ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Marinelli di Forlimpopoli (FC) - 1A - 3E

«Vendiamo oggetti e abiti usati in piazza»

L’idea: promuovere una cultura del riuso tra i giovani. «Chiederemo il permesso al sindaco tramite il consigliere dei ragazzi»

Cosa si intende realmente per ’mode giovanili’? Spesso se ne sente parlare, ma generalmente l’errore che si fa rispetto all’interpretazione della locuzione stessa è quello di associare il tutto al vestiario. Così non è. Infatti rientrano a far parte di questo fenomeno ormai sempre più diffuso, soprattutto nel mondo odierno, connotato da un consumismo di massa di non poco conto, anche quegli aspetti sociali che definiscono, quindi, l’identità di una comunità. Utilizzo smodato degli smartphone e annessi social network, ma anche tatuaggi, piercing, look stravaganti, conseguenze dell’adorazione di personaggi noti quali cantanti, giocatori o attori di serie tv e film, o semplicemente youtubers che irrompono con tormentoni o tendenze a volte addirittura fin troppo azzardate e che arrivano a definire gli elementi di una quotidianità momentanea, perché si sa, le mode passano, andando però ad inclinare i valori tradizionali.

Anche in passato la moda ha segnato cambiamenti a livello sociale (ad esempio la rivoluzione della minigonna ad opera della stilista Mary Quant agli inizi degli anni ‘60). Spesso stilisti di fama mondiale o fashion blogger, mostrando capi mai visti o rivisitati rispetto al passato, a volte di colori particolari o forme inusuali, hanno catturato l’attenzione e in qualche modo promosso indirettamente il prodotto.

Ormai la maggior parte dei giovani segue la moda, o per lo meno ci prova. Gli adolescenti, spesso, non hanno un’identità ben strutturata e quindi seguono la massa, in parte per essere accettati dai coetanei e anche per la bassa autostima che hanno di sé o per l’assenza di uno stile personale. Se non si ha un carattere forte, se non si è determinati sulle proprie idee, le scelte di abbigliamento si uniformano, non sono libere, poiché dopo diverse sollecitazioni si viene trasportati dalla corrente di questo fiume di gente omologata. A beneficiare delle tendenze in voga in certi periodi, soprattutto in riferimento a prodotti di consumo, sicuramente sono le multinazionali che, in un’ottica di concorrenza, determinano su scala globale alti fatturati. ANCHE IL CIBO È MODA Su scala mondiale interessante è la tendenza per la quale nell’ultimo ventennio, soprattutto i giovani, hanno fatto della moda anche una scelta alimentare. Se da un lato parliamo dei cibi che si preferiscono in senso stretto (fast-food, pizza, cibi etnici…) cogliendo comunque degli aspetti positivi per alcuni prodotti in riferimento ai valori nutrizionali, per quanto, abusandone, facciano male, dall’altro si sente sempre più spesso parlare di disturbi alimentari.

Le ragazze soprattutto, convinte che il cibo le porti ad ingrassare, iniziando con banali diete, si ritrovano a dover fare i conti con stati di salute piuttosto compromessi. In ambito mediatico i modelli di perfezione sono infatti celebrati dai gruppi delle varie comunità sociali e di queste alcune ne fanno un vero e proprio esempio. PROMUOVERE LA MODADEL RICICLO Le mode, giovanili e non, producono inevitabilmente un impatto sull’ambiente. Pertanto, noi, alunni della classe 1ªA della scuola secondaria di primo grado di Forlimpopoli, ci proponiamo di amplificare la vendita, nel nostro piccolo, di oggetti (vestiti, borse, gadgets, articoli sportivi, accessori, scarpe…) usati, ma nuovi, per ridurre l’impatto dell’inquinamento sull’ambiente. Sulla falsa riga di applicazioni, canali, iniziative, i cosiddetti ’mercatini dell’usato’, suggeriamo di organizzarci per eventuali appuntamenti in piazza con lo scopo di allestire le relative bancarelle per vendere gli oggetti che non utilizziamo più. Ovviamente dopo aver chiesto il permesso al primo cittadino ad occupare spazi pubblici e aver interpellato il consigliere comunale dei ragazzi, Nathan Mambelli, a farsi portavoce di questa volontà collettiva. Sarebbe interessante, inoltre, pubblicizzare l’iniziativa affinché possano giungere a Forlimpopoli i ragazzi dei paesi vicini. Classe 1ªA (con l’aiuto di ragazze e ragazzi di 3ªE)

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