ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

IC Olivieri di Pennabilli (RN)

Il mio paese bello e difficile

I tanti problemi di chi vive nei piccoli borghi dell’entroterra, dal commercio alla sanità

Un paese, Villagrande di Montecopiolo. Ci piacerebbe spiegare quali sono le difficoltà di chi risiede in questo luogo che, per quanto bello e tranquillo, presenta anche disagi. Una volta c’erano ristoranti e negozi di ogni genere ma andando avanti col tempo molte attività hanno chiuso e molta gente si è trasferita in città per avere tutte le comodità e cercare lavoro. Le vie di comunicazione sono sempre state un problema, perchè sono piene di buche e tante curve; questo oltre a causare danni alle autovetture rende difficile ogni spostamento. Un altro disagio può essere fare acquisti visto che bisogna sempre spostarsi in auto. Ci sarebbe in realtà la possibilità di fare acquisti online ma la lentezza della rete impedisce il pieno utilizzo delle moderne tecnologie; ad esempio durante la pandemia non è stato agevole seguire le lezioni online. Tante persone che vivono qui per lavorare devono fare chilometri in macchina e spendere molti soldi di carburante.

«Nella mia attività i fornitori consegnano pochi giorni alla settimana e se si rimane senza merce si è costretti ad acquistarla altrove facendo parecchia strada, senza contare la difficoltà nel vendere», afferma la titolare di un’attività.

Anche i trasporti pubblici sono un grosso problema, perchè non si possono costruire ferrovie a causa della conformazione del territorio. Se è vero che i rapporti umani sono più intensi rispetto a paesi più grandi, le occasioni di confronto e di crescita sono inferiori così come è difficoltoso ottenere cure adeguate. Lampante è la testimonianza di chi ha bisogno di cure per malattie delicate, come questo ragazzo: «Quando stavo male, spesso dovevo andare in ospedale. Il più vicino, quello di Rimini dista cinquanta minuti di macchina, ma spesso mi trasferivano all’ospedale di Ancona a due ore di distanza. Avevo sempre paura che i miei genitori chiamassero l’ambulanza, infatti ricordo bene una sera che sono stato più di quaranta minuti ad aspettare che arrivasse» . Quanto raccontato non pregiudica l’amore che nutriamo per il nostro paese. Significative sono le parole che Cesare Pavese scrisse in un suo famoso romanzo, «La luna e i falò»: «Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti». Diego Fabbri, Diego Latini Corazzini, Fabio Marchionni, Liliana Mejdani, Viola Melini, Filippo Ricci, Mattia Severini.

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