ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Conero di Ancona (AN) - 3B

Ilva, quando lo Stato fa anche l’imprenditore

Nel 2018 il Governo ha approvato un decreto per nazionalizzare il siderurgico di Taranto. Difficile coniugare lavoro e sostenibilità

L’Ilva è un’azienda siderurgica italiana con impianti principalmente a Taranto. Ha avuto diverse questioni ambientali legali legate alle sue attività; è stata fondata nel 1905, nel corso degli anni è cresciuta diventando uno dei principali produttori di acciaio in Italia. Nel ventunesimo secolo, l’azienda ha affrontato sfide significative, in particolare riguardo alle questioni ambientali legate allo stabilimento di Taranto.

Nel 2012, L’Ilva è stata coinvolta in uno scandalo riguardante l’inquinamento ambientale e gravi problemi di salute nella zona circostante lo stabilimento di Taranto. Questo ha portato al sequestro dell’impianto nel 2012 e ad una serie di azioni legali. Negli anni successivi, sono stati avviati diversi processi giudiziari per affrontare la situazione, cercando di conciliare la produzione di acciaio con la tutela dell’ambiente e della salute pubblica.

Nel 2018 il governo italiano ha approvato un decreto legge per nazionalizzare temporaneamente l’Ilva, cercando di mantenere l’occupazione e risolvere i problemi ambientali. La storia dell’Ilva è caratterizzata da complessità economica, sfide ambientali e sforzi per trovare un equilibrio tra la produzione industriale e la sostenibilità. È un’azienda con particolari caratteristiche: I suoi impianti sono specializzati nella lavorazione di materie prime come il ferro e il carbone per produrre una vasta gamma di prodotti in acciaio utilizzati in diversi settori industriali. Questi possono includere lamiere, tubi, travi, e altri componenti utilizzati in costruzioni, automobili, e altre applicazioni industriali.

Al giorno d’oggi, è riemersa la questione di questa azienda, la quale è stata affidata allo Stato e a un socio. Questa affermazione ci potrebbe aiutare a porci una domanda:» è giusto che lo stato faccia anche l’imprenditore?» Ovviamente ognuno può avere la propria considerazione personale. Io sostengo che in determinate situazioni, come nel caso dell’Ilva, l’intervento statale sia giustificato per preservare l’occupazione, gestire crisi ambientali e garantire la stabilità economica.

Altri però potrebbero sostenere che il settore privato sia più efficiente e che il coinvolgimento dello Stato dovrebbe essere limitato. È una questione complessa e può essere vista da ognuno con un punto differente e dipende spesso dal contesto specifico e dagli obiettivi a lungo termine. Tuttavia, la società ha affrontato e sta affrontando sfide significative legate a questioni ambientali di sicurezza sul lavoro.

Giulia Cortucci 3B

 

Sinner, prodigio del tennis italiano, ha appena vinto Australian Open 2024.

Nel torneo ha battuto il n.5 del mondo Rublëv, il n.1 Djokovic ed in finale il n.3 Medvedev, recuperando con determinazione da un 2-0 e diventando così protagonista di una partita leggendaria. La freddezza di Sinner nei momenti di tensione è ammirevole, così come il coraggio che dimostra nei momenti più importanti e fondamentali della partita, nonostante la sua ancora giovane età. Oltre ad avere un’ottima tecnica, sono testa e strategia sono i suoi veri punti di forza. Non dimentichiamoci che grazie al suo carisma e alla sua bravura la squadra di tennis italiana nel 2023 ha vinto anche la Coppa Davis, impresa che non riusciva all’Italia dal 1976 con Panatta capitano della squadra. Sinner nasce a Sesto, in Trentino Alto Adige nel 2001. La sua carriera agonistica inizia a 13 anni, età in cui decide di dedicarsi completamente al tennis e di lasciare da parte lo sci, altro sport di cui poteva essere una promessa. Inizia la sua carriera a San Candido dove tutt’oggi è accolto come un figlio, anche se da anni ha seguito il suo allenatore a Montecarlo, città in cui vive e si allena. Questo ragazzo talentuoso, educato e solare, è riuscito a conquistare il cuore degli italiani e a farli riappassionare a questo coinvolgente sport. C’è poco altro da dire sul tennista che ha fatto innamorare l’Italia, solo una cosa è sicura: dobbiamo tenere gli occhi aperti sui prossimi tornei e continuare a tifare per lui.

Mattia Campitelli 3B

 

La carne sintetica, conosciuta anche come carne coltivata in laboratorio o carne in vitro, rappresenta una delle innovazioni più promettenti nel settore alimentare contemporaneo. Essa è prodotta attraverso la coltivazione di cellule animali in un ambiente controllato, senza la necessità di allevare e abbattere animali. Questa tecnologia offre numerosi vantaggi sia per l’ambiente che per il benessere degli animali, oltre a interessanti prospettive per la sicurezza alimentare e la sostenibilità. Dal punto di vista ambientale, la produzione di carne sintetica richiede meno risorse naturali rispetto all’allevamento tradizionale di animali da macello. Riduce significativamente l’uso di terra, acqua e energia, nonché le emissioni di gas serra e l’inquinamento delle acque. Ciò significa una minore impronta ecologica complessiva e un contributo alla lotta contro il cambiamento climatico. Dal punto di vista etico, la carne sintetica elimina la necessità di sacrificare animali per il consumo alimentare.

Poiché le cellule animali vengo-no prelevate in modo non invasivo e senza causare dolore agli animali, si riducono notevolmente le preoccupazioni legate al benessere degli animali e alla sofferenza animale nell’industria alimentare. Inoltre, la carne sintetica offre interessanti prospettive per la sicurezza alimentare, riducendo il rischio di contaminazioni batteriche e di malattie trasmesse dagli animali. Poiché viene prodotta in ambienti controllati, è possibile monitorare e garantire la qualità e la sicurezza in ogni fase della produzione. Tuttavia, nonostante i numerosi vantaggi, la carne sintetica affronta ancora sfide significative, come il costo elevato della produzione su larga scala e le questioni riguardanti la percezione del consumatore e la regolamentazione governativa. Bisogna continuare a investire in ricerca e sviluppo per rendere la carne sintetica più accessibile e accettabile per il pubblico generale. In conclusione, la carne sintetica rappresenta una promettente alternativa alle pratiche alimentari convenzionali, offrendo benefici ambientali, etici e per la sicurezza alimentare. Se adeguatamente sviluppata e adottata, potrebbe svolgere un ruolo significativo nel plasmare il futuro della produzione alimentare in modo sostenibile e responsabile.

Elisabetta Bugari 3B 

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