ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Giulio Cesare di Savignano sul Rubicone (FC) - 3C

La Shoah in Europa e il giorno della Memoria

Gli studenti della III C hanno affrontato un ciclo di incontri con l’istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Forlì-Cesena

Il 15 dicembre 2022 le classi terze della scuola secondaria Giulio Cesare, hanno partecipato all’incontro intitolato ’La Shoah in Europa e Il giorno della Memoria’, tenuto da Tania Flamigni.

Nella prima parte si è tenuta la spiegazione storica del periodo della Shoah, mentre la seconda parte si è focalizzata su un video che, tramite immagini e testimonianze di sopravvissuti dopo la deportazione ad Auschwitz, ha spiegato come vivevano le persone rinchiuse dentro i campi. Che cos’è la Shoah? Shoah è una parola ebraica che significa letteralmente ’tempesta devastante’ e indica lo sterminio degli ebrei. Nei campi di sterminio durante la seconda guerra mondiale sono state uccise 12 milioni di persone: 6 milioni di ebrei e 6 milioni di zingari, oppositori, omosessuali, testimoni di Geova. Ma come si è arrivati a questo? Forse per capirlo bisogna analizzare i fatti storici precedenti. Adolf Hitler sale al potere nel 1933, diventando cancelliere della Germania, nasce il Terzo Reich e Hitler diventa il Führer, cioè capo supremo.

Nel suo programma politico Hitler esaltava la razza ariana e accusava gli Ebrei, considerati una razza inferiore, di essere la causa della crisi finanziaria tedesca. Hitler si proponeva di eliminare le razze inferiori, riconquistare i territori di lingua tedesca perduti con la guerra nel trattato di Versailles e di espandersi verso est per garantire lo ’spazio vitale’ ai tedeschi. Il nazismo fu un regime totalitario: tutto il potere era in mano a Hitler, che esercitava una rigida censura e una feroce repressione verso tutti gli oppositori del regime, che venivano rinchiusi nei Lager. Nel 1935 furono emanate le leggi di Norimberga: i cittadini di sangue tedesco venivano divisi da quelli appartenenti alle razze straniere, erano proibiti i matrimoni tra ebrei e non ebrei allo scopo di mantenere puro il sangue tedesco e puniti con il carcere. Nel marzo del 1933 venne costruito il primo campo di concentramento a Dachau, ne seguirono tanti altri non solo in Germania, come Auschwitz-Birkenau, Mauthausen, Treblinka.

Ma tutto questo non avvenne solo in Germania, in Italia nel 1922 Mussolini sale al potere, instaura un regime totalitario e si avvicina alla Germania di Hitler per non rimanere isolato dal punto di vista internazionale.

Anche lo Stato fascista italiano comincia a manifestare posizioni razziste, che culminarono nel 1938 con la promulgazione delle leggi razziali: Mussolini fa schedare nelle questure tutti gli ebrei italiani, gli ebrei portano un timbro sulla carta d’identità, queste leggi vengono applicate anche in Etiopia, colonia italiana. Gli ebrei sono sempre stati perseguitati nella storia: tra il primo e il secondo secolo d.C.

vengono cacciati dalle loro terre, nel quarto secolo d.C. il Cristianesimo accusa gli ebrei di essere responsabili della morte di Gesù, nel 1493 un gruppo di Ebrei viene accusato di spargere la peste e messo al rogo.

Nel 1942 Hitler dopo aver invaso tutta l’ Europa (tranne l’Inghilterra) pianifica la ’soluzione finale’ che consiste nell’ eliminazione in massa degli Ebrei. I campi di concentramento vengono trasformati in campi di sterminio e vengono attivate le camere a gas per uccidere il maggior numero di Ebrei nel minor tempo possibile. Per liberarsi dei cadaveri si usano i forni crematori, per non lasciare traccia e non essere accusati di sterminio. Tutto questo si trova nei libri di storia, ma forse per capire meglio e per non dimenticare, bisogna ascoltare le testimonianze di chi è sopravvissuto e uscito vivo dai campi di sterminio. Andra e Tatiana Bucci, sopravvissute di Auschwitz-Birkenau, raccontano di essersi salvate, perché scambiate per gemelle, erano ’merce’ importante per il dottor Josef Mengele e tenute in vita per essere usate come cavie.

