ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Primaria Balella di Piangipane (RA) - 5B

«Faccio il bidello. E sono fiero del mio lavoro»

Bruno e una vita in mezzo agli alunni della scuola primaria ’Balella’ di Piangipane: «Prima insegnavo, ma non faceva per me»

Bruno è il collaboratore scolastico della nostra scuola, immaginatevelo con i calzoncini corti, i calzini alti, gli scarponi ai piedi ma, la cosa più importante: ha sempre un sorriso sincero. Per noi bambini ha una battuta pronta e per le maestre un gioioso: «Buongiorno prof!». Gli abbiamo posto alcune domande per conoscerlo meglio e vedere la scuola con i suoi occhi.

Come ti piace farti chiamare? Bidello, collaboratore scolastico, ATA… «Bidello, perché il nome bidello è rassicurante, fa sentire vicino: c’è la mamma, il babbo e poi il bidello. Se voi vi fate male, c’è il bidello».

L’hai scelto tu questo lavoro? È quello che volevi fare da bambino? «Da bambino volevo disegnare, ho fatto il liceo artistico e ho studiato a Bologna per diventare grafico. Fin da ragazzino costruivo prototipi, grafiche per diversi prodotti inventati da me, come una confezione di un profumo, una sveglia di design o tanto altro. Ho lavorato per 38 anni da grafico e così ho realizzato il mio sogno di bambino, ma poi ho deciso che quell’era doveva concludersi. Ho provato ad insegnare alla scuola secondaria, ma chiaramente non faceva per me. Allora per i miei ultimi anni di lavoro ho deciso di stare vicino ai bambini, perchè mi piacciono molto».

Da 1 a 10 quanto ti piace il tuo lavoro? Qual è l’aspetto più gratificante? «11! L’aspetto più gratificante è avere attorno molti bambini che fanno tanta confusione. Io faccio il bidello perché mi diverto e tutte le mattine sono felice di venire qui. Per me è un aspetto essenziale quello di collaborare con persone con cui sto bene, e qui ho questa fortuna; per questo ringrazio anche i miei colleghi Annalisa, Rosario e Gabriella».

Spiega la tua professione ad un extraterrestre. 

«Rendo la scuola pulita così che i bambini possano vivere in un ambiente ordinato, igienizzato e profumato».

Cosa miglioreresti della scuola? «Ecco, c’è un aspetto a cui tengo moltissimo: vorrei che i bambini guardassero di più a quello che hanno sotto al banco. Io ho una penna che ho comprato a 14 anni quando ho cominciato il liceo artistico e la uso tutti i giorni ancora adesso. Mi piacerebbe che voi bambini aveste cura del vostro materiale, fa parte del vostro essere, mi dispiace tanto vedere tutto questo spreco e questa poca considerazione. Gli oggetti che raccolgo li tengo per le volte in cui i bambini si trovano senza materiale».

Se tu fossi il dirigente scolastico? «A me non basterebbe essere il dirigente, vorrei essere il ministro dell’istruzione. Farei una campagna pubblicitaria per invogliare i giovani a fare i bidelli».

Il tuo alunno ideale? «Sarebbe quello che chiede sempre per favore o per piacere. È molto educativo secondo me».

Il momento o l’esperienza più emozionante che hai vissuto a scuola? «Verso sera una bambina suona il campanello dicendo che si era persa, l’ho fatta entrare. Poco dopo arriva una signora che dice di essere una zia e deve ritirare la bambina. Tutto è poco chiaro, la bambina non è sicura nel riconoscere la signora come zia, allora decido di chiamare la polizia. La questione si risolve fortunatamente nel migliore dei modi: la donna non era la zia».

La scuola nel passato… 

«Inchiostro, cannetto e pennino, ecco come scrivevo io. Sarebbe un bel momento a scuola quello da dedicare alla lentezza e alla bella calligrafia».

La tua giornata ideale a scuola… 

«Io sto sempre bene a scuola, voi siete sempre belli e gioiosi e per me la giornata ideale è tutti i giorni. La cosa che mi rende più felice è vedere i bambini diventati ragazzi che si allontanano quasi disubbidendo per venirmi a salutare e abbracciarmi, allora dico con grande soddisfazione alla prof disorientata: io sono il loro bidello!»

Le insegnanti Classe 5^B Balella di Piangipane

 

Mancano poco alla fine della scuola primaria, quindi ci siamo posti questa domanda: «Quali cambiamenti ci aspettano?» Per questo abbiamo deciso di intervistare il professor Marco Montalto della scuola secondaria di primo grado ’Casadio’ di Piangipane. Arrivato a Ravenna nel 2011 insegna da 19 anni a Piangipane, è professore di italiano, storia e geografia. Gli abbiamo chiesto quale carico di lavoro e quali difficoltà si incontrano nel passaggio dalla scuola elementare alla media. «I primi giorni alla media sono di grande emozione, ansia e curiosità – ha risposto –. Il carico di lavoro aumenta perché aumentano le discipline, ad esempio si fanno due lingue e in genere ogni professore programma un momento di verifica ogni mese, ma è possibile organizzarsi, svolgendo i compiti per i giorni successivi».

Gli abbiamo anche domandato quali cambiamenti ha notato nel tempo, cosa migliorerebbe e come vede la scuola del futuro: «I cambiamenti più grandi avvenuti negli ultimi anni riguardano l’innovazione tecnologica/la digitalizzazione della scuola e il carico di lavoro organizzativo ed extra- scolastico che spetta a ciascun insegnante». Sulla scuola del futuro, il professor Montalto ritiene sia fondamentale utilizzare la tecnologia senza abbandonare lo studio attento e meticoloso del nostro passato: «Dobbiamo creare un ponte tra passato e futuro, perché in un mondo in continua evoluzione riscoprire chi siamo stati e da dove veniamo ci fa capire chi siamo oggi e chi potremmo essere in futuro». Infine eravamo curiosi di sapere se anche alla scuola media ci sarà spazio per vivere esperienze emozionanti, ed il professor Montalto si è lasciato andare ad un ricordo commovente: «Anni fa invitai a scuola un giovane migrante che raccontò il suo viaggio verso l’Europa, fatto di sacrifici, dolore e paura. I miei ragazzi ad ascoltare le sue parole si commossero e io no sicuro che quell’incontro abbia spazzato via pregiudizi e stereotipi, perchè l’aspetto più bello della scuola è incontrarsi, conoscersi e stare insieme nella diversità».

Avere incontrato il professor Montalto è stato utile. Siamo pronti: scuola media stiamo arrivando!!

Antonella Pascetta e Valentina Morigi 

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