ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Volponi di Urbino (PU) - 2A - 2B - 3B

Tutti a Urbino, sulle ali degli aquiloni

Adulti e bambini rapiti dal fascino intramontabile delle ’comete’ variopinte che cantò anche il poeta Giovanni Pascoli

A Urbino, durante l’anno, vi sono numerose manifestazioni e tra queste campeggia la Festa dell’Aquilone, competizione fra dieci contrade dislocate nel centro storico e in periferia. La Festa dell’Aquilone cade nella prima domenica del mese di settembre ed è citata nei celeberrimi versi dell’omonima poesia di Giovanni Pascoli in ricordo del periodo trascorso nella cittadina rinascimentale come scolaro nel Collegio degli Scolopi.

«Sì, gli aquiloni! È questa una mattina che non c’è scuola. Siamo usciti a schiera tra le siepi di rovo e d’albaspina».

«Or siamo fermi: abbiamo in faccia Urbino ventoso: ognuno manda da una balza la sua cometa per il ciel turchino».

Nel primo venerdì pomeriggio di settembre al Collegio Raffaello giovani ragazzi si incontrano per realizzare l’aquilone di stoffa che verrà poi colorato dai piccini e valutato da una attenta giuria che si avvicenda annualmente. Nella giornata successiva, nelle prime ore pomeridiane, in fortezza Albornoz, si apro-no le gare individuali nel lancio e nel volo degli sfavillanti aquiloni per aggiudicarsi ambiti premi. Infatti, dal mese di agosto tutte le contrade si mettono in moto per costruire singolari “comete” unitamente agli stendardi che si contraddistinguono in base ai colori contradaioli; nel tardo pomeriggio si svolge la coinvolgente sfilata rionale che termina al Collegio Raffaello ove, in un secondo momento, si estraggono a sorte i lotti su cui ogni contrada sosterà il giorno successivo e conclusivo della festa al campo delle Cesane.

La domenica ha il suo momento culminante nella “vera” competizione, quando le contrade si fronteggiano nel lancio libero degli aquiloni nel tentativo di farli librare il più lontano possibile. Si potranno ammirare centinaia di “comete” in volo, un vero trionfo di colori che punteggiano il cielo di varie sfumature cromatiche in un’atmosfera ventosa e festosa. Una giuria di autorevoli personaggi urbinati decreta la contrada vincitrice con l’assegnazione del prestigioso premio “Trofeo città di Urbino” riguardo all’aquilone che ha raggiunto la maggiore distanza.

Per gratificare l’operato di tutti è stato inserito il premio “Aquilone di bellezza”, diviso in tre categorie (piano, tridimensionale, tecnico). A conclusione della gioiosa ricorrenza, tutti i contradaioli, a cena, festeggiano insieme in una lunga e imbandita tavolata in Corso Garibaldi, sotto il meraviglioso spettacolo degli svettanti torricini. Questa festa calamita l’attenzione di tutti, urbinati e turisti, questi ultimi ancora in vacanza nella splendida cornice rinascimentale nell’ultimo scampolo d’estate.

Classe 2^B Maddalena Arduini Gaia Bartolucci

 

Urbino è famosa per i suoi costumi e le sue usanze, dalle rievocazioni all’Aita: ecco quello che c’è da sapere. Nata nel 1982 per rievocare la corte del Duca Federico, questa festa, che si tiene la terza domenica di agosto, mette in risalto gli antichi splendori di una città monumentale dal palcoscenico architettonico segnato dal “Palazzo in forma di città” e dalle grandi Piazze adiacenti: Piazza Rinascimento, Piazza della Repubblica e Borgo Mercatale, ai piedi dei Torricini del Palazzo. Ogni anno vengono organizzate rievocazioni storiche che ricordano momenti importanti della storia del-la corte di Federico da Montefeltro.

La festa culmina nel grande giuoco dell’Aita (da “Aiuto”, il grido dei combattenti in difficoltà nella partita in corso), praticato per quasi 200 anni e poi sospeso nel 1632 quando Urbino passò sotto lo Stato Pontificio, che lo proibì perché ritenuto troppo violento. Il Gioco richiama il “ruba bandiera” e la “palla prigioniera”, ed è una lotta che ricorda il moderno gioco del rugby; gli Aitanti sono oggi i giovani sportivi di Urbino nelle vesti di lottatori moderni in costume storico. La rievocazione è stata riconosciuta dal MIC (Ministero Italiano della Cultura) tra i quindici giochi storici più importanti d’Italia. Questa competizione vede la partecipazione delle Contrade e degli Sportivi del Rugby, i quali si esibiscono davanti alla corte ducale (disposta in un ritrovato palco d’onore progettato dall’ingegnere M. Oddi) e a 10.000 spettatori.

Questa rievocazione di una tradizione ultracentenaria caratterizza la festosa ricorrenza, arricchita anche da musiche rinascimentali e dalla parata inaugurale. Consuetudini di questo tipo vanno celebrate e ricordate nel tempo, in modo da preservare la meravigliosa cultura italiana.

Classe 2^A Leone Dini, Paolo Freschi

 

A ognuno di noi accade di provare una forte sensazione di nostalgia nel momento in cui, senza volerlo, ci ritornano alla mente ricordi che ci possono suscitare gioia e anche tristezza.

Questo che succede al poeta Giovanni Pascoli nella poesia “L’aquilone”. Osservando il cielo in una calma giornata, si accorge di qualcosa di diverso nel sole; non di nuovo, ma semplicemente d’antico che gli fa tornare alla mente quel ricordo delle colline ventose di Urbino. In quello stesso istante, preso dalla natura, dall’immensità del cielo e da un leggero soffio di vento che agita le foglie ormai morte ai piedi della quercia, si ricorda della grandiosa libertà che rappresenta quel piccolo aquilone leggero che aveva l’onore di cogliere la bellezza di Urbino dall’alto.

Purtroppo la vita non comprende solamente ricordi gioiosi, di spensieratezza e d’ingenuità, l’esistenza è formata anche da intensi dolori che in un modo o nell’altro colpiscono tutti, come descrive il poeta con la perdita del compagno di collegio. Proprio in quel tempo, Pascoli, ripensando a Urbino, e a ciò che era stato il suo passato, cade in una profonda riflessione sulla vita, alle possibilità che hanno i bambini di vivere le emozioni più pure, ignari di quanto la vita possa loro riservare.

Classe 3^B Sofia Carallo 

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