ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Primaria Fondoreno di Fondoreno (FE)

«Diamo un tetto a tanti trovatelli Le adozioni sono una speranza»

L’abbandono e i rifugi per i cani, l’intervista dei giovani cronisti della quinta del plesso di Fondoreno (De Pisis)

L’abbandono dei cani. Su questo si sono misurati i giovani cronisti della quinta del plesso di Fondoreno (comprensivo De Pisis). Ecco la seconda puntata della loro inchiesta. I reporter sono seguiti dall’insegnante Daniela Garau.

Ma i cani abbandonati come vivono nei rifugi? Lo chiediamo alla sig.ra Paola Chiccoli, vicepresidente del consiglio di Lndc Animal Protection ovvero La Lega nazionale per la difesa del cane, sezione di Ferrara.

Cos’è un rifugio? «E’ un luogo che accoglie i cani abbandonati fino a quando non trovano una famiglia che li adotti. Il nostro rifugio accoglie attualmente 101 cani. Fino a una settimana fa erano 96 perché è entrata una mamma con quattro cuccioli. Il numero dei cani è più o meno sempre costante, tanti ne escono ma tanti ne arrivano di continuo. Nel nostro rifugio si possono ospitare fino a 150 cani ma per ospitarne quel numero, occorre che più cani stiano nello stesso box. Ogni box può contenere da due a tre cani ma ci sono cani che per il loro vissuto e per il loro carattere non vogliono stare insieme ad un altro. Quindi è quasi impossibile riuscire ad ospitarne 150. Nel rifugio i cani stanno dentro i box e in ciascun box ogni cane ha una cuccia di legno. A turno vengono portati nelle aree di sgambamento. Fanno le passeggiate con i volontari soci o con i volontari occasionali» Di quali animali vi occupate? «Ospitiamo due tipologie di cani: cani abbandonati per strada senza il microchip che diventano cani vaganti. Cani i cui proprietari non possono più mantenere perché non riescono più a gestirli o per problemi economici. Chi non può più mantenere un cane e vuole rinunciare ad occuparsi di lui, deve recarsi nel proprio Comune, compilare dei moduli e pagare una tassa per il suo mantenimento. Il Comune lo affida al rifugio e finalmente il cane può essere adottato da una nuova famiglia» Chi opera nel vostro rifugio? «Quattro operatori che sono dipendenti fissi, poi ci sono i volontari che sono quelle persone che portano i cani a fare le passeggiate, puliscono i box, lavano le ciotole, offrono il loro aiuto a seconda delle esigenze. Il rifugio si avvale della professionalità di educatori cinofili, che hanno il compito di rieducare i cani che hanno subito maltrattamenti o traumi e di tre veterinari che vengono una volta a settimana a fare i vaccini e a controllare lo stato di salute degli animali. Il rifugio si appoggia anche ad una clinica veterinaria dove vengono ricoverati quei cani che hanno bisogno di un intervento chirurgico o di cure particolari» Come si sostiene un rifugio? «Non ha finanziamenti né dallo Stato né dal Comune di Ferrara.

Noi ci occupiamo solo dei cani che vengono ritrovati nella provincia di Ferrara. I Comuni che non hanno un rifugio si rivolgono a noi e per ciascun cane ci viene dato da un euro e ottanta centesimi a tre euro al giorno.

Ogni rifugio può occuparsi dei cani di un Comune solo dopo che ha vinto il bando di concorso organizzato dal Comune stesso. Questi soldini sono davvero pochi perciò sono importantissime e necessarie le donazioni dei volontari e delle persone in generale. Ci aiutano a pagare le spese mediche, ci permettono anche di acquistare cibi specifici per i cani» A quanti anni si può diventare volontario? «A 18 anni mentre i più piccoli possono venire al rifugio accompagnati dai genitori»

Matteo Ballada, Marcello Bernardi, Miruna Teodora Capraru, Simone De Angelis, Federico Fogli, Isobel Gaulier Brinig, Giacomo Giannone, Anita Lena Marangoni, Nathan Marchetti, Beatrice Messori, Marcello Mirandola, Davide Pio, Lucrezia Raminelli, Leonardo Sivieri, Martina Tartarini, Leonardo Tognon, Samuele Vecchio

 

A fotografare la situazione degli animali da compagnia abbandonati è Legambiente che ha diffuso il rapporto Animali in città 2023. In Italia, a oggi, due milioni di cani non sono iscritti all’ anagrafe e non hanno il microchip. Il Sud resta l’area del Paese più colpita dal fenomeno dell’abbandono, con Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Lazio, che registrano i numeri più significativi di cani vaganti che oscilla tra 480 a 290mila e un numero di cani randagi tra 240 a 145 mila. In Italia l’abbandono dei cani è un reato, come recita l’articolo 727 del codice penale, ed è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1000 a 10.000 euro. Tuttavia Legambiente, con il premio nazionale Animali in città 2023, ha premiato le città che si sono distinte nell’offerta di servizi e nelle azioni dedicate alla prevenzione dell’abbandono. In primis le città di Milano, Modena, Verona e Ferrara.

Ma perché i proprietari abbandonano i propri cani? Alcuni li abbandonano per problemi economici, altri non portano avanti l’impegno di curarli perché adottare o acquistare un animale domestico comporta delle responsabilità. Il problema aumenta all’arrivo dell’estate quando le famiglie partono per le vacanze ed il loro “pelosetto” diventa un problema. Così alcuni cani vengono abbandonati nelle autostrade rischiando di morire travolti dalle auto in corsa, altri vengono abbandonati all’esterno delle pensioni che hanno il compito di ospitare gli animali per un breve periodo.

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