ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado E. Fermi di Rubiera (RE) - Redazione

«Provo le stesse emozioni dei personaggi»

L’incontro e l’intervista dei ragazzi con l’autore Antonio Ferrara: «Quando scrivo un libro comincio sempre dal finale»

Quando il teatro si riempie di ragazzi e ragazze e sul palco si presenta un personaggio eccezionale, come Antonio Ferrara, si ottiene un connubio esplosivo. Il 29 aprile scorso, alcune classi della scuola secondaria Enrico Fermi di Rubiera hanno avuto la possibilità di confrontarsi con l’autore Antonio Ferrara, dopo aver letto alcuni dei suoi libri. Tale opportunità è stata possibile grazie alla libreria di Vignola Il Castello di Carta che, dopo la lettura di un libro a scelta tra quelli di uno stesso scrittore, organizza un incontro tra gli studenti delle scuole e l’autore stesso per parlare e confrontarsi su uno o più dei suoi libri, per avvicinare gli studenti alla lettura e per scoprire come dietro ad ogni libro ci sia anche una persona che lo ha creato.

Ferrara ha cercato di mettersi alla pari con noi, comportandosi come un ragazzo della nostra età e cercando di intrattenerci e di farci divertire, ma allo stesso tempo ci ha arricchito di informazioni. Dopo essersi presentato in modo alquanto scherzoso, ha chiesto se ci fossero delle domande e, coinvolgendo tutti, ha risposto prontamente per sciogliere ogni nostro dubbio e incomprensione.

Antonio Ferrara, perché ha deciso di chiamare il protagonista di ’Casa Lampedusa’ Salvatore? «Perché mi identifico in lui, poiché non so nuotare e ho scelto questo nome perché lui ha salvato una bambina che sarebbe annegata senza il suo aiuto».

Che emozioni ha provato mentre scriveva il libro? «Ho provato le stesse emozioni che provavano i personaggi e mi sono immedesimato in loro, perciò tutto quello che provavano loro automaticamente lo provavo io e riuscivo a scrivere la storia con più dettagli ed emozioni».

Cosa vuole trasmettere il libro? «Con questo libro vorrei trasmettere un messaggio di ospitalità, più nello specifico vorrei far conoscere il significato della parola ospite, una parola enantiosima: ospite è chi viene ospitato, ma anche chi ospita».

Un aneddoto che abbiamo ascoltato molto attentamente, è stato quello relativo a quando comincia a scrivere un libro: lui parte sempre dal finale e non lo cambia mai (gli è capitato una volta sola nella sua vita e se ne è pentito subito).

Per lui questo metodo migliora la scrittura dei suoi libri e li rende più interessanti. Oltre ad essere un grande scrittore con i suoi cinquantuno libri, è portatore anche di una forte morale umana maturata durante tanti anni di lavoro a contatto con delle associazioni che si occupano della fragilità di alcuni cittadini.

Incontrare di persona un autore che, apparentemente dal libro sembrava molto serio mentre dal vivo appare tutt’altro, è stato strano ma anche molto entusiasmante. Alla fine dell’incontro Ferrara si è anche fermato per un firma copie del libro.

Christian Tamburrini, Nicole Roncaglia, Alice Manfredi, Vittoria Zini, Luca Sani, Matilde Venturelli, Matteo Ruini

 

La lettura del libro ’Casa Lampedusa’ di Antonio Ferrara, ci ha stimolato a fare una riflessione sul tema dell’emigrazione. La decisione di lasciare il proprio paese in cerca di una vita migliore richiede un coraggio straordinario, considerando le molteplici sfide che i migranti affrontano durante il viaggio, un’esperienza che spesso si trasforma in tragedia in cui molti di loro perdono la vita. A volte purtroppo capita che non tutta la tua famiglia di un migrante arrivi sana e salva, proprio come capita a Khalid, uno dei personaggi del libro, con la moglie e la figlia che non sopravvivono al viaggio La storia mette in luce, soprattutto attraverso la figura di Khalid, la dura realtà dei migranti, tra viaggi rischiosi, malanni, controlli infiniti, scarse condizioni igieniche, centri di accoglienza poco attrezzati e male organizzati.

Tutto ciò senza la certezza di un’integrazione positiva all’interno del paese dove si approda: la sua stessa permanenza nella famiglia di Salvatore genera continui incontri e scontri culturali. Il libro trasmette il messaggio che, nonostante le differenze, tutti gli individui meritano gli stessi diritti. Particolarmente toccante è il ruolo di Salvatore il quale, attraverso la lettura, apre la porta alla conoscenza e all’inclusione: dopo un inizio difficile, il suo rapporto con Khalid migliora proprio grazie alla conoscenza reciproca. Personaggi come Deborah, che apre una biblioteca a Lampedusa, e il dottor Pietro, che dedica sé stesso all’assistenza dei migranti, aggiungono elementi di ispirazione al racconto. La figura di don Mimmo, poi, con le sue parole coraggiose in risposta a chi diffonde pregiudizi sugli immigrati, contribuisce a diffondere un messaggio di rispetto e accettazione. Il libro è molto scorrevole e, per quanto tratti temi difficili e pesanti, è piacevole da leggere. Grazie alla tecnica narrativa con cui è scritto e grazie al fatto che le vicende sono filtrate attraverso gli occhi del protagonista, la sua lettura è consigliata a tutti.

Christian Tamburrini, Nicole Roncaglia, Alice Manfredi, Vittoria Zini, Luca Sani, Matilde Venturelli, Matteo Ruini

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