ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Ramadori di Monte San Pietrangeli  (FM) - 2H

L’uomo e lo spazio, tanti misteri

Lo Sputnik 1 fu il primo satellite artificiale in orbita intorno alla Terra. Tante le ipotesi su altre forme di vita

Fin dall’antichità l’uomo è sempre stato attratto dal cielo stellato. Alzando gli occhi, nelle notti serene, gli antichi si ponevano molte domande che oggi sarebbero banali, come ‘cos’è il sole?’ oppure ‘esistono altri pianeti?’ A queste domande per lungo tempo si è risposto con la religione: lo spazio era visto come un luogo sacro. Ma già nel 1500 Galileo Galilei voleva conoscere il cielo in maniera scientifica e per questo inventò il telescopio. Nel ‘900 abbiamo avuto le più importanti missioni spaziali della storia.

Lo Sputnik 1 fu il primo satellite artificiale in orbita intorno alla Terra; Vostok 1 fu il primo viaggio spaziale con equipaggio e Apollo 11, il primo viaggio sulla Luna con equipaggio. Le missioni spaziali hanno anche mostrato che viaggiare nello spazio è molto pericoloso per vari motivi, come per guasti alle navicelle. Uno degli argomenti più trattati del momento, ma che da sempre ha incuriosito gli uomini, è l’esistenza di forme di vita su altri pianeti. Perfino Einstein si chiedeva se la terra fosse l’unico pianeta abitato. Ci sono molte teorie pronte ad affermare e altrettante a smentire l’esistenza di altre forme di vita. Negli anni la questione delle missioni spaziali è diventata anche un problema politico, una vera e propria competizione tra i Paesi più sviluppati: gli stati che per primi riescono in una nuova impresa acquistano prestigio e supremazia. Dopo il 2022, che è stato a dir poco un anno da record per le missioni spaziali, gli scienziati hanno deciso che il 2023 sarà proiettato al ritorno dell’uomo sulla luna: è stato battezzato l’anno dei lander lunari.

Anche il pianeta Marte ha sempre interessato gli scienziati: il primo veicolo spaziale a orbitare intorno a Marte fu la sonda russa Mars 2 nel 1971, nello stesso anno anche il primo orbiter della Nasa raggiunse l’orbita di Marte. Chi sa se mai qualcuno riuscirà a mettere piede sul pianeta rosso? Per chi vive nella nostra società, lo spazio è sempre più vicino.

Gli astronauti come Samantha Cristoforetti, infatti divulgano contenuti relativi alla vita nelle stazioni spaziali sulle principali piattaforme social, facendo entrare nella vita di tutti i giorni l’esplorazione dello spazio. Per quanto molte persone sostengano le esplorazioni spaziali, altrettante le criticano, soprattutto per i costi elevati che potrebbero essere utilizzati per altri scopi. Chi avrà ragione?

Classe II H

 

Negli ultimi anni si è sviluppato il turismo spaziale con scopo di intrattenimento. I viaggi nello spazio privati hanno un costo che si aggira sui 200 mila dollari: il primo lancio si è avuto il 28 aprile del 2001. Il turismo spaziale prevede principalmente voli suborbitali con altezze massime di 100-160 chilometri. Questi voli consentono di rimanere da tre a 6 minuti in condizione di assenza di peso, di osservare il panorama stellare e l’orizzonte curvo della Terra. Ad oggi, le società che permettono questo tipo di turismo sono SpaceX, Blue Origin, Virgin Galactic. Tuttavia, secondo noi, questa moda ha più lati negativi che positivi: intanto, è pericolosa per i passeggeri a causa della grande quantità di raggi ultravioletti presenti nello spazio. Un altro svantaggio è che esplorare lo spazio provoca ‘inquinamento spaziale’; già oggi sono migliaia i detriti di ‘spazzatura spaziale’ che ruotano intorno al nostro pianeta. Inoltre i razzi consumano cinque tonnellate di carburante al secondo e questo consumo così elevato non è sostenibile. Per sei minuti di turismo spaziale, per ogni passeggero vengono emesse 75 tonnellate di anidride carbonica, perciò considerando che un miliardo di abitanti del continente africano in un anno ne emettono solamente una tonnellata, è giusto chiederci se sia onesto inquinare così tanto per il divertimento di una sola persona.

Classe II H

 

Già nell’antica Grecia alcuni filosofi ipotizzavano che nell’infinità dello spazio sarebbe stato possibile imbattersi in altri mondi popolati. Difficilmente vedremo extraterrestri con pelle verde e antenne in testa, come siamo abituati a immaginare gli alieni. Alcuni astronauti hanno avvistato degli oggetti non identificati, si pensa siano Ufo, ma gli scienziati affermano che potrebbero essere corpi celesti.

Le missioni spaziali, con o senza equipaggio, dal secolo scorso hanno contribuito a migliorare la vita sul nostro pianeta. Le missioni spaziali sono molto importanti, perché hanno permesso l’esplorazione e la conoscenza dell’universo, anche se in alcuni casi si sono concluse tragicamente, oltre ad essere operazioni molto costose. Può essere difficile rendersi conto di come le esplorazioni spaziali abbiano ricadute su di noi. Già negli anni ‘60 la Nasa riceveva lettere che proponevano di dirottare i soldi destinati alle missioni spaziali in lotta alla povertà. Eppure, l’esplorazione spaziale ha permesso la risoluzione di numerosi problemi tecnici e lo sviluppo di nuove tecnologie utili all’uomo. Proviamo per esempio a pensare ai pannelli solari, che sono frutto di ricerche spaziali, così come la tecnologia che per-mette di avere nei nostri telefoni fotocamere ad alta definizione, o avere apparecchiature senza fili, o i termometri a raggi infrarossi, o il morbido memory foam dei nostri materassi. Tutte queste invenzioni sono state sviluppate per risolvere problemi tecnici degli astronauti, ma servono egregiamente anche noi che rimaniamo a terra. La ricerca spaziale, inoltre, è importante perché avvicina le persone provenienti da diversi Paesi, crea nuovi posti di lavoro e permette di sviluppare la collaborazione internazionale. Questo facilita rapporti pacifici tra gli stati.

Classe II H

Ecco i cronisti della classe II H della scuola media Ramadori di Monte San Pietrangeli, che nella stesura degli articoli sono stati coordinati dalla prof Daniela Bastiani. Gli alunni: Filippo Achilli, Cristina Barbabella, Sophia Bonifazi, Aurora Bracalente, Maria Casenove, Emma Cesetti, Sebastian Andrei Diaconu, Alba Giustozzi, Nicole Grassetti, Alessia Grifonelli, Giada Lapenna, Filippo Mancini, Raffaele Maurizi, Lorenzo Pettinari, Christian Ruggeri, Luis Thomas Salvatori, Lucas Charlie Smith, Alessandro Strovegli, Daniele Tamburrini e Bianca Tentella. Gli studenti hanno dedicato la pagina del campionato di giornalismo al tema dell’esplorazione dello spazio. Per farlo sono partiti dall’attrazione che la conoscenza dell’infinito esercita sull’uomo da sempre. Hanno poi riflettuto sulle missioni spaziali e sulla nuova moda di turismo spaziale, valutandone vantaggi e svantaggi a ricaduta sulla società in termini di economia e inquinamento.  

Votazioni CHIUSE
Voti: 6

Pagina in concorso