ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Giacomo Leopardi di Borgo San Giacomo (Osimo) (AN) - 3C, 3E, 3F

L’importanza di leggere e sognare

Le parole del libro sulla biografia di Italo Calvino prendono vita portandoci in mondi immaginari e fantastici

«Il Viaggio di Italo il Curioso».

C’era una volta un bambino curioso di nome Italo, che viveva in un piccolo villaggio circondato da campi verdi e boschi profumati.

Fin da piccolo, Italo amava leggere storie e fantasticare su mondi immaginari. Quel giorno era una delle sue giornate preferite, l’Open Day della scuola, quando ogni angolo dell’istituto si trasformava in un regno incantato di conoscenza. Italo era un ragazzo curioso. Oltre ad amare le storie, aveva una particolare abilità: poteva far prendere vita alle parole che leggeva.

Un giorno, mentre esplorava la biblioteca della scuola, scoprì un libro magico che racconta la straordinaria vita di un famoso scrittore di nome Italo Calvino.

Mentre leggeva la biografia di Calvino, Italo si ritrovò improvvisamente in un mondo fantastico. Davanti a lui, c’erano città sospese tra le nuvole, strade fatte di parole e boschi popolati creature letterarie.

Scoprì di essere entrato nel cuore delle storie di Italo Calvino. Il piccolo ragazzino si mise in viaggio, guidato dal desiderio di esplorare ogni pagina della vita dello scrittore. Attraversò città invisibili, dove il suono delle parole creava architetture meravigliose. Anche incontri straordinari popolarono il suo cammino. In un bosco fitto di vegetazione conobbe Cosimo, un cavaliere che viveva sugli alberi e guardava il mondo da un’altezza diversa. In una piazza magica incontrò il Cavaliere Inesistente, un eroe senza corpo che combatteva grazie alla sua forza di volontà.

Il viaggio di Italo il curioso lo portò a scoprire il potere delle parole e l’importanza di sognare in grande.

Ogni capitolo di ogni libro di Calvino era un insegnamento prezioso, un invito a esplorare mondi nuovi e a nutrire la propria immaginazione. Alla fine del suo viaggio Italo il Curioso ritornò nella biblioteca della scuola. Qualcosa era cambiato. Ora ogni libro sembrava pulsare di vita propria e ogni angolo della scuola era ricoperta dalla magia delle storie. Il ragazzo decise di condividere la sua avventura con gli altri bambini durante l’Open Day.

Nel giorno dell’evento, raccontò con entusiasmo la sua incredibile avventura: la biblioteca si trasformò in un luogo incantato, e i bambini incuriositi, iniziarono ad esplorare le pagine dei libri come se fossero porte verso mondi fantastici. E così, grazie al piccolo Italo e alla magia delle parole di Calvino, la scuola secondaria di primo grado divenne un luogo dove l’immaginazione poteva prendere il volo e ogni bambino poteva diventare protagonista della propria avventura letteraria.

Sara Abidi IIIE

 

Da qualche giorno al telegiornale stiamo sentendo una notizia scioccante: vicino Palermo un padre di famiglia, Giovanni Barreca, insieme alla figlia diciasettenne ha torturato e ucciso la moglie e i due figli, Emanuel e Kevin. I due assassini hanno spiegato alle autorità competenti il movente del loro assurdo atto: i tre familiari erano impossessati dai demoni, e li volevano liberare. Ma com’è possibile che nel 2024 in Occidente ancora si sentano queste motivazioni? I magistrati sono arrivati a questa conclusione: Giovanni Barreca e la figlia facevano parte di una setta religiosa. Ma cos’è una setta religiosa? E perché nel 2024 ancora esistono? In passato, quando le religioni erano molto più numerose e variegate, la parola setta indicava la nascita di una nuova corrente o di un pensiero nuovo all’interno di una già esistente. Nel Medioevo, la parola «setta» ha assunto un significato negativo o dispregiativo, ricercato dalle religioni dominanti per indicare gruppi minoritari che mettevano in discussione la loro autorità (come i valdesi).

Ad oggi il significato è rimasto in senso negativo malgrado un clima più sereno e orientato al dialogo. Inoltre negli ultimi tempi i sociologi della religione sostituiscono il termine setta con un un termine forse un po’ più ‘educato’ ed evoluto, culto. Le sette sono divise in macrogruppi: non religiose; religiose; movimenti magici, occultistici e satanici; movimenti neopagani. Le sette non religiose si basano su teorie spesso cospirazioniste e sulla psiche umana. Quelle religiose, al contrario, si richiamano quasi sempre al ritorno di un Messia o Profeta in modo pacifico o apocalittico.

I movimenti magici si basano su culti di magia, di esoterismo, di spiritismo e satanici. I movimenti neopagani invece sono caratterizzati da un più generale rifiuto delle dottrine ufficiali e tradizionali. Nel caso di Barreca, in lui e negli altri partecipanti alla setta, riscontriamo un altissimo livello di fanatismo religioso: infatti gli adepti vedevano Satana ovunque ed erano talmente invasati da vedere il diavolo anche in persone a loro care tanto da non avere scrupoli a torturarli e ucciderli. La cosa più sconvolgente è che ancora né Barreca né la figlia hanno dato segni di pentimento o di rimorso per quanto fatto.

Andrea Mauri IIIC

 

Questa è la mia occasione di parlare a un vasto numero di gente, soprattutto adulti. È ragionevole. Per essere adulti bisogna leggere il giornale, sbaglio? I pensieri d’età sono pesanti e vi sono forzati addosso, quindi smettete di farvi domande, perché anche le risposte diventano pesanti e così si finisce per sbattere la testa sullo stesso stipite della porta, 62 volte, finché non ci si fa l’abitudine. Ve lo ricordate com’era? Farvi domande? Che importanza ha la cena quando stanno per nascere i girasoli? Siate curiosi. Alzate le rocce per vedere cosa c’è sotto, toglietevi le scarpe.  Leggete. Leggete libri per ragazzi. Quando eravate piccoli eravate pieni di sfarfallii piumati, i bambini sono liberi perché non si imbarazzano, non sanno ancora cosa sono gli stereotipi. Fatevi domande! Siate potenti. Bevete cioccolata calda e ascoltate musica. Fate quello che volete, perché porvi domande vi apre mondi. Come sarebbe vivere in un fiore? Come sarebbe vivere in Palestina o Israele, adesso? Cosa succederebbe se fossimo tutti uccelli? Alla Nasa si chiedevano se fosse possibile mandare un uomo sulla Luna, Edmund Hillary e Tenzing Nortgay si chiedevano se fosse possibile raggiungere la vetta dell’Everest. Provate, immedesimatevi. Siate Antichi. Selvaggi, anche.

Abbassate la testa e non sbattete sullo stipite della porta. Portate avanti il mondo, perché il suo futuro non sta solo a noi giovani. Quando è stata l’ultima volta che avete visto un corvo? Quando è stata l’ultima volta che avete pensato ai nativi americani? Quando è stata l’ultima volta che avete corso, per correre e basta?

Emilia Pietroni IIIF 

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