ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

IC Olivieri di Pennabilli (RN) - 1A, 2A, 3A, 2C

Betty Boop come simbolo di libertà

Dai fumetti d’epoca ai cartoni animati attuali: gli stereotipi sono cambiati e in alcuni casi sono stati eliminati

Tanti (troppi) stereotipi di genere. Di questo, e di molto altro, se n’è parlato il 22 febbraio scorso, nel convegno ‘Games, Fumetti e Cartoon – riconoscere gli stereotipi di genere per promuovere le relazioni più rispettose e paritarie’. L’incontro ha avuto luogo nella cornice del magnifico Teatro Mariani di Sant’Agata Feltria. Protagonista sul palcoscenico, un tema di grande attualità che sarebbe buona cosa affrontare in modo approfondito, anche a scuola: gli stereotipi. Ma cosa sono gli stereotipi? Dal greco ‘Stereòs Typos’, ossia ‘impronte rigide’, sono consuetudini che rimangono impresse nel vissuto di ogni persona andando ad influenzare non solo le idee ma molti importanti aspetti della società. Insomma, la consuetudine diventa convenzione e poi si consolida in un modello: il rosa è femminile, l’azzurro è maschile, perché? Tanti interrogativi sono nati da questo incontro presentato da Sabrina Zanetti e magistralmente condotto dai fumettisti Roberto Grassilli e Sergio Algozzino. Cartoni animati e fumetti hanno coinvolto e comunicato direttamente o indirettamente questo modo monocorde ma oggettivo di vedere la realtà.

Biancaneve, famoso cartoon del 1937, racconta la vicenda di una bella principessina che oltre a saper cucinare per i sette nani, riesce a farsi sposare da un principe azzurro che si rivela essere un personaggio sconosciuto e quasi anonimo. L’ambizione di molte ragazze dell’epoca si rispecchiava in questo modello di ragazza e di matrimonio. E che dire della famiglia tipo della pubblicità che ancora oggi presenta una mamma casalinga e un papà che torna a casa dal lavoro? La stereotipizzazione, invece, di cartoon famosi come Betty Boop riflette il gusto nella storia della società americana. Betty Boop, la sex symbol degli anni ’30, che indossava vestitini succinti con minigonna e giarrettiera, negli anni successivi cambiò look con abiti lunghi.

I tempi erano cambiati, vinsero i bacchettoni e la ragazza dovette soccombere al senso del pudore. Eppure, rispecchiava un’idea di libertà e emancipazione femminile, Betty si dedicava a diversi mestieri e veniva dal circo, ma se diventi un personaggio sexy, sei comunque in balia del maschilismo imperante. Il fumetto d’ epoca, inoltre, non nascondeva un atteggiamento dispregiativo rispetto alle persone di colore. Lo stereotipo era diventato pregiudizio e il nero figurava sempre come un pericolo. Oggi diversi cartoni hanno invertito la rotta: si è affermata la controtendenza.

Classe III A

 

Studenti in visita al monastero delle suore Agostiniane a due passi da scuola. Il 21 febbraio scorso, noi ragazzi di 1 A siamo andati a visitare il monastero di Sant’Antonio da Padova di Pennabilli, in cima al castello dei Billi. Ad accoglierci tre monache, che ci hanno raccontato che il monastero risale al 1500 ed è stato costruito dalla famiglia Lucis che ha come stemma due lucci. Le suore, poi, ci hanno portato in chiesa e qui abbiamo parlato della vita monacale comunitaria. Abbiamo visitato la foresteria e il parlatorio, dove c’è una grata che un tempo le divideva dalle persone. Siamo entrati nella sala capitolare in cui sono presenti lo stemma Lucis, un pianoforte, tantissimi libri e un’arpa. Qui le suore studiano, leggono e discutono. Siamo passati accanto all’orto da cui si gode un panorama di Pennabilli splendido.

Successivamente abbiamo avuto la fortuna di entrare nei laboratori di falegnameria e di lavorazione del vetro e abbiamo visto i loro lavori, tra cui una vetrata e oggetti in legno. Infine, abbiamo assistito alla preghiera dell’ora sesta. È stato tutto bello e significativo: ci ha arricchito emotivamente e culturalmente.

Classe I A

 

Una lezione di vita. Il 15 febbraio, l’Arma dei carabinieri, nella persona del comandante Carmelo Carraffa, ha tenuto un incontro con noi a scuola per il progetto ‘Legalità‘. Si è parlato di bullismo, cyberbullismo, dei pericoli legati ai social, delle dipendenze dai videogiochi, di fumo, alcol e droghe. Le conseguenze che ne derivano sono gravi e possono generare traumi, depressione, isolamento sociale e, nei casi peggiori, il suicidio. Il comandante è stato accattivante e coinvolgente, e abbiamo anche parlato di esempi reali, sugli argomenti trattati.

Durante l’incontro ci siamo chiesti: «Cosa potrebbe succedere se non ci fossero regole, leggi, anche solo per una settimana?». Dopo varie discussioni e interventi, abbiamo capito che tutto piomberebbe nel caos e che avere leggi e rispettarle è fondamentale per vivere in serenità e civilmente. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di farci capire che dobbiamo cercare di non farci trascinare dalle cattive compagnie e di ragionare sempre con la nostra testa: obiettivo raggiunto. Ogni giorno è un’occasione per imparare e per crescere responsabilmente.

Classe II A

 

La protesta dei trattori è iniziata a dicembre in Germania e si sta espandendo rapidamente. Anche nella zona di Rimini i cittadini si sono ritrovati diversi trattori che ostacolavano il passaggio dei veicoli.

La causa della protesta è la revisione del Green Deal, che ha come obiettivo la neutralità climatica, unito alla concorrenza sleale e alla diffusione di “cibi sintetici”. Gli agricoltori romagnoli e italiani protestano ,attaccando dei cartelloni sui mezzi, in particolar modo per il riconoscimento del valore del Made in Italy.

Classe II C

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