ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Migliaro di Fiscaglia (FE) - 2D - 2E

Giovani e tossicodipendenze: come uscirne

La cronaca dell’incontro con la Comunità Giovanni XXIII. Gli articoli sono stati scritti dagli alunni delle classi 2D e 2E

Giovani e tossicodipendenze: come uscirne. L’incontro con la Comunità Giovanni XXIII. Il 3 marzo 2023, nella scuola secondaria di I grado di Migliaro, abbiamo accolto la psicologa Sara Danieli, l’educatrice Anna Pandini e Federica, ospite della Comunità Giovanni XXIII di Denore con lo scopo di sensibilizzarci e farci comprendere le conseguenze delle dipendenze da sostanze stupefacenti. Gli alunni sono stati coordinati dalle insegnanti Barbara Anteuri e Cecilia Secchiero. Andiamo a leggere la loro prima pagina, nella prossima puntata il seguito del lavoro che hanno redatto. Dopo la reciproca presentazione la psicologa ci ha detto che la comunità è stata fondata a Rimini negli anni Sessanta da Don Oreste Benzi per aiutare persone in difficoltà e non solo tossicodipendenti, mentre la sede di Denore è sorta nel 2006. Abbiamo posto poi alcune domande alle nostre ospiti. Cosa succede alla persona appena entra in comunità? La prima cosa che gli operatori fanno al nuovo arrivato è perquisirlo, per accertarsi che non abbia con sé delle sostanze. Come avviene il percorso di disintossicazione? Il percorso terapeutico si compone di tre fasi: la prima fase di accoglienza dura tre mesi, durante la quale l’ospite si ambienta all’interno della comunità acquisendone le regole e avviando la disintossicazione. La seconda fase è la più lunga e dipende dai tempi di reazione della singola persona: è caratterizzata dai colloqui con gli psicologi e con l’educatore di riferimento al fine di completare la disintossicazione, conoscere se stesso e stabilire quali obiettivi vuole raggiungere nella propria vita. La terza fase della durata di tre o sei mesi è caratterizzata dalla ricerca di un lavoro e dal rientro nella società. Quanti ospiti ci sono ora nella vostra comunità? Attualmente ce ne sono 10, ma la casa ne può ospitare fino a 17. Federica, come ha cominciato a fare uso di droga? All’età di tredici anni ho cominciato con il fumo e poi con la droga. Avevo un pessimo rapporto con mio papà. Così ho iniziato: per non pensare ai problemi e perché lo facevano i ragazzi più grandi di me. Poco per volta ho provato altre sostanze, ma non sono più riuscita a tornare indietro ed è stato un disastro perché la situazione peggiorava sempre più e non mi rendevo conto. L’unico pensiero era la droga e per avere i soldi per acquistarla sono arrivata a rubare. Dopo vent’anni di questa vita, grazie all’intervento di mia mamma, ho deciso di entrare in comunità per provare ad uscire dalla dipendenza. La testimonianza di Federica è stata molto toccante e siamo rimasti colpiti dalla forza con cui ha raccontato la sua storia e ci ha resi partecipi dei momenti più difficili e dolorosi della sua vita.

Votazioni CHIUSE
Voti: 0

Pagina in concorso