ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Andrea Bacci di Sant'Elpidio a Mare (FM) - 3C

Ada Natali è stata la prima sindaca d’Italia

Questa donna fu molte altre cose insieme: maestra elementare, dottoressa in Giurisprudenza, partigiana e deputata comunista

Ada Natali nasce a Massa Fermana (in provincia di Fermo) il 5 marzo1898.Questadonnastraordinaria è stata tante cose insieme: maestra elementare, dottoressa in Giurisprudenza, partigiana e deputata comunista. La grande storia, quella ufficiale, la ricorda per essere stata la prima sindaca d’Italia (dal 1946 al 1959). Era la secondogenita del socialista Giuseppe Natali – anch’egli, peraltro, fu sindaco di Massa Fermana – e di Argia Germani, la quale impartì alla nostra Ada un’educazione saldamente cattolica. Per la polizia fascista era «sovversiva e pericolosa»; per tutti, lì in paese, era la maestra Ada, quella che nel pomeriggio faceva il giro per le strade di Massa Fermana a controllare che i ragazzini studiassero e li prendeva a scappellotti se baravano, che andava ad insegnare a leggere e a scrivere ai contadini analfabeti. Maestra non per mestiere ma per vocazione. Quando si iscrisse a Giurisprudenza (nell’ateneo maceratese) fece richiesta per poter insegnare in un paese non troppo lontano dalla sede universitaria.

Fu quindi mandata ad Apezzana di Loro Piceno, una località do-ve non c’erano neppure le strade.

Così la nostra Ada, quando doveva recarsi all’Università, era costretta a percorrere a piedi sentieri faticosissimi, per prendere poi, a Passo Loro, un pullman per Macerata. Nonostante ciò, la ragazza, dotata di caparbietà e tenacia, riuscì a laurearsi. Aderì attivamente alla «Guerra di liberazione», partecipando peraltro alle battaglie di Pian di Piega e San Ginesio. Terminata la guerra, tornò al suo lavoro ordinario di maestra. Nel 1946, Ada Natali, esponente del Pci, venne eletta sindaca. Sempre nel 1946, istituisce nel suo Comune le «colonie» (un modo per assicurare un piatto di minestra ai piccoli delle famiglie più indigenti).

Nel 1948 venne eletta alla «Camera dei Deputati» (sarà onorevole fino al 1953). Negli anni Cinquanta, ingaggiò delle memorabili battaglie perché le operaie delle fabbriche marchigiane potessero ottenere regolari contratti di lavoro. Quando si ritira a vita privata, la maestra Ada non interrompe i rapporti con il movimento di emancipazione femminile né quelli con i dirigenti del Partito Comunista. Cattolica praticante, ha mantenuto un forte legame con il clero locale sino alla morte (che la colse il 27 aprile 1990). Ad Ada Natali è stata intitolata sia una via di Massa Fermana sia la biblioteca comunale di Monte Urano.

 

«Ho frequentato le elementari dalle Suorine di Monte Urano e ho concluso il mio percorso con ottimi risultati. Chiuso quel capitolo, però, per me non se ne riaprì uno nuovo a settembre, per le medie: sarei dovuta andare tutti i giorni a Sant’Elpidio a Mare e questo terrorizzò i miei genitori, che preferirono tenermi a casa. Passavo le mie giornate a leggere qualsiasi cosa reperissi in casa. Ma venne presto il momento in cui tutto questo non mi bastò più: volevo e dovevo tornare a scuola. Così mi sono ribellata, ho affrontato i miei genitori e, alla fine, l’ho spuntata io.

E, prendendo lezioni private, ho recuperato in sette mesi i tre an-ni di medie pronta per la sfida più grande: il liceo classico e poi l’università». Potrebbero bastare queste poche parole, pronunciate da Nanda Anibaldi, per intuire la scorza, la tenacia e la tempra di questa donna incredibile. Classe 1938, docente di Lettere (prima al Preziotti, poi al Carducci), laureata sia in Lettere Moderne (studiò alla Sapienza) sia, più tardi, in Filosofia. Innumerevoli i saggi dei quali è autrice, svariati gli eventi culturali di cui è stata ed è promotrice, Nanda Anibaldi è poetessa di prim’ordine, con molteplici raccolte di versi all’attivo. Inoltre, la stessa è presidente della «Casa Museo», dedicata all’amato fratello Arnoldo Anibaldi, che – lo ricordiamo – era tra i cento migliori scultori al mondo ed è fondatrice del «Piccolo Museo della Poesia», collocato all’interno della Biblioteca comunale ‘Ada Natali’ di Monte Urano: uno dei pochissimi esempi di Museo della poesia in Italia e in Europa. Donna forte, decisa e coraggiosa la nostra Nanda. Come quella volta che, 19enne, ebbe l’ardire di affrontare il preside della facoltà di Lettere della Sapienza per chiedergli di poter sostenere l’esame di letteratura latina, nonostante la sua appendicite l’avesse tenuta lontana dai banchi senza firmare le presenze.

 

Un orgoglio tutto marchigiano. Il suo nome è Ginevra Corinaldesi, nacque nel 1904 a Serra San Quirico (Ancona) ed è vissuta fino al 1997, quando morì a Fermo. Fu una delle prime donne (la prima in assoluto nelle nostre Marche) a divenire medico condotto, in un’epoca in cui la professione medica era, di fatto, appannaggio degli uomini. Nonostante le umili condizioni della famiglia di origine, con enormi sacrifici la giovane Ginevra frequentò prima il Liceo Classico a Jesi, poi il corso di Laurea in «Medicina e Chirurgia» a Camerino. Completò gli studi all’Università di Pisa dove, nel 1929, si laureò, con il massimo dei voti, con una tesi intitolata «Le tecniche della filtrabilità del virus tubercolosi». A soli 26 anni ottenne l’abilitazione per l’esercizio della professione medica e nel 1930 divenne medico condotto a Montelparo dove rimase per vent’anni. Dopo la vittoria del concorso, nel 1950 si trasferì a Fermo, dove fu anche medico scolastico e ufficiale sanitario del carcere. In pensione dal 1971, si impegnò assiduamente nell’attività di volontariato presso l’ospedale di Fermo e collaborò, inoltre, con il consultorio «Famiglia Nuova» (sempre a Fermo).

Ecco i giovani cronisti della Classe III C della scuola media ‘Andrea Bacci’ di Sant’Elpidio a Mare, che nella stesura degli articoli, sono stati coordinati dal professor Paolo Orsili. Classe III C: Nicolò Anibaldi, Amir Bentounsi, Anita Bianconi, Carola Bustan, Piergiorgio Camacci, Federico Cameli, Elisa Cardarelli, Sofia Corradini, Leonardo Corvari, Luca Cursi, Caterina Diletti, Yassmine El Abbassi, Costanza Ferranti, Simran Kaur, Matilde Liberati, Giulio Mancini, Ilaria Michetti, Gloria Monterubbianesi, Melania Sabbatini, Lorenzo Santandrea, Ivan Sgariglia, Jarno Silenzi, Ranveer Singh, Francesco Tartuferi, Tommaso Toscanella e Andrea Valle. I giovani cronisti hanno dedicato la pagina al ricordo di tre donne: Ada Natali, Nanda Anibaldi e Ginevra Corinaldesi.

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