ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Primaria G. Garibaldi di Ravenna (RA) - 5B

Turandot: l’opera riadattata per le scuole

Gli alunni della primaria ‘Garibaldi’: «In certi momenti eravamo noi i protagonisti dello spettacolo. Abbiamo cantato arie imparate in classe»

Qualche mese fa abbiamo cominciato un progetto con le nostre insegnanti: Opera Domani. L’Opera che

abbiamo analizzato e cantato era “Turandot” di Giacomo Puccini.

Questa storia parla di sacrificio, parla d’amore, parla di libertà e di intelligenza. Turandot è una principessa

che, andando contro le convenzioni della sua epoca, non si vuole sposare, vuole scappare dall’uomo e

dal suo amore, per timore di diventare una schiava. Calef, il suo innamorato, è però un uomo tenace ed

intelligente. È perdutamente innamorato della bella Turandot ed è disposto a tutto pur di conquistarla.

La donna infatti, pur di evitare il matrimonio, sottopone i suoi spasimanti a tre enigmi difficilissimi. Calef sa che dovrà risolvere gli enigmi, altrimenti il boia gli taglierà la testa. Le maestre ci hanno consegnato un

libretto con le canzoni da imparare a memoria e con la descrizione dei personaggi più importanti. La classe ha dovuto poi costruire degli oggetti di scena: un “pesce lanterna” fatto con il rotolo della carta da cucina, decorato con carta colorata, un ventaglio e una bandana con su scritto, in giapponese, il nome del nostro personaggio preferito. Questi lavori servivano durante lo spettacolo per partecipare attivamente all’Opera. Non solo cantando, ma anche come personaggi e scenografia.

Il 18 aprile siamo finalmente andati al teatro Alighieri. Molti di noi non erano mai entrati in un posto così bello. Il teatro è molto affascinante, tutti i dettagli sono curati. Le poltrone, i palchetti, gli stucchi dorati, il lampadario immenso, l’orologio …

Siamo rimasti a bocca aperta, nel vero senso della parola! Con noi c’erano moltissime classi di altre scuole. Ci siamo poi accomodati nei nostri posti, che erano tra i migliori perché eravamo in platea e potevamo vedere benissimo.

Si sono spente le luci ed è iniziato lo spettacolo. Sono arrivati i musicisti e il direttore d’orchestra, tutti molto

giovani. Fin dai primi secondi tutto ci è risultato interessante e allo stesso tempo divertente. Molti personaggi erano abili nei movimenti, come un personaggio vestito di giallo che faceva acrobazie con un grande cerchio di metallo, oppure come il boia che faceva capriole o giravolte. Non sono mancati momenti

di vero divertimento, soprattutto quando entrava in scena il direttore del museo.

Le scene risultavano molto colorate e movimentate, non abbiamo avuto il tempo di annoiarci, ci siamo divertiti molto. In certi momenti eravamo noi i protagonisti dello spettacolo. Il direttore d’orchestra si girava verso di noi e ci dirigeva mentre cantavamo le “arie” imparate a scuola. In altri momenti i personaggi sul palcoscenico ci facevano capire che era venuto il momento di sventolare i nostri ventagli, come Turandot, o di far “volare” i nostri pesci – lanterna.

Alla fine di tutto lo spettacolo, dopo aver risolto con Calef tutti gli

enigmi, dopo aver tenuto segreto il suo nome, dopo aver pregato le stelle di tramontare e dopo esserci

entusiasmati con le parole di Calef che era sicuro di vincere, all’alba, finalmente, il bacio del lieto fine.

L’amore ha trionfato e tutto il pubblico ha applaudito tantissimo.

È stato tutto davvero molto emozionante. Alla faccia di quelli che dicono che l’Opera è roba vecchia e noiosa. Noi, invece, speriamo di ritornarci al più presto!

Eman, Davide, Carlo, Kevin, Samuel, classe 5^ B Scuola primaria ‘Garibaldi’ Maestra Elisa Tavanti

 

Qualche tempo fa la nostra insegnante ci ha fatto vedere un video molto interessante, perché ha fatto riflettere tutti noi: “Run like a girl”. In questo video veniva chiesto a delle ragazze e a dei ragazzi di correre, appunto, come una ragazza. Sia i maschi che le femmine correvano in modo sciocco, non naturale. Le ragazze correvano come se si auto – insultassero.

Abbiamo tratto delle conclusioni. La donna non viene molto considerata, anche dalle stesse donne. Le donne vengono sottovalutate nella loro forza e resistenza.

Il nostro percorso di ricerca è poi continuato con la lettura di articoli e di libri che parlavano di diritti delle donne. Abbiamo imparato cose diverse.

Le donne vengono ritenute, e spesso sono loro stesse a farlo, inferiori agli uomini. Le donne spesso sono trattate male e non sono considerate. Fin dall’antichità la donna è sempre stata maltrattata e considerata meno degli uomini e ancora oggi ci sono atti di violenza nei suoi confronti. Molto spesso la violenza che subiscono non è solo fisica, ma anche mentale. Vengono discriminate e considerate senza potere.

Per risolvere questo problema bisognerebbe capire, e far capire, che uomini e donne hanno gli stessi diritti. Le donne in passato non avevano neanche il diritto di votare, di far parte della vita pubblica. Tutto è cambiato nel 1946.Da questa data esse cominciano ad avere almeno gli stessi diritti politici degli uomini. Una volta per loro era anche molto difficile lavorare fuori di casa. Facevano le casalinghe. Quando lavoravano come operaie o dattilografe (le più fortunate) spesso dovevano lasciare il lavoro una volta sposate. Dai libri che abbiamo letto, abbiamo imparato però che le donne hanno sempre lottato, hanno cercato di ribellarsi a questa condizione e per questa causa molte di loro hanno perso la vita.

Abbiamo imparato che il riconoscimento della loro dignità è partito da molto lontano e che non è ancora terminato.

Il video, quello di cui parlavamo all’inizio e che è stato l’inizio di tutto questo lavoro, termina con delle bambine. Anche a loro è stato chiesto di correre come una ragazza, ma queste non hanno “recitato” il ruolo della ragazza sciocca che non sa fare niente. Hanno mimato una corsa reale, una corsa che fai per vincere.

Le bambine correvano con impegno e ci hanno dimostrato come anche le ragazze possono fare sport con forza e con grinta. Ci hanno fatto capire come noi, bambine e bambini, possiamo cambiare le cose e correre come una ragazza!

Classe 5^ B Scuola primaria ‘Garibaldi’ Maestra Elisa Tavanti

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