ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Cestoni di Montegiorgio (FM) - 3A, 3B, 3C

La funzione catartica del teatro

E’ anche una chiave per capire noi stessi e gli altri tramite la creatività che ciascuno di noi infonde nello scrivere i copioni

La nuova dirigente dell’Istituto scolastico ‘Cestoni’, Alessandra Pernolino, dà una svolta alla quotidianità scolastica, introducendo in ottobre 2023, la sperimentazione del laboratorio teatrale nell’ora di approfondimento di materie letterarie. Questa lezione è diventata per noi un momento piacevole di confronto, di riflessione e di conoscenza. Abbiamo scritto dei copioni su vari argomenti, spaziando da temi più intimi e personali legati al mondo delle emozioni, a quelli storici e attuali.

Sul ‘piccolo grande palco’ della nostra aula sono entrati in scena gli operai con la questione sociale dell’Ottocento, le suffragette e le rivendicazioni dei diritti delle donne. Poi ancora, interviste immaginarie a speciali donne iraniane e a personaggi storici, monologhi sulle nostre paure e sui nostri sogni attualizzando «I have a dream», così come l’assertività, l’orientamento e la perseveranza hanno preso forma in personaggi credibili e appassionanti. In poco tempo, l’ora di teatro è diventata la più attesa e amata della settimana e grazie ad essa siamo riusciti a scoprire talenti inaspettati dei nostri compagni e di noi stessi. Molti di loro ci hanno svelato la propria passione e abilità per il teatro, dimostrando di essere bravi attori o autori, inoltre abbiamo compreso lati nascosti del nostro mondo interiore. L’interpretazione è anche un modo per stimolare l’empatia, perché, rappresentando un personaggio, proviamo a imitare un’altra persona mettendoci nei suoi panni: dall’aspetto esteriore, al modo di parlare, alla gestualità, alle emozioni. Entrare in scena diventa un momento piacevolmente impegnativo ed emozionante. Il teatro è anche una chiave per capire noi stessi e gli altri tramite la creatività che ciascuno di noi infonde nello scrivere i copioni e recitarli. E questo è un elemento molto importante, soprattutto per la crescita interiore. Ci sentiamo in dovere di divulgare quello che noi stiamo sperimentando, perché il teatro riesce a darci tanto: una maggiore maturità,  l’empatia, più comprensione e gestione delle emozioni, migliori capacità espressive, più autostima, più attenzione. Abbiamo anche imparato a collaborare di più tutti insieme, in un contesto di rispetto, condivisione, accoglienza e confronto, così da lavorare meglio ed ottenere un risultato migliore.

Nell’adolescenza il teatro è una via di fuga sana dai nostri problemi, è un mezzo per sfogarci, per esprimerci e per capirci. Il teatro, salva. Quindi: si entra in scena. Si apra il sipario.

Classe III C

 

Un glossario dell’adolescenza Abbiamo pensato di scrivere e mettere in scena un glossario dell’adolescenza, per esprimere il nostro mondo e poter aiutare gli adulti a capirci meglio.

Amicizia: avere un amico è importante, a lui si può confidare ogni paura.

Indipendenza: sviluppiamo nuovi atteggiamenti, emozioni e stati d’animo per cui pensiamo di essere abbastanza cresciuti per decidere da soli, quindi pretendiamo dai nostri genitori più libertà. Paura: il futuro ci spaventa, perché non sappiamo cosa ci aspetterà.

Crisi: ci capita di sentirci giù per vari motivi come un brutto voto.

Errori: spesso commettiamo sbagli e li capiamo solo dopo averli fatti. Ma forse è proprio grazie ad essi che impariamo anche a rialzarci. Regole: non ci piacciono, anche se necessarie.

Inconsapevolezza: ci sono molti ragazzi che per rendersi ‘fighi’ fanno cose sbagliate, come ‘challenge’ pericolose, dove spesso si rischia anche la vita.

Invece dobbiamo renderci conto delle conseguenze delle nostre azioni. Crescita: è un passaggio obbligato della nostra vita. Impegno: ci impegniamo per quello a cui teniamo veramente, diamo il massimo per realizzare i nostri sogni e i nostri ideali.

Classe III A

 

Nell’ora di teatro, sull’esempio di Matteo Bussola e del cast ‘Mare fuori’, abbiamo scritto e interpretato le nostre otto parole dell’amore. Rispetto: è alla base di ogni relazione e di ogni forma d’amore. Diversità: accettare le diversità è già un atto d’amore di per sé. Un rapporto speciale è caratterizzato da persone uniche, che sanno stimarsi, arricchendosi reciprocamente. Accoglienza: i pregi sono facili da apprezzare, ma chi sa davvero amare riesce ad accogliere anche i difetti e a farli diventare punti di forza. Comprensione: in una relazione ci si deve ascoltare veramente, con sincerità, attenzione ed empatia per poter comprendere profondamente l’altro. Fiducia: è la consapevolezza di poter parlare senza paura e permette di evitare la sensazione reciproca di incertezza. Fa vivere la relazione in modo sereno e coerente. Senza la fiducia un rapporto si ammalerebbe. Dialogo: in una coppia è fondamentale, aiuta a conoscersi. Condivisione: in un rapporto la condivisione arricchisce il legame con l’altro, lo rende più intimo. Grazie: è un sigillo di affetto, stima, dolcezza, che riscalda il cuore e che può essere un reciproco dono quotidiano.

Classe III B

Ecco gli studenti cronisti delle classi III A, III B e III C della scuola secondaria di primo grado ‘Cestoni’ di Montegiorgio, che sono stati coordinati dalla prof Roberta Giovannetti. Gli studenti della classe III C hanno dedicato l’articolo alla piacevole scoperta del fascino delle rappresentazioni teatrali. Gli studenti della classe III A hanno invece redatto un vero e proprio glossario di parole chiave. I cronisti della classe III B hanno scritto ed interpretato otto parole che definiscono il modello perfetto dell’amore da condividere. La studentessa Melissa Luciani della classe III C ha realizzato il disegno a corredo degli articoli.

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