ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Franchini di Santarcangelo di Romagna  (RN) - 2F, 3A, 3F

Giulio Faini e la banda comunale

Il santarcangiolese nel 1903 fonda la realtà che da oltre un secolo coinvolge musicisti da tutta la vallata

C’è una gran parte di giovani che rifiuta di ascoltare musica che si discosta dall’immagine che vuole dare di sé. Studiare musica, al contrario, ti spinge a entrare in contatto con generi che sono poco proposti dai social media e dai mezzi di comunicazione più tradizionali. La musica classica è fonte di ispirazione per i musicisti moderni, anche famosi. Per fare degli esempi, Shut Down di Black Pink riprende il tema della campanella di Paganini, mentre Golden Hour di JVKE sfrutta le potenzialità del pianoforte classico. Studiare uno strumento permette di non farsi condizionare dai pregiudizi e di riscoprire brani “datati”, ma che ancora ci fanno emozionare. Suonare insieme, avvicina le persone e la necessità di ascoltarsi a vicenda sviluppa il rispetto reciproco. A Santarcangelo esiste una scuola di musica che accoglie più di 110allievi, dedicata a Giulio Faini.

Ma chi era? E’ un personaggio che ha fatto onore a Santarcangelo, ma oggi è sconosciuto a molti dei suoi concittadini. Nasce nel 1874 a Santarcangelo con la passione per la musica in una famiglia che sull’argomento ne sapeva ben poco, madre fruttivendola e padre calzolaio. Riceve un’istruzione musicale da Adelmo Bartolucci, maestro di banda e, grazie al suo impegno e alle sue capacità, a 18 anni l’amministrazione gli conferisce una borsa di studio per il liceo musicale di Bologna. Diventa primo corno alla Scala di Milano, che riapre nel 1898. Il suo modo di suonare attira l’attenzione del celebre direttore d’orchestra Arturo Toscanini, il quale si rifiutava persino di eseguire addirittura certi brani in sua assenza. Purtroppo nel 1903 sprofonda nella depressione, così torna a Santarcangelo per vivere con moglie e i tre figli. Faini si annoia, così con un amico decide di istituire una banda comunale. La notizia si diffonde a macchia d’olio e in poco tempo accorrono musicisti entusiasti e Faini si rianima. La sua attività si interrompe nel 1935 dopo una grave malattia al fegato. Nonostante la sua scomparsa, la Banda musicale di Santarcangelo continua a esistere da oltre un secolo e molti ragazzi si avvicinano allo studio di strumenti musicali, portando avanti la sua passione. Chissà cosa penserebbe Faini della scuola a lui dedicata e della banda che ha fondato.

Ci piace immaginare che possa essere fiero di ciò che è stato portato avanti in suo nome, e che magari possa ritrovare in qualche ragazzo la sua stessa passione per la musica.

Amalia Birocci, Federica Fontana, Marco Pirini, Enrico Salvatori, Jackline Shabani IIIA

Il 24 gennaio scorso abbiamo fatto visita al Museo del Balì.

Un’esperienza interattiva con tanti oggetti interessanti. Il mio preferito? Il fulmine di plasma (foto)! Nella seconda stanza si trovano simulatori di terremoto e tsunami e un proiettore che illumina la sabbia cinetica di diverso colore, a seconda dell’altitudine della montagna.

Nella sezione “corpo umano” c’è un tamburo che, mediante sensori su cui si possono appoggiare le mani, batte a ritmo del tuo cuore. Poi ci sono i polmoni finti che si gonfiano con una pompa e un microscopio che proietta su un telo i “tessuti” che vuoi ingrandire.

Accanto c’è la stanza dedicata allo spazio. Il mio strumento preferito è la bilancia collegata a uno schermo, con dei pulsanti che spiegano quanto pensavi su ogni pianeta. Poi, è stata la volta di un laboratorio sui cinque sensi, in particolare sulla vista e sul tatto. Abbiamo trovato il nostro punto cieco e sperimentato illusioni ottiche.

Quindi, siamo stati al planisfero, dove abbiamo guardato due video sui pianeti, le stelle e le costellazioni. È stata un’esperienza coinvolgente e entusiasmante.

Al Museo del Balì la scienza non è mai stata tanto divertente.

Lucia Molari III F

 

IA sembra la sigla dei servizi segreti. O forse lo è davvero? L’intelligenza artificiale di fatto simula il pensiero umano. Scienziati e filosofi litigano per far emergere la propria verità sui limiti e sulle opportunità. Ma qual è la verità? Gli scienziati dicono che i robot sono stati creati per percepire e per risolvere problemi, agendo verso un obiettivo specifico. L’IA ha un linguaggio fatto di algoritmi, svolge diversi compiti, elabora informazioni a velocità sorprendenti con una precisione molto elevata. Ma questo è un bene o un male? Uno dei rischi è perdere un numero indefinito di posti di lavoro. L’IA può, infatti, automatizzare lavori che prima erano eseguiti da impiegati umani. Ma forse il problema più importante è l’etica. Ma che cos’è l’etica? L’etica significa riconoscere il bene e il male. E in questa nuova scoperta è difficile capire cosa può aiutarci e cosa può distruggerci. Lasciare fare tutto alle macchine o ai robot è sicuramente allettante. Ma il nostro cervello e le nostre capacità che fine faranno? Davvero vogliamo un mondo di macchine mentre noi limitiamo la possibilità di lavorare, di pensare o di divertirci? La risposta al prossimo futuro.

Nicolò Bufi II F

 

Ogni anno in Australia si svolge un’importante competizione tra auto a energia solare: la Bridgestone World Solar Challenge. Nel 2023 ha partecipato anche il gruppo siracusano ’Futuro solare’ con l’automobileArchimede2.0. Il team nazionale ci lascia un’impronta positiva di speranza per un futuro migliore. A tutti gli studenti amanti anche di tecnologia offre l’occasione per conoscere le tecnologie che saranno importantissime domani.

Beatrice Marchi, Kejsi Lika, Perla Guglielmi, Luca Gambetti, Andrea Esposito III A

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