ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Giulio Cesare di Savignano sul Rubicone (FC) - 3G

I social, un mondo pericoloso per i ragazzi

Gli studenti della scuola media di Savignano sul Rubicone hanno esplorato il web con Fernando Muraca, regista di Don Matteo

La mattina del 27 ottobre io e i miei compagni della classe III G siamo andati al Teatro Moderno di Savignano, dove abbiamo partecipato all’incontro dal titolo ‘L’era dei Social’. Fernando Muraca, regista di fiction celebri come ‘Don Matteo’ e ‘Il commissario Rex’, ci ha parlato dei social come luoghi orribili, dove le ragazze, dai 14 anni in su, pubblicano foto in cui si mostrano mezze nude solo per ricevere dei like, delle attenzioni oppure solo per piacere di più ai ragazzi. Noi ragazze siamo molto influenzate da queste piattaforme dove la maggior parte delle volte troviamo foto di ragazze più belle di noi che cerchiamo di imitare magari comprando vestiti succinti. Il problema è che cerchiamo di piacere agli altri, e anche se non ci sentiamo a nostro agio, pur di avere più attenzioni ci convinciamo di stare bene e usciamo di casa così. Usciamo anche con infiniti strati di truc-co per nascondere le nostre imperfezioni.

Io con i social ho un rapporto molto stretto e non ne riesco a fare a meno: quando devo scattare delle foto da pubblicare su Instagram, ci perdo almeno una mezz’ora abbondante e, quando le foto non mi vengono bene come vorrei, mi arrabbio moltissimo e inizio a farmi mille paranoie: sono brutta, sono grassa, mi si vede la pancia, ho le gambe troppe grasse e inizio a piangere. Non è un pianto normale, ma è un pianto isterico e mi accade quasi ogni giorno, soprattutto il pomeriggio o la sera, quando i miei genitori non ci sono oppure dormono. Muraca ci ha parlato di un test, di un esperimento chiamato ‘Un mese senza social’, superato da solo 60 ragazze su 17.000. Le ragazze dovevano scrivere un diario dove raccontavano cosa accadeva durante il giorno senza i social. Prima di iniziare il test, hanno scritto su un post di Instagram che avrebbero preso una pausa da queste piattaforme.

Durante il mese le ragazze hanno scoperto i veri amici, perché se tu sparisci da una piattaforma social e non rispondi ai messaggi, i tuoi amici veri si preoccupano e ti vengono a suonare alla porta di casa. I social ci conoscono meglio dei nostri genitori, amici, fidanzati, nonni. Se dovessi pensare alla mia vita senza social penso che me la caverei anche perché sto facendo anch’io lo stesso esperimento proposto da Muraca: stare senza social per un mese. Mi risulta un po’ difficile perché comunque il telefono ce l’ho da quando avevo nove anni e faccio fatica a limitarne l’uso, è una situazione simile a quella di un drogato che deve smettere di drogarsi. Sono solo alla seconda settimana senza social e diciamo che mi sento meglio.

La sera, prima di andare a letto, ero abituata a guardare il telefono, invece ora leggo molti libri, cosa che prima facevo raramente. Ho iniziato a comprare maglie lunghe e felpe larghe, ma ovviamente nel mio armadio rimarranno anche top e pantaloncini corti, che continuerò ad indossare.

Una alunna di III G di Savignano sul Rubicone

Tra i vari social io passo la maggior parte del tempo a guardare TikTok, dove trovo video di ragazze e ragazzi che ballano. Sono stupende queste ragazze, anzi bellissime e i ragazzi commentano: ‘Sei bellissima, che begli occhi, che bel sorriso!’ oppure le ragazze commentano: ‘Vorrei essere come te, vorrei avere il tuo fisico!’. Instagram, invece, è simile a WhatsApp: le persone che segui ti possono scrivere,chiamare oppure mettere ‘mi piace’ alle storie o ai post che pubblichi, però bisogna fare attenzione perché la persona con cui si entra in contatto potrebbe essere un hacker o un pedofilo nascosto dietro la foto di un ragazzino all’apparenza innocuo. A me piacciono entrambe le piattaforme perché TikTok mette a disposizione anche contenuti molto divertenti, invecesu Instagram posso socializzare con molte persone facendoci anche amicizia. Poi però ci sono delle persone che usano i social per fare del male magari pubblicando i tuoi contenuti personali senza il tuo consenso. Una cosa sbagliatissima. Io posso avere il cellulare due volte alla settimana, se va tutto bene e prendo bei voti, e quelle due volte alla settimana le passo a guardare ininterrottamente il telefono e ne sono dipendente nel senso che, quando ho il telefono, è come se non esistessi in casa: in quel momento mi dimentico di tutto e di tutti.

Una alunna della III G di Savignano sul Rubicone

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