Achille Funi, un genio del nostro Novecento
Una bella prova dei giovani reporter della scuola Tumiati. Ultima settimana del Campionato, poi le premiazioni e lo speciale
L’arte raccontata dai giovani cronisti in questa pagina che si sofferma su Achille Funi, svelandone l’arte e la sua storia personale. A scriverla sono ancora una volta i reporter della classe 4ª B della scuola primaria Tumiati, di Ferrara, scuola che fa parte dell’istituto comprensivo Perlasca. Gli studenti sono stati seguiti in questa prova di giornalismo dalla docente Maria Aceto.
Questa settimana si conclude il campionato di giornalismo de Il Resto del Carlino. La prossima ci saranno le premiazioni delle classi che si sono piazzate nei primi tre posti e quelle, sempre tre scuole, che hanno ottenuto una menzione speciale dalla giuria che ha esaminato tutti i lavori che sono stati inviati al giornale a partire da dicembre valutando articoli, capacità di scrittura, indicazione di titolazione ed an-che le foto. A seguire la pubblicazione del nostro speciale, pagine, foto e testi per raccontare un anno vissuto da reporter.
IL NOVECENTO MITICO DI ACHILLE FUNI Quest’anno abbiamo conosciuto uno dei più importanti artisti ferraresi, Achille Funi: scultore, architetto, illustratore, scenografo, grafico ma, soprattutto, pittore tra i più rappresentativi del primo Novecento, che ha saputo padroneggiare tantissime tecniche. Dai dipinti a olio e a tempera, con il carboncino, fino ai cartoni per i grandi affreschi e mosaici. Nato a Ferrara nel febbraio del 1890. Achille ha frequentato l’Istituto “Dosso Dossi” (a quei tempi ospitato al Palazzo dei Diamanti) e ha continuato gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove si diplomò nel 1910. Nel 1914, entrò in contatto con il movimento futurista e partecipò alla mostra di Nuove Tendenze a Milano. Sebbene fosse influenzato dal dinamismo futurista, Funi mantenne una certa distanza dal movimento. Lo straordinario talento dell’autore è noto soprattutto ai cittadini ferraresi per il ciclo pittorico del “Mito di Ferrara” nella Sala dell’Arengo nel Palazzo Municipale.
A febbraio abbiamo visitato una mostra, dedicata a Funi, al Palazzo dei Diamanti, dove la nostra guida, la bravissima Ilary, ci ha spiegato che si trattava di un allestimento cronologico e tematico allo stesso tempo, iniziando con i quadri del periodo giovanile, attraversando il Futurismo per arrivare al ritorno all’ordine, al recupero delle forme, al realismo magico, alla natura… L’esposizione, formata da più di 120 opere, ci ha offerto un’occasione di conoscere i suoi quadri, cioè non solo di poterli vedere, ma soprattutto di averne una descrizione dettagliata del contesto in cui l’opera è stata realizzata, quale fosse il pensiero dell’artista e del momento che stava vivendo.
Gli alunni di classe 4ª B Scuola Tumiati di Ferrara
Delle opere di Achille Funi c’è piaciuto molto l’amore per la vita che spicca in tutti i suoi dipinti. Per Achille Funi la pittura era quello che si può definire “un fatto magico”, e pochi altri artisti sono riusciti come lui, a “fermare il fotogramma” delle loro opere in una magica atmosfera tra realtà, sogno, passato, presente, classicismo e modernismo, per indagare il grandioso mistero dell’individuo.
Un dettaglio che ci ha colpito, a proposito delle prime esperienze artistiche di Achille Funi, è stato il sostegno, l’ispirazione e l’incoraggiamento ricevuto dal padre, Giuseppe: aspetto questo non così scontato, se pensiamo a come doveva essere la vita nei primi anni del Novecento.
E ha fatto bene! Achille è diventato un artista completo e poliedrico, padrone di mille tecniche e, vedendo i suoi dipinti, abbiamo potuto apprezzare da vicino la grande qualità della sua arte che ci siamo divertiti a riprodurre, pensando alle opere che ci sono piaciute di più: prima disegnando nel laboratorio dedicato al Palazzo dei Diamanti e poi riprovandoci a scuola.
Questa esperienza ci ha arricchiti molto e ci ha fatto capire come sia fortunata la nostra città estense ad avere dato i natali a un artista di così grande talento.
Gli alunni di classe 4^B Scuola F. Tumiati- Ferrara