ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I Grado Viale della Resistenza di Cesena (FC) - 3B

Don Baronio, sacerdote e giornalista

Nacque l’11 maggio 1887 a Cesena, dove frequentò il seminario. Diresse due periodici: ’Il Risveglio’ e ’Su le Vie del Bene’

Il prete cesenate Cesare Carlo Baronio nacque a Cesena l’11 maggio 1887. La sua era una famiglia benestante, di medi possidenti terrieri. Carlo fu l’ottavo di nove figli. Descritto come gaio e vivace, amante dell’esercizio fisico a contatto con la natura, terminate le scuole elementari si iscrisse al seminario di Cesena. Il 25 luglio 1911, nell’abbazia di Santa Maria del Monte a Cesena, venne ordinato sacerdote dal Vescovo che lo inviò a Roma per continuare gli studi.

Durante la Grande guerra, Baronio fu arruolato come tenente cappellano e fu impegnato al fronte. Qui si guadagna la medaglia d’argento al valor militare, perché durante un bombardamento, pur essendo ferito, soccorse gli altri soldati e diede loro i conforti religiosi.

L’istituto voluto da don Baronio nacque nel 1926 con il nome di Istituto Figli del Popolo. Aveva sede a Cesena, poco fuori le mura del centro storico, in subborgo Valzania, nel territorio della parrocchia di san Pietro apostolo. I ragazzi accolti (orfani o provenienti da famiglie povere) frequentavano da piccoli le scuole elementari, mentre cresciuti venivano avviati al lavoro. Diversi giovani fecero pratica presso la piccola tipografia di cui l’istituto era dotato, che stampava «Il Risveglio« e «Su le vie del Bene«, oltre a manifesti ed avvisi funebri. Terminata la guerra, nel 1946, riprese la sua attività di fondazione di istituti per indigenti aprendo un collegio a Roncofreddo per bambine povere (istituto che successivamente venne trasferito a Lizzano di Cesena).

Don Carlo cercava di prendersi cura di tutte le fasce d’età, dai bambini agli anziani: per i primi creò, a San Vittore di Cesena, un asilo per l’infanzia che si reggeva sulla Provvidenza, ossia su offerte dei benefattori, mentre per i secondi fondò il Ricovero di Sant’Anna in alcune stanze sopra la tipografia dell’Istituto Figli del Popolo. Anche quando i giovani accolti crescevano e lasciavano gli istituti, il Canonico Baronio manteneva con loro i contatti ed era disponibile ad aiutarli nuovamente, qualora ve ne fosse stato bisogno.

Don Baronio diresse due periodici: Il Risveglio e Su le Vie del bene, cercando di produrre pagine di buona stampa cattolica con intenti dottrinali e morali, come il beato don Giacomo Alberione. Le attività giornalistiche Il Canonico dalle colonne dei giornali stimolava sovente i benefattori di ogni ceto alla carità, facendo notare che, secondo il cristianesimo, quando si dona si riceverà il centuplo. Al Risveglio (periodico diocesano) collaborano anche penne autorevoli, coadiuvate dalle notevoli conoscenza di Don Baronio, che scriveva quasi autonomamente. Utilizza uno stile semplice e colloquiale, che inframmezza però anche con citazioni in latino di Sant’Agostino e San Tommaso. L’8 aprile 1997, venne costituita a Cesena l’Associazione Don Carlo Baronio.

Lorenzo Balzoni, allievo di IIIB della scuola Viale della Resistenza

 

Don Baronio, quel prete dalle scarpe rotte Cesare Carlo Baronio, viene descritto dai suoi insegnanti come uno studente brillante, ma nonostante questo, decide di intraprendere la strada del seminario, volendo diventare un sacerdote. Nonostante fosse diventato un prete, va all’università, precisamente lettere. Nel 1915 ricevette la lettera dove gli veniva detto di dover entrare nell’esercito e andare in guerra. Durante il tempo in guerra, pur rischiando di morire più volte, ha cercato di esaudire gli ultimi desideri dei soldati morenti, pur a costo di rimetterci la vita. Dopo la guerra, vedendo quante persone erano rimaste povere, e molti bambini erano diventati orfani, Carlo decide di prenderli sotto la sua ala, prendendosi cura di loro. Don Baronio fu` sempre un uomo molto altruista, tutto quello che poteva dare