ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Falcone e Borsellino di Montefano (MC) - 1C - 3C

«Ecco Geronimo Stilton, l’amico dei bambini»

Gli alunni hanno intervistato Elisabetta Dami, la creatrice del noto personaggio: «In quelle divertenti storie trasmetto valori etici universali»

Abbiamo intervistato la scrittrice Elisabetta Dami, nota per essere la creatrice del personaggio Geronimo Stilton. Vive a Milano, è figlia dell’editore Pietro, grazie al quale ha iniziato ad amare la lettura e la scrittura, è consigliera del Wwf, pilota d’aereo, paracadutista, ha scalato il Kilimangiaro, ha corso tre volte la maratona di New York ed è molto attiva nel volontariato.

Dami, quando nasce Geronimo e qual è stato il suo successo? «Nel 2000. Sono stati venduti 180 milioni di libri tradotti in 49 lingue e fa compagnia ai bambini. La scrittura dei libri di Geronimo è arrivata quando ho iniziato a fare volontariato in ospedale con un’associazione che si occupava di bambini. Era l’epoca di Patch Adams, il medico che si vestiva da clown per rallegrare i piccoli malati, e io mi dissi: «Cosa so fare? So scrivere. Scriverò storie per i bambini mettendoci avventura, umorismo e valori etici universali», come lealtà, sincerità, onestà, legalità, rispetto per le istituzioni e per la natura, per sé e per gli altri e poi coraggio, amicizia, gentilezza, per arrivare al valore della felicità, a cui i bambini hanno diritto. I valori sono importanti. Sta a noi adulti trasmetterli in tutti i modi possibili. Ai bambini possiamo dire che i valori sono come una bussola incantata che nei momenti difficili ci indicano la direzione giusta». Perché Geronimo è un giornalista? «Lui, come me, ama leggere e scrivere, quindi quale migliore professione del giornalista? Ogni giorno sogna mille avventure e le descrive con entusiasmo, la stessa passione che metto nello scrivere le storie che lo riguardano». Quale suo libro ama di più? «È sempre l’ultimo, quello a cui ho dedicato più tempo è stato il primo volume della saga “Viaggio nel regno della fantasia“». Lei com’era quando aveva la nostra età? «Molto timida, proprio per questo mi piaceva scrivere». Quando ha deciso di diventare scrittrice? «Ho iniziato a scrivere a 7 anni, la mia prima storia aveva come protagonista il mio orsetto Totò. Fu la mia maestra a scoprire e a valorizzare il mio talento». È vero che ha fatto il giro del mondo da sola? «È vero. Durante i miei viaggi sono stata da sola perché nessuno poteva accompagnarmi. Ogni posto visitato è stato stupendo e interessante. Quasi tutte le storie scritte sono influenzate dai miei viaggi». Come ci si sente ad aver raggiunto un grande successo? «Un’emozione indescrivibile, ma non sono cambiata. Sono una donna normale, molto semplice, che prova gioia in ciò che fa, nei momenti importanti della vita, nell’amicizia, nella condivisione, nell’impegno sociale: in tutto ciò che dà un senso più profondo alla vita. Questo per me è molto importante ed è una cosa che cerco di trasmettere ai bambini, dando anche l’esempio, quando è possibile, con il mio impegno sociale». Ha ancora dei sogni da realizzare? «Certo: vorrei scrivere un libro di barzellette e vorrei tanto andare in Tibet per fare un’escursione sul monte Kailash». Quale consiglio si sente di dare ai ragazzi della nostra età? «Girate con un taccuino in tasca, così potete trascrivere il mondo esterno che state osservando. Imparate a guardare ciò che c’è intorno a voi e ad ascoltare le persone. Cercate nel cuore i vostri sogni. Importante è chiedere consiglio alle persone che hanno più esperienza e fare squadra con gli amici che condividono i vostri stessi desideri. Non abbiate paura di impegnarvi o di affrontare le difficoltà perché un giorno grazie a esse potreste raggiungere ciò che volete. Le cose importanti della vita richiedono dedizione». Ringraziamo la scrittrice che ci ha trasmesso la gioia che è in lei, il suo ottimismo, i suoi valori, l’amore per il suo lavoro. Faremo tesoro di tutto ciò che ci ha detto, ma soprattutto di questa sua frase: “Ogni giorno deve essere l’occasione giusta per fare qualcosa di bello”.

Daria Diaconu, Jacopo Volponi, Swami Scarponi 1ª C

I ragazzi delle due terze della scuola media di Montefano hanno visitato a Recanati il Museo dell’Emigrazione marchigiana e subito dopo la Casa del poeta Giacomo Leopardi. Nel museo hanno ascoltato e osservato oggetti e testimonianze orali e scritte di persone con origini marchigiane che si sono dovuti spostare in paesi esteri, come Argentina, Stati Uniti e Australia, in cerca di condizioni di vita e lavoro migliori. Spesso per l’elevato costo dei biglietti partivano solo alcuni membri della famiglia, per poi spedire denaro ai parenti rimasti in patria, le cosiddette rimesse. La guida ha specificato che il problema dell’emigrazione clandestina riguardava anche il ‘900, quando c’erano delle persone che, dietro compenso di denaro, favorivano la partenza di persone in modo illegale. A casa Leopardi la guida ci ha spiegato che gli eredi abitano tuttora nel piano superiore del palazzo. Abbiamo potuto ammirare la famosa biblioteca, dove il giovane Leopardi passava i giorni tra le «sudate carte», immergendoci nel clima di severa austerità in cui è cresciuto. Abbiamo appurato dai luoghi visitati, dalle letture e dalle spiegazioni delle nostre professoresse che Leopardi visse un’infanzia felice e spensierata nel meraviglioso palazzo e nelle dimore di campagna, da bambino sensibile e immaginoso, curioso e affascinato dalle storie. Era anche prepotente e un po’ «matto», voleva sempre vincere lui nei giochi con i fratelli Carlo Orazio e Paolina; era bravissimo a fare scherzi ai precettori o alla marchesa Roberti, alla quale aveva scritto una lettera fingendosi la Befana in persona! Grazie, Giacomo, perché abbiamo capito che la nostra è «una stagion lieta» da vivere pienamente, circondati da amici sinceri e veri che sappiano farci diventare persone migliori.

Elisa Serafini, Elena Valentini III C

L’assessore Massimo Sparapani ha dato dei consigli a chi si candiderà come sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi. Ha detto che uno dei più importanti compiti è ascoltare i bisogni degli elettori, nel nostro caso gli studenti, individuare i problemi, tentare di risolverli e riconoscere le criticità. Abbiamo creato una classroom dove metteremo a disposizione un questionario con alcune nostre proposte elaborate su scuola, sport, solidarietà e amicizia, ambiente e salute, legalità e sicurezza, educazione stradale e viabilità, attività ricreative e culturali e altro. Abbiamo chiesto di conoscere i progetti del Comune per noi ragazzi. L’assessore ci ha parlato della riapertura dell’oratorio, della ristrutturazione del campo sportivo, del prossimo rifacimento e riqualificazione dei Giardini da Bora. Si stanno facendo i lavori per la piazza, dedicata al partigiano Silvano Bracaccini, e nel giro di qualche anno anche la nostra scuola sarà ricostruita.

Alessia Braconi, Daria Diaconu, Alessia Husau, Alessia Tanoni, I C

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