzone, oppure quando tutti insieme formiamo una melodia molto bella. In questi momenti tutto il lavoro che abbiamo fatto in passato viene ricompensato dalla riuscita di quella canzone che proprio non riuscivamo a fare e siamo soddisfatti di noi stessi.

Poi con la musica si possono fare tanti progetti, come quello che abbiamo svolto quest’anno in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, in cui abbiamo canta-to, ballato e letto dei testi scritti da noi, che privi quel sottofondo musicale sarebbero stati senza emozione. Questo ci ha insegnato che la musica ci permette anche di combattere le nostre battaglie contro pregiudizi, guerre, violenza, malattie e ci aiuta a ricordare il passato. Che la musica sia una cosa bellissima lo sapevano già gli uomini primitivi, che sin dall’inizio cantavano e trovavano modi per produrre dei suoni anche solo con sassi e bastoncini. Ma anche senza andare troppo indietro possiamo parlare dei soldati della prima e della seconda guerra mondiale, che cantavano canzoni per onorare la propria patria, per descrivere l’orrore della guerra, e spesso anche per denunciare delle cose che succedevano. Quindi cosa significa per noi la parola musica? Per noi significa libertà, gioia, armonia, significa vivere ed esprimere le proprie emozioni sentendosi liberi di farlo, senza avere paura del pensiero degli altri.

Chiara Catellani, Giada Martignoni, Angela Latino, Amanat Randawa, Orlando Oliomarini, Luna Tedeschi, Andi Halilaj, Clara Cuscuzzu, Alessia Glendi, Elia Pivetti, Roberto Adabbo, Ian Sing, Sabrine Zami III B

 

Conoscere il passato è importante per non ripetere gli errori già commessi.

Questo è ciò che ci sentiamo dire da tutta la vita, ma è davvero così? Probabilmente conoscere gli eventi del passato è importante per diversi motivi, primo fra tutti quello sopra citato, ma anche perché un domani saremo adulti, e quindi cittadini attivi e parte di un periodo storico. Come si può vedere dai conflitti di oggi, sia quelli di cui sentiamo parlare al telegiornale, sia quelli di cui non si parla, sembra che il passato si stia ripresentando con motivazioni simili e anche i metodi sono gli stessi.

Quest’anno a scuola abbiamo fatto un percorso di approfondimento sulla prima guerra mondiale. Prima abbiamo incontrato Carlo Perucchetti, sindaco di Sant’Ilario ed esperto di musiche della Grande Guerra, che ci ha fatto conoscere le canzoni che ascoltavano i soldati in trincea o durante le operazioni militari.

Poi abbiamo incontrato Lauro James Garimberti, un appassionato della Grande Guerra, che ha raccolto e collezionato numerosi oggetti di quel periodo fino a creare un museo a casa sua.

Gli incontri con questi esperti ci hanno permesso di vedere il passato con occhi diversi, calandoci nella realtà e provando ad immaginare come doveva essere quel periodo per noi lontano.

Questo ha un valore inestimabile per noi. La storia passata ci aiuta anche a capire come si è evoluta la nostra società e come sarà in futuro.

Eventi come quelli del Novecento ci permettono di leggere il presente e il motivo per il quale oggi alcune cose funzionano in un determinato modo.

Noi pensiamo che si dovrebbero fare più progetti interdisciplinari per conoscere tanto i fatti e le società che ci hanno preceduto, quanto per conoscere i fatti e la società nella quale viviamo e per capire quella nella quale vivremo.

Alessandro Maffezzoli , Alberto Araldi , Shabjit Sing, Eklavya Kumare Mohammed Amin Chagra IIIB Disegno di Alberto Araldi , Shabjit Sing 

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