ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Bertola di Rimini (RN) - 1D - 2A - 3A - 3C

«Il nostro aiuto chi è senza casa»

Donati vestiti e coperte alla Capanna di Betlemme, che assiste le persone che vivono per strada

La Capanna di Betlemme è una struttura residenziale per persone senza fissa dimora che opera a Rimini da 36 anni. Nasce nel settembre 1987: è stata chiamata così per ricordare come Maria e Giuseppe, arrivati a Betlemme stanchi e bisognosi di un alloggio dignitoso, trovarono rifugio solo in una capanna. Così le persone senza dimora, trovano qui un luogo dove rifugiarsi, un pasto caldo e, soprattutto, il calore di una famiglia.

La nostra scuola, insieme alla Capanna, ha organizzato un progetto di Natale, molto semplice ma con un impatto molto elevato sulle nostre coscienze. Prima delle vacanze di Natale, noi alunni abbiamo portato capi di abbigliamento – guanti, cappelli, sciarpe, maglioni, giubbotti, e anche scarpe e coperte – che i volontari della Capanna hanno raccolto e poi consegnato agli ’invisibili’ la notte di Natale, dopo la messa e una piccola festa svoltasi nella stazione ferroviaria di Rimini. La distribuzione dei doni è poi continuata il giorno successivo, durante il pranzo di Natale, dove c’erano anche ragazze liberate dalla schiavitù della prostituzione perché vittime della tratta, alle quali sono stati donati gli indumenti femminili raccolti sempre qui a scuola. Così raccontano i volontari della Capanna: «Sono stati realizzati molti pacchetti mettendo insieme più cose, per esempio guanti, berrette, maglioni. C’erano anche dei vestiti per bambini che abbiamo consegnato alle case famiglia. Sono rimasti altri indumenti che regaleremo durante i prossimi giri in strada. Alcune coperte poi le abbiamo da-te alle persone che abbiamo incontrato quella notte, altre sono servite per 7 persone che abbiamo accolto in più in questi giorni natalizi. C’era veramente tanta roba!». Ciò che fanno i volontari della Capanna è veramente da elogiare, perché al mondo è più facile voltarsi dall’altra parte, far finta di niente e continuare la propria vita.

Invece queste persone, dopo aver affrontato una lunga giornata tra il lavoro e la famiglia, riescono a dedicare del loro tempo per aiutare i più bisognosi. E’ importante ricordarsi che i senzatetto non hanno scelto la propria condizione, la maggior parte vorrebbe avere una casa e tutti hanno avuto una vita drammatica. Per questo è necessario combattere le ingiustizie e rendere la loro vita dignitosa.

Questo progetto è stato simbolo di interesse, altruismo, uguaglianza, libertà e fratellanza. Ci siamo sentiti più solidali con queste persone e abbiamo capito che non serve fare gesti eclatanti o regali costosi per aiutare gli altri, ma bastano piccoli gesti e piccoli doni, fatti con discrezione e rispetto, per riscaldare il cuore di chi amiamo.

Votazioni CHIUSE
Voti: 9

Pagina in concorso