ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Antonio Allegri di San Martino in Rio  (RE) - 3A - 2E

Che gioia diventare amici di uno scrittore

Sei ragazzi hanno avuto modo di incontrare Giuseppe Festa: «Abbiamo così potuto capire cosa c’è dietro le sue bellissime opere»

Non sempre i giovani apprezzano la lettura, spesso imposta dalla scuola o dai genitori. Un libro per noi é considerato un amico che non ci abbandonerà mai infatti, nel momento del bisogno riesce ad esprimere tante emozioni: ci immedesimiamo nella storia, nei personaggi, nei luoghi, piangiamo, ridiamo o ci sconvolgiamo. Quando si ha l’occasione di leggere un testo e conoscerne l’autore, allora possiamo dire che tutto risulta ancora più entusiasmante.

Sei ragazzi della nostra classe hanno deciso di partecipare ad un incontro letterario, organizzato un pomeriggio in una libreria del nostro paese, con lo scrittore Giuseppe Festa. La sua simpatia e gentilezza sono risultate subito accattivanti e fra di noi si è creata un’empatia che ci ha rapiti per tutto il tempo passato insieme. Eravamo soprattutto curiosi di sapere qualcosa della sua vita e così ci ha raccontato ad esempio, le sue estati passate dai nonni al lago, luoghi che lo hanno ispirato per l’ambientazione di diversi suoi testi. Siamo stati rapiti dalle trame dei suoi libri, ci siamo divertiti molto ad ascoltarle. Nella libreria erano esposte tutte le sue opere e ognuna di queste ha una copertina meravigliosa che dà l’impressione di immergersi nella natura: una testa di un’aquila in «Cento passi per volare», un bellissimo orso in «Il passaggio dell’orso», un’altra orsa col suo cucciolo ne «L’estate dell’Orsa Maggiore».

Titoli ed immagini attuali in questi giorni in cui si è riaccesa la polemica su chi invada realmente il bosco: l’uomo o l’animale? Chi legge Festa non può che amare la natura. Uno dei protagonisti dei suoi libri, in « Cento passi per volare», è Lucio un ragazzino circa della nostra età, che ha perso la vista ma i suoi ricordi dei colori, delle forme di tutto ciò che lo circondava sono ancora molto vivi nonostante ora tutto sia avvolto nel buio.

Ha la possibilità di sentire i profumi, i suoni con maggiore intensità in un luogo, le nostre Dolomiti, che amplificano ogni esperienza. Leggendolo non si può non sentirsi parte della montagna immedesimandosi in questo adolescente. I giovani di oggi sono sensibili ai temi ambientali e non può non catturare l’attenzione la storia di Kevin, nel libro «Il passaggio dell’orso»: uno studente indolente e succube della tecnologia che abita in una grande città ed incontra una ragazza di nome Viola, futura naturalista nel parco dell’Abruzzo e insieme lavorano come volontari. La loro storia si intreccia con quella di un orso rimasto orfano. Tutti temi attualissimi.

Incontrare uno scrittore non significa dare l’idea di voler essere grandi lettori o intellettuali, ma è un’occasione per conoscere di persona un autore e scoprire un po’ di più di ciò che orbita intorno al mondo editoriale. Abbiamo avuto la sensazione di passare un pomeriggio con un amico col quale abbiamo fatto tante belle chiacchiere che ci hanno strappato tanti sorrisi.

Deva Bacchini, Federico Valentino Bertelli, Martina Guerra, Hasmith Kaur, Alessandro Melli, Cesare Montosi II E

 

Al giorno d’oggi l’acqua è un bene sempre più prezioso per l’umanità e la questione della crisi idrica è un problema mondiale. Le notizie che evidenziano questa piaga sono ormai all’ordine del giorno, piove raramente, quando accade spesso avvengono disastri. La Lombardia, l’Emilia-Romagna, il Lazio, il Piemonte, il Friuli-Venezia Giulia e il Veneto avevano inviato alla protezione civile la richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza per la siccità. L’Italia aveva sete, l’agricoltura era in crisi. Parlando con un nostro compagno, Marco Gasparini, ‘agricoltore in erba’, abbiamo colto che l’associazione che si occupa delle acque destinate all’irrigazione e allo scolo, si chiama «Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale» e nella nostra zona invece «Parmigiana Moglia». Aderire comporta un costo che equivale ad una tassa fissa da pagare anche se un agricoltore durante l’anno non usa l’acqua. Questa, nelle nostre zone, arriva dai fiumi dell’Appennino o pompata dalle idrovore, pompe che spingono l’acqua del Po tramite canali. Le conseguenze della siccità sono: minore produttività, stress delle piante fino ad arrivare all’aridità del terreno. Le tecniche d’irrigazione sono a scorrimento, sotto chioma, a pioggia con gettone e a goccia. Il metodo che spreca meno è quello a goccia perché localizza l’acqua solo nei punti in cui serve anche se non si può adattare a tutte le colture. I mesi in cui si annaffia di più sono giugno e luglio ma a causa della siccità, questo arco di tempo sta prolungando. Con il cambiamento climatico si stanno studiano tecniche per un minore spreco attraverso apparecchiature che indicano quando c’è bisogno di irrigare. Si può fare ancora molto per ridurre il consumo idrico come ad esempio raccogliendola in vasi o innaffiare le piante solo quando vi è un’effettiva necessità. Alcune coltivazioni devono essere bagnate spesso prima che ne risentano come ad esempio il mais e la frutta. Questi ultimi due anni hanno comportato sfide e capacità di adattamento per gli agricoltori ma attraverso l’impegno di tutti, sarà più semplice intervenire e fronteggiare le realtà che si dovranno affrontare.

Anna Casoni, Rafaela Golemi, Sofia Saccani, Marco Gasparini, III A; disegno di Carola Cottafavi e Diana Vico, III A

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