ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Secondaria di I grado Giovanni XXIII di Castellarano (RE) - 1C, 3F

«Le ragazze stanno bene?». Storie di relazioni

I ragazzi fanno un questionario: è normale condividere le password, dare uno schiaffo ogni tanto o geolocalizzare il partner?

Nelle relazioni, noi «stiamo bene?» «Ciò che allarma è l’accettazione»: dice Antonella Inverno, responsabile della ricerca «Le ragazze stanno bene?» di Save the children. La violenza di genere è sempre più diffusa nelle relazioni tra adolescenti ed è un serio problema. In occasione del San Valentino appena passato, l’associazione ha pubblicato un’indagine sulla violenza di genere nelle relazioni tra ragazzi compresi tra i 14 e i 18 anni. Abbiamo appreso dell’indagine da un articolo di Viviana Ponchia pubblicato sul Resto del Carlino ed essendone rimasti molto colpiti ci siamo domandati cosa ne pensassimo noi ed i nostri coetanei delle altre classi terze dell’istituto comprensivo di Castellarano. Per comprendere meglio abbiamo elaborato un questionario.

Abbiamo sottoposto domande più generiche, riguardanti ad esempio la gelosia e se essa possa essere considerata un segno d’amore, così come, scendendo più in profondità, abbiamo domandato se in una relazione sia normale geolocalizzare il partner, se sia gesto di fiducia condividere le proprie password o se, infine, sia tollerabile uno schiaffo ogni tanto. Riteniamo molto interessanti i dati che abbiamo raccolto: come speravamo, è apparsa decisa la disapprovazione in fatto di geolocalizzazione e, altrettanto, che ogni tanto in una relazione possa partire uno schiaffo. In questo abbiamo notato una differenza rispetto all’indagine di Save the children, dove una persona su sei accetta lo schiaffo nella relazione.

Di fronte a questo dato nazionale, ci domandiamo come si faccia a protestare tanto contro la violenza di genere per poi accettare gli schiaffi e a non dire niente, anzi, a ritenerlo normale. E non solo la violenza fisica, anche quella psicologica: dai dati nazionali emerge che 2 persone su 3 affermano di essere vittime di controlli sui social tramite account fake e 1 persona su 5 sostiene di essere geolocalizzata dal partner. Anche se in modo diverso dalla violenza fisica riteniamo anche questa una violenza e, in quanto tale, inaccettabile.

Quasi la totalità dei giovani delle terze della Giovanni XXIII non accetta neppure l’esclusione di certe amicizie e lo ritiene un comportamento messo in atto solo per gelosia. Ma proprio su questa dobbiamo soffermarci, perché alla domanda ‘ritieni che la gelosia sia un gesto d’amore?’, nel nostro Istituto la percentuale dei sì si spinge sino al 37 per cento, al di sopra, e di un po’, al 30 per cento emerso dall’indagine Save The Children. Noi ragazzi della III F di Roteglia osservando i precedenti dati abbiamo capito che stiamo sbagliando approccio su certi aspetti: riteniamo si debba educare i bambini fin dalla tenera età per evitare pregiudizi e stereotipi, insegnando valori come il rispetto, l’uguaglianza, la collaborazione e la fiducia.

Classe III F

 

Un’intervista da serie A: alla scoperta di Marco Silvestri. I ragazzi della IC dell’istituto comprensivo di Castellarano hanno avuto il piacere di intervistare il portiere dell’Udinese Marco Silvestri, originario della vicina Sologno di Villa Minozzo, il quale si è dimostrato da subito disponibile a rispondere a tutte le domande e le curiosità dei giovani studenti. Silvestri ha raccontato di essere da sempre un grandeappassionato di calcio. Tifoso del Milan fin da bambino, così come tutta la sua famiglia. Ha iniziato a frequentare la scuola calcio all’età di quattro anni seguendo il fratello più grande, non come portiere bensì da attaccante. Da allora ad oggi le cose sono cambiate, è diventato un portiere professionista di altissimo livello. Silvestri ha rivelato ai ragazzi quale sia il momento più faticoso della stagione, cioè quello della preparazione atletica poiché prevede due allenamenti al giorno. Durante le settimane di campionato, invece, gli allenamenti si fanno più leggeri man mano che si avvicinano le partite perché il riposo è fondamentale per un atleta. Alla domanda sulla sua vita fuori dal campo, ha affermato di trascorrere molto tempo libero in compagnia dei suoi due figli di otto e due anni e della moglie Sofia, non rinunciando a qualche svago personale come serie tv e talvolta play station.

L’estremo difensore, infine, ha parlato della sua situazione attuale all’Udinese, affermando di trovarsi molto bene con il club bianconero e i compagni di squadra, grazie anche al suo carattere solare e scherzoso, e di essere un punto di riferimento per i compagni di squadra più giovani, non negando, tuttavia, la possibilità di intraprendere infuturo altre esperienze in altri club. Gli alunni sono stati molto contenti e soddisfatti di questa opportunità e di aver avuto l’occasione di porre domande a un giocatore di serie A cresciuto nella loro zona.

Classe I C

Votazioni CHIUSE
Voti: 1

Pagina in concorso