ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Salesiani di Bologna (BO) - 3C

Il legame sottile tra baby gang e Internet

Sul web le bande di ragazzi possono organizzarsi per dare vita a episodi violenti. Cresce il fenomeno di bullismo anche in rete

Viviamo in un’era digitale in cui la connettività è onnipresente, ma purtroppo insieme alle opportunità che offre, emergono anche minacce sociali: bullismo, cyberbullismo e le risse ne sono un effetto. Come sappiamo, il bullismo è una manifestazione aggressiva che oltre a essere verbale, la maggior parte delle volte è soprattutto fisica e ha come fine quello di danneggiare psicologicamente o fisicamente un individuo debole. Il bullismo sempre più spesso diventa cyberbullismo. Oggi sono sempre di più i ragazzini che utilizzano internet per prendere in giro compagni, rovinare la loro reputazione e persino organizzare delle vere e proprie spedizioni nei confronti dei coetanei. Il cyberbullismo si caratterizza da un’azione aggressiva (in questo caso verbale), ma che avviene mediante strumenti tecnologici. La diffusione di contenuti dannosi e minacce online crea conseguenze devastanti su giovani e adolescenti e minaccia il benessere mentale delle persone coinvolte portandoli a commettere azioni pericolose per sé stessi, come pensare al suicidio o incorrere in forme di autolesionismo.

Tutta questa aggressività causa insicurezze, facendo sì che i ragazzi colpiti si chiudano in sé stessi, mentre la cosa migliore sarebbe parlare con degli adulti, per affrontare la situazione.

L’aspetto più allarmante è la condivisione, l’apprezzamento e l’istigazione all’odio che si crea in rete: in pochissimo tempo, infatti, i filmati e le minacce raggiungono migliaia di visualizzazioni e like. Nessuno intervie-ne, anzi, la maggior parte di chi guarda questi video è come se stesse guardando un film: ride, si diverte, si esalta, commenta con insulti e condivide, alimentando il fenomeno. Si scatena proprio un virus dei like.

Il crescere di questi fenomeni ha portato anche all’aumento di baby gang, molto conosciute tra i ragazzi adolescenti. Non si formano per compiere crimini in gruppo e non sempre rispecchiano situazioni di disagio economico: questi ragazzi sono coinvolti in risse, bullismo, vandalismo e il tratto in comune è la violenza. Infatti, spesso leggiamo sui giornali di scontri tra bande di ragazzini per futili motivi. Ma cos’hanno in comune le risse tra giovani e il cyberbullismo? Perché stanno diventando tanto frequenti? Tutto inizia dai social, dove questi  appuntamenti si possono creare velocemente e facilmente con veri e propri eventi a cui partecipano anche centinaia di ragazzi, i quali spesso non si sono mai visti di persona e non si rendono conto di commettere dei reati, anche gravi. Bullismo, cyberbullismo e risse sono fenomeni da affrontare con gli strumenti adeguati, soprattutto in rete, promuovendo il più possibile percorsi di sensibilizzazione nelle scuole, affinché i giovani prendano coscienza della gravità dei loro comportamenti.

DikengNdounbè E., Malpensi F., Marani F., Labianca S. P., Ica A. J. R., Paracchini E., Marino M., Canzonieri L., Di Iorio A., Bortolotti N., Carbonaro A.

 

Abbiamo deciso di parlare di un argomento importante: il disagio giovanile, problema serio che affligge molti giovani. Il bullismo, i problemi psicologici, il suicidio e l’uso di droghe, alcol e fumo sono tutte questioni che meritano attenzione. Il bullismo è un problema diffuso che può causare gravi danni emotivi e fisici. È importante che tutti noi ci impegniamo a creare un ambiente sicuro e rispettoso per tutti. I problemi psicologici, come l’ansia e la depressione, sono molto comuni tra i giovani. È importante ricordare che non sei mai solo e che ci sono persone pronte ad aiutarti. Parla con un amico, un familiare o cerca un consulente professionale che possa offrirti il supporto di cui hai bisogno. Il suicidio è un argomento delicato e serio. Se pensi di avere pensieri suicidi o conosci qualcuno che potrebbe essere in pericolo, parlane con qualcuno immediatamente. Ci sono linee di aiuto disponibili 24 ore su 24 che possono fornire supporto e consigli. In quanto all’uso di droghe, alcol e fumo, è importante comprenderei rischi associati a queste sostanze. Sono dannose per la salute e possono portare a dipendenza e problemi a lungo termine. Cerca di prendere decisioni consapevoli e di evitare situazioni rischiose.

Il disagio giovanile è un argomento complesso che richiede un approfondimento maggiore.

È importante che continuiamo a parlarne e a sensibilizzare le persone sui temi. Un consiglio da parte nostra per tutti gli adolescenti italiani è di non aver paura di chiedere aiuto: non siete soli.

B. Brambilla, G. Crocetti, T. Huntford, M. Voltan, Y. Haoze. A. Mela, S. Cavazza

 

Martina Spangher ha 20 anni, così come Rocco Sarno. Abbiamo chiesto loro se hanno mai assistito a episodi di disagio giovanile. Entrambi hanno risposto di sì. «Risse per motivi razzisti», commenta Martina; «ho visto dodicenni che si alcolizzano», dice Rocco. Abbiamo chiesto se si sentissero a disagio a parlare di sé stessi. «Sì, per questo faccio la “manager“ di cantanti emergenti, devo parlare degli altri e non di me», racconta Martina, mentre Rocco spiega che «finché sono con poche persone riesco a parlare di me, ma quando ci sono tanti ragazzi non dico niente». Entrambi sono state vittime di bullismo.

«Alle medie perché ero cicciottella, al liceo perché facevo tanti laboratori, gli altri erano invidiosi», confessa lei. «Sono stato bullizzato alle elementari, perché non volevo fare quello che mi dicevano i bulli», ammette Rocco. E parlando dei loro quartieri, «io abito in centro: c’è un po’ di spaccio ma è abbastanza controllato», conclude Martina. Per Rocco, invece, abita «nel quartiere Noce, vicino all’aeroporto – termina il ventenne – ci sono poche opportunità di scambio sociale».

L. Primerano; G. Ardit; J. Targa; N. Giudice Andrea; N. Cattabriga; F. Castellari; L. Gardi; T. Mileo; L. Pizzichemi

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