ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Bertola di Rimini (RN) - 1B - 3A - 3B - 3C - 3H

Tutti a lezione dai testimoni di pace

C’è chi ha affrontato i bombardamenti nel 1943 e chi è fuggito dall’Ucraina lasciando i propri cari

Quando si raccontano i conflitti armati spesso viene tralasciato il punto di vista dei civili. Il compito dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra è di portare alla luce le storie di tutte quelle persone innocenti. Questo gruppo di volontari promuove la pace, la cooperazione tra Stati e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica in Italia e nel mondo sui tragici effetti delle guerre sulle popolazioni civili. Il 2 dicembre scorso, alla scuola Bertola, lo storico Daniele Susini ci ha presentato alcuni ’testimoni di pace’ per rendere noi giovani agenti attivi dei processi di cambiamento e promotori di una cultura di pace. Sergio Morri, classe 1932, aveva 11 anni e all’angolo di via Clodia il 1° novembre del 1943, il giorno del primo bombardamento su Rimini: «Mio padre mi aveva mandato a comprare un pacco di maccheroni nel vecchio pastificio dove lavorava mia mamma. A un certo punto una signora nell’imboccatura di un rifugio mi chiama e mi avverte dell’allarme. Poco dopo cade la bomba e ricordo che mi sono venuti contro fumo, macerie e polvere. Se fossi andato avanti, avrei visto casa mia con il soffitto distrutto». Nell’incontro è intervenuta anche la signora Luciana Torridi Rimini, che ci ha raccontato la sua triste esperienza, di come dopo un bombardamento sia rimasta bloccata sotto le macerie. Solo grazie al suo cagnolino è riuscita a salvarsi e a riabbracciare suo padre. Abbiamo poi incontrato Marta e Valeria, due ragazze scappate in Italia dal conflitto tra Ucraina e Russia. Marta ha raccontato la sua testimonianza tramite un video registrato, dove venivano mostrati palazzi di Irpin’ quasi distrutti, appartamenti svuotati colmi di macerie. Valeria il giorno in cui è cominciata la guerra si trovava fuori dalla sua città per lavoro, senza la figlia piccola e il marito, quando la città di Kryvyi Rih è stata bombardata. «In quel momento ho pensato solo a mia figlia piccola e a mio marito – dice – ho preso poche cose e sono scappata. È terribile quando una persona ci mette tutta la vita per comprare casa, avere un lavoro, una macchina e poi perdi tutto in una sola giornata. Devi mettere tutta la tua vita in uno zaino e scappare». Ancora oggi Valeria si trova separata dal marito e dalla figlia, che non sono riusciti a raggiungerla in Italia. Abbiamo ascoltato infine un altro testimone: un uomo russo scappato per non arruolarsi nell’esercito, costretto a lasciare la sua famiglia. Ci ha raccontato di come si sta affrontando la guerra in Russia e di come la popolazione sia contro questa guerra.

Anna Zanchini 3ABanu Carolina e Zanini Giulia 3B

Alcune classi della scuola media Bertola di Rimini hanno svolto una uscita presso Porta Galliana, una porta di età Malatestiana, datata grazie a un deposito di 32 medaglie malatestiane. Una volta arrivati lì, ad aspettarci c’era l’archeologo Marcello Cartoceti di Ad Arte (foto) che ha seguito i lavori di scavo e riqualificazione e che con grande passione e precisione ci ha raccontato la storia di porta Galliana. Era una porta di difesa della città importante, una delle più munite di armigeri, perché dava accesso al porto. La porta faceva parte della cinta muraria a difesa della città nel 1400 circa. Come tutti ricordiamo, prima dei lavori di riqualificazione, la porta era interrata e si vedevano solo le estremità superiori, a livello della strada. Per dissotterrarla sono riusciti a riempire circa 400 camion di terra. Nel 2022 è stata restituita al pubblico ed è stata finalmente valorizzata per offrire anche un nuovo punto di interesse turistico alla città di Rimini. Per rendere ancora più particolare la visita a porta Galliana, l’azienda The Edge Company ha realizzato una visita virtuale con dei visori. Queste riscoperte sono importanti per chi abita qui: è come sentirsi discendente di una storia importante.

Oscar Masci, Martina Carlini, Francesca Lotti III C

I ragazzi del pon ‘Lettori per passione’ della scuola Bertola hanno intervistato Silvia Renzini, la bibliotecaria della Gambalunga di Rimini. Chi e come si scelgono i libri in una biblioteca per ragazzi? «Siamo noi bibliotecarie a occuparci della scelta dei libri. Attraverso il catalogo. Si può suggerire l’acquisto. Nella scelta secondo le fasce d’età sono importanti anche i suggerimenti, perché cerchiamo sempre di differenziare gli acquisti». Alla biblioteca Gambalunga c’è il prestito digitale e come funziona? «È un servizio che consente di scaricare e leggere sul proprio dispositivo mobile i libri in formato ebook. Il catalogo ebook Mlol contiene tantissimi titoli, si possono anche leggere quotidiani, riviste, audiolibri e volumi in altre lingue». Ha delle proposte per migliorare una biblioteca per ragazzi? «La segnaletica deve essere chiara e pulita. Utili sono anche i segnalibri con la data della restituzione dove il sistema non è informatizzato. E tenere sempre aggiornate le raccolte». Angelica Zufolini, Sofia Baldacci e Giulia Di Silvestri Classe 3°H

L’inclusione a scuola è un tema attuale. Ogni studente, indipendentemente dalle sue abilità, deve avere l’opportunità di partecipare alle attività scolastiche e imparare in un ambiente sicuro e accogliente. L’inclusione non riguarda solo gli studenti con disabilità, ma anche quelli che provengono da diverse culture o che hanno bisogni educativi speciali. L’inclusione a scuola è un impegno condiviso da tutti. Un passo importante verso una società più giusta e rispettosa delle differenze. Alessandro Gubellini 1 B

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