ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

IC Nardi di Porto San Giorgio (FM) - 3G

La magia del metodo Montessori

La pedagogista cominciò ad ideare la sua filosofia nel 1897, frequentando i corsi di medicina all’Università di Roma

La nostra scuola secondaria di primo grado Nardi appartiene ad una sperimentazione nazionale (Decreto ministeriale n.237 del 30 luglio 2021) per l’adozione del metodo Montessori nelle scuole medie italiane. Questo progetto nasce a Milano dove la sperimentazione è attiva da quindici anni. Il nostro istituto fa parte delle sei scuole montessoriane delle Marche e quest’anno come terza media di sperimentazione Montessori sosterremo per la prima volta nel Fermano, l’esame di Stato alla fine del nostro percorso riconosciuto a livello ministeriale.

La nostra sezione si basa sulla tipologia di apprendimento creata dal medico, scienziata e insegnante da cui prende il nome: Maria Montessori. La pedagogista ed educatrice, cominciò ad ideare la sua filosofia ed il suo metodo nel 1897, frequentando i corsi di medicina presso l’Università di Roma, informandosi così sulla teoria educativa dei precedenti 200 anni. Fin dall’inizio, Montessori basò il suo lavoro sulle sue osservazioni dei bambini e sulla sperimentazione con l’ambiente, con i materiali e con le lezioni a loro disposizione. Tuttavia questo nostro articolo, non vuole parlare esclusivamente di Maria Montessori come ideatrice dell’insegnamento a suo nome, ma della sua figura di ragazza madre, femminista e primo medico donna. Poche persone erano a conoscenza della relazione clandestina della pedagogista che portò alla nascita di Mario, un figlio che non ha mai potuto riconoscere come tale fino all’età di diciotto anni. Questo bambino fu affidato ad una famiglia e andò a vivere da lei a quattordici anni. Lei fu anche una grande femminista, affermava infatti che in Italia non è tanto l’uomo o le leggi che sono contro il progresso della donna, quanto la donna stessa. Per esempio le donne all’epoca potevano scegliere il proprio medico ma chiamavano comunque gli uomini a curarle.

Riguardo ciò Maria Montessori fu la terza donna italiana a laurearsi in medicina.

L’impresa risultò doppiamente ardua perché la giovane si addentrava in una delle aree più oscure della medicina, e lo faceva come donna, ma ciò non influenzò il suo pensiero. Maria Montessori non era solo una grandissima educatrice, ma come abbiamo visto era anche una ragazza madre anche se un po’ controversa, una grandissima femminista che ha lottato per i diritti delle donne e in prima persona ha abbattuto molti limiti, e una scienziata importantissima che ha sviluppato un modo di apprendere innovativo.

Classe III G

Il ruolo della donna nelle associazioni criminali di stampo mafioso è sempre stato caratterizzato da una certa ambiguità. Mafia è un termine che indica un tipo di organizzazione criminale retta da violenza, omertà, riti d’iniziazione, miti fondativi e scale sociali. Ciò che interessa ai mafiosi è il potere economico.

I mafiosi fanno anche affari coni politici in modo da ottenere favori in cambio di voti e protezione. In Italia le associazioni di stampo mafioso più importanti e conosciute sono: ‘Cosa Nostra’ in Sicilia, ‘Ndrangheta’ in Calabria e Camorra in Campania. La presenza femminile si basa sia su un’esclusione formale, che in una partecipazione sostanziale alla vita dell’organizzazione.

Negli ultimi trent’anni è emerso chiaramente che molte donne hanno avuto un ruolo rilevante, sia nel perpetuare i crimini commessi dagli uomini d’onore, sia nel convincerli a collabo-rare con la giustizia. Le donne che hanno scelto di aiutare lo Stato sono tante. Ma nella mafia ci sono state anche donne dall’altra parte. Come in ogni campo bisogna sempre saper scegliere da che parte stare.

Classe III G

Il 21 marzo 2023 le nostre prof. ci hanno assegnato come approfondimento un personaggio che ha lottato contro la mafia. Il nostro si chiama Rita Atria, una ragazza che a 18 anni scelse la morte come unica via. Rita è nata nel 1974 a Partanna, in provincia di Trapani. Suo padre Vito era un boss mafioso, venne ucciso da Nicola Medita per vendetta, mentre sua madre Giovanna Cannova era una donna accecata dalla paura e rassegnata. Rita protestò contro la sua condizione e si ribellò alla famiglia. Su consiglio di sua cognata, si recò a Marsala per incontrare il procuratore Paolo Borsellino. Paolo e Rita incominciarono una fitta collaborazione e le dichiarazioni della ragazza portarono ad una decina di arresti. La ragazza ricevette minacce, e per la sua incolumità fu trasferita a Roma con nuova identità. Lì Rita scrisse un diario carico di condanna per la sottocultura mafiosa. Il 26 luglio del 1992 Paolo Borsellino morì in via d’Amelio, quando la ragazza venne a saperlo, pensò che continuare a vivere non avrebbe avuto più senso per mancata protezione, quindi si suicidò, lanciandosi dal settimo piano del palazzo di Roma. Abbiamo chiesto al sindaco di dedicarle una via.

Classe III G

 

Ecco i giovani cronisti della classe III G Montessori del plesso scolastico Borgo Rosselli dell’Isc Nardi di Porto San Giorgio. Nella redazione della pagina del campionato di giornalismo gli studenti sono stati coordinati dalle docenti Marianna Cinti e Caterina Mannocchi. Classe III G: Francesco Amato, Emma Fidani, Jacopo Pascucci, Alberto Sansolini, Luca Ciampichini, Federico Merighi, Maria Vittoria Pompa, Letizia Verdecchia, Sara Carlomé, Cecilia Lulani, Alessandro Petrelli, Carlo Toccehtto, Gaia Dorigato, Diego Paniccià, Diego Smpaolo e Nicolò Zega. 

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