Andra e Tatiana raccontano di essersi salvate grazie a una guardia tedesca della loro baracca che disse loro di rispondere ’no’ se qualcuno gli avesse chiesto se volevano andare dalla mamma, il loro cugino Sergio rispose ’sì’ e venne portato via per essere ucciso. Ricordano la loro mamma che a volte riusciva ad andarle a trovare di nascosto nella loro baracca e che faceva ripetere loro il proprio nome e la loro età, perchè se fossero sopravvissute non avrebbero dovuto dimenticare la loro identità. Liliana Segre è tra i 25 bambini italiani sopravvissuti all’ Olocausto. Ricorda la fame, il freddo, il dolore, la fatica, le violenze e gli orrori di quel periodo. Ricorda quando arrivarono gli Americani a liberarli e ricorda un ufficiale tedesco che per liberarsi della sua pistola e non essere catturato la lanciò a terra, lei avrebbe potuto prenderla e sparargli, ma non lo fece. I sopravvissuti erano allora solo dei bambini o ragazzi di 13, 14 anni, come me, furono separati dalle loro famiglie, dalle madri e dai padri e costretti a diventare un numero tatuato sul braccio. Non so come siano riusciti a trovare la forza e il coraggio di superare tutto questo, ma di sicuro so che non si deve dimenticare, perché la storia non si ripeta. Anche per questo il 27 gennaio si è deciso di celebrare il Giorno della Memoria, perché in quel giorno del 1945 le truppe dell’ Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

Pietro Semproli, III C

 

Lo storico Miro Flamigni ci ha spiegato il percorso che si è seguito per arrivare a possedere una vera e propria Costituzione, che dal 1948 accompagna e sostiene lo Stato italiano. La Costituzione non è il frutto solamente dei costituzionalisti, ma bensì di un processo storico, che l’Italia ha compiuto nel secondo conflitto mondiale. Il professore ha riferito il modo in cui il regime fascista abituava, fin da piccoli, i bambini ad obbedire agli ordini che i superiori impartivano, venivano organizzati anche campeggi militari per ragazzi da addestrare ai combattimenti.  Flamigni ha poi mostrato una cartolina che venne diffusa in Italia nel periodo fascista con lo scopo di istigare la popolazione a diventare razzista. Rappresentava gli Etiopi che morivano a gambe all’aria come gli insetti; gli italiani erano raffigurati con equipaggiamenti di gran lunga superiori a quelli che avevano a disposizione gli Etiopi. Verso la metà dell’incontro l’esperto ha esposto le situazione che ha dovuto affrontare l’esercito italiano in vari e difficili scenari: durante l’operazione Barbarossa, in Russia, l’esercito italiano è stato costretto al ritiro con moltissime vittime a causa dell’equipaggiamento inadeguato fornito ai soldati. Nella spedizione in Nord Africa si è verificato il medesimo problema, ma non per via del freddo, bensì per via del caldo presente in quell’ambiente secco e afoso.

Durante la guerra la popolazione fu ridotta alla fame, perché i lavoratori erano costretti a turni molto massacranti per produrre armi da consegnare all’esercito concentrato sul fronte. Venivano sottopagati e non avevano soldi per procurarsi i viveri per continuare a condurre una vita dignitosa. Per questa situazione il 24 luglio 1943 i generali del Gran Consiglio del fascismo obbligano Mussolini a dare le proprie dimissioni. Così viene arrestato per ordine del re Vittorio Emanuele II. Il giorno successivo, Pietro Badoglio assume l’incarico di capo del governo. Con il passare del tempo Badoglio firma degli accordi segreti con l’America per stipulare con essa un’alleanza; nel frattempo però comunica alla Germania che avrebbe continuato la guerra al suo fianco, ma nonostante questa dichiarazione il paese tedesco rimane diffidente nei confronti dell’Italia; per questo motivo fa schierare delle truppe ai confini del paese Italiano per conquistarlo, inoltre intima ai soldati Italiani di arrendersi, promettendo loro che sarebbero stati riportati in Italia ma vennero, invece, dirottati alla volta dei campi di concentramento, mentre i componenti dell’esercito che non si arresero diedero inizio ad una lotta partigiana. Secondo noi è stato un incontro davvero fondamentale per conoscere la storia del nostro Paese ed inoltre è stato molto utile per riuscire a comprendere gli errori, compiuti in passato da persone senza anima e senza cuore e accecate dal potere: questi sono errori in cui non bisogna ricadere.

Vittorio Baiardi e Nicolò Frani, III C media di Savignano

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