«Al Parco Pegaso non ci si annoia mai»
Lo studente ne elenca gli innumerevoli pregi: «Si sta a contatto con la natura, è possibile praticare sport, passeggiare e leggere»
Vi parlo del Parco Pegaso. Ho 13 anni ed abito a Trodica, dove qualche anno fa è stata restaurata una chiesa, vicino alla quale si trova un favoloso giardino ed a fianco è stato costruito un campetto da basket, uno da pallavolo, un parco giochi, una piccola area per allenarsi con delle strutture di calisthenics ed anche una bocciofila. La mia parte preferita di questo grande parco giochi è il campo da basket dove, fino a qualche anno fa andavo spesso per esercitarmi nella tecnica di tiro, perché ancora non praticavo lo sport con una associazione. In passato sono stati tracciati dei larghi sentieri dove è possibile transitare in bici o a piedi. Adoro passeggiare nel parco perché essendo perimetrato mi permette di distaccarmi dalla vita di sempre ed apprezzare la natura. Se ci si annoia, pur essendo difficile ed improbabile, è possibile trovare piccoli scaffali nel giardino, chiusi da una porticina di vetro la quale è aperta a tutti, all’interno si trovano due file di libri. Quando si entra nel parco, si ha l’imbarazzo della scelta e questo suscita voglia di provare ogni sport. In fondo si trova una piscina con a fianco dei lettini ed un bar dove è possibile acquistare bibite fresche e qualche snack come patatine alla salsa barbecue e taralli piccanti, ovviamente è possibile fare il bagno solo in estate perché la piscina non è al coperto e non è dotata di riscaldamento. A circa dieci metri dall’ampio giardino si trova un parcheggio con aree riservate per bus, moto e auto per persone disabili. Occorre molta manutenzione ad esempio, sostituire le retine nel campo da basket, mantenere pulito il giardino e tagliare l’erba. Anche in estate il prato è sempre verde grazie al grande impianto di irrigazione collegato all’acquedotto di Trodica. Non è un problema giocare di notte o di sera perché sono stati installati degli alti pali d’illuminazione.
Lorenzo Moretti
Ci sono luoghi speciali dove ognuno si trova perfettamente a suo agio, dove vi sono ricordi capaci di evocare emozioni. Gli studenti si sono interrogati su quali sono questi luoghi magici.
Ognuno ha aperto il cuore e sono emersi i ricordi di quando questi studenti erano giovanissimi, oppure quei posti dove si sentono come a casa perché vi fanno un’attività che li appassiona e li coinvolge.
C’è chi sceglie quel posto perché vi pratica sport, ci passeggia, ci legge all’aperto, ma c’è anche chi ricorda quei posti visitati con la nonna: insomma, sono tanti i posti del cuore di ciascuno.
Ho 13 anni e sono nata a Macerata. Questa città per me è molto significativa poiché quando ero piccolina mia nonna mi portava con lei a fare passeggiate, la spesa, visitare la città e conservo splendidi ricordi. Ogni tanto mi accompagnava ai giardini Diaz, i miei preferiti, perché lì andava sempre la mia amica Matilde. Qualche volta, d’estate andavo con mio cugino più grande in bici per Macerata, mi divertivo sempre molto con lui.
A Macerata ho i miei amici, conosciuti grazie allo sport, alla scuola ed amici in comune.
Tutt’oggi frequento la città di Macerata, il weekend, di solito esco con qualche amico o amica del basket. Di solito il nostro ritrovo è sotto l’orologio di piazza della Libertà. Capita spesso che il sabato sera ci sono delle partite di basket al palas. Ci organizziamo ordinando pizza o hamburger, poi finito di cenare andiamo a piedi al palas dove assistiamo alla gara. Per noi è un’occasione per divertirci, divagarci e uscire dalla mentalità scolastica. A Macerata ci sono molti musei, mostre e teatri. Mi è capitato spesso di andare a vedere commedie dialettali al Lauro Rossi. Veramente emozionante questo teatro molto bello, quando entri ti lascia a bocca aperta; ogni volta noto sempre qualche nuovo dettaglio che mi dà una sensazione bella. Da grande mi piacerebbe vivere vicino al centro di Macerata che trovo una città affascinante.
Rebecca Magnaterra
Il luogo della città a cui sono più affezionata è la palestra Virtus dove pratico ginnastica artistica. Amo andare là ad allenarmi e passare il tempo con le amiche. Lì riesco davvero a staccare la mente e a concentrarmi solamente su non cadere, stendere le punte, saltare abbastanza in alto, ruotare con il corpo, chiudere bene le gambe, eseguire sempre meglio l’esercizio e tanto altro. Fosse per me andrei lì ogni giorno, non nego che sia uno sport abbastanza difficile e di avere paura a volte ma stare lì è una delle cose che preferisco. Da quando varco la soglia della porta spero sempre che il tempo passi il più lentamente possibile in modo che possa godere ogni singolo attimo del mio allenamento che, stancante o no, mi fa stare e sentire bene.
E forse la palestra non mi appartiene, ma io sono sicura di appartenere a essa che con il tempo si è fatta spazio nel mio cuore.
Emma Marcolini