ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

IC Bellaria di Bellaria Igea Marina  (RN) - 1A, 1D, 2C

«Qui ho trovato casa e tanti amici»

La storia di Anna, 11 anni, fuggita da Kiev e dalla guerra: «Papà sta combattendo per il mio Paese»

Anna, nome di fantasia, è un’alunna scappata dal suo Paese a causa del conflitto russo ucraino. Vogliamo far conoscere a tutti la sua storia.

Da quanto tempo vivi in Italia? «Sono arrivata il 12 giugno scorso, sono già 8 mesi».

Da quale città vieni? «Dal centro di Kiev. Era una bella città prima della guerra».

Quanti anni hai e che classe frequenti? «Ho 11 anni, faccio la prima».

È stato difficile il tuo inserimento a scuola? «È stato complicato, per via della lingua. Riuscire a capire quello che spiegano i professori è difficile. In Ucraina mi piaceva molto studiare e avevo buoni risultati. Qui invece ci vorrà parecchio tempo prima che riesca a raggiungere il mio standard.

Ma mi impegno molto e so di potercela fare. All’inizio non conoscevo nessuno. Mi sentivo spaesata e un po’ in imbarazzo. Però devo ammettere che i miei compagni mi hanno accolta calorosamente e sono stati molto gentili con me. Hanno cercato in tutti i modi di farmi sentire a mio agio da subito».

Hai già legato con i nuovi amici? «Sento di far parte del gruppo della classe, mi cercano per giocare o chiacchierare a ricreazione. Ho una migliore amica qui a Bellaria con cui mi confido e mi vedo più spesso, ma continuano a mancarmi tantissimo le mie amiche ucraine. Penso spesso a loro e mi chiedo dove siano o che cosa facciano. Con alcune riesco talvolta a comunicare con internet, ma con la maggior parte di loro ho perso i contatti.

Sono molto in pensiero».

Vuoi parlarci del tuo viaggio per arrivare in Italia? Hai incontrato degli ostacoli? «Ho viaggiato in autobus fino alla Romania, poi ho preso l’aereo fino all’Italia. Non ho avuto tanta paura. Più che altro mi sentivo frastornata per tutto quello che mi stava accadendo e a dir la verità lo sono ancora adesso».

Con chi sei arrivata in Italia? «Con mia madre e il mio gatto.

Mio padre ora sta combattendo per difendere il mio Paese. Lui non è un soldato di professione, primafacevailmeccanico.Mamma invece lavorava in un hotel».

Dove si trova il resto della tua famiglia? «Gli altri parenti sono rifugiati in Francia e per fortuna stanno bene».

Eri già venuta in Italia quando eri più piccola? «Sì a quattro anni, quando la guerra non sapevo nemmeno cosa fosse».

Cosa provi quando pensi a casa? «Molta tristezza. Spero di poterci tornare presto e riprendere la vita di sempre».

Classe I A

 

Anche quest’anno il nostro Istituto ha aderito al progetto «Cancro io ti boccio» promosso dalla Fondazione AIRC. L’acronimo AIRC sta per Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. È un’associazione che sensibilizza la popolazione sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce per combattere questa malattia. Tutte le classi hanno voluto contribuire all’iniziativa vendendo e acquistando arance rosse coltivate in Italia, miele ai fiori d’arancio e marmellate d’arancia.

Ma perché proprio le arance? Perché contengono la vitamina C che contribuisce a prevenire i tumori apportando la giusta quantità di vitamine. A scuola nei giorni precedenti ci siamo organizzati informandoci e realizzando cartelloni per fare in modo che tutti i ragazzi sia grandi che piccoli capissero di cosa si occupasse l’AIRC. Abbiamo poi esposto i prodotti in una bancarella e tutto il personale della scuola e gli alunni hanno comprato qualcosa, con un contributo collettivo per acquistare una reticella di arance da consumare insieme durante la ricreazione. Riteniamo che il nostro contributo sia stato utile a tutti perché ci ha insegnato quanto sia importante la vita di una persona, anche di quelle che non conosciamo.

J. Pjetergjoka II C

 

Tutti a teatro al Galli di Rimini. Il 30 dicembre è andata in scena “La Tosca”, opera del grande Giacomo Puccini. Per l’occasione è stato organizzato un evento per gli studenti del nostro istituto, preceduto dall’incontro ’Scuola all’opera’ a cui hanno partecipato tutte le classi seconde. Si è trattato di un appunta-mento di preparazione e confronto con il maestro Michele Pirani, presidente dell’associazione Astrifiammante aps. Un gruppo di studenti accompagnato da alcuni insegnanti e rappresentanti dei genitori ha avuto la possibilità di assistere alla prova generale. La bellezza del teatro affascina chiunque entri da quel portone. Subito si viene avvolti da una bella magia, quella delle luci, quella della bravura degli attori che trasmettono emozioni nelle scene e nei personaggi. Quella di Tosca è una storia importante ma che non ha scoraggiato gli studenti, che all’uscita hanno manifestato grande soddisfazione. Siamo fiduciosi che questa esperienza possa ripetersi e speriamo che sia rivolta sempre a più ragazzi e studenti appassionati di teatro, cultura e Storia».

I. Giannini- G. Gori II C

 

Nonno Antonio è un grande nonno. Non ha avuto un’infanzia facile perché l’ha trascorsa in un istituto e ci è rimasto 11 anni. Oggi è un ex maresciallo maggiore dei carabinieri. Ha ricoperto questo ruolo per 37 anni.

È stato carabiniere a cavallo e ha lavorato nel Nucleo investigativo. Ha contribuito a combattere le Brigate Rosse e la banda della Uno bianca.

Ha arrestato spacciatori, rapinatori e criminali in genere. Mio nonno è un punto di riferimento importante, mi ha insegnato il valore della giustizia e a non arrendermi mai.

M. Martusciello I D 

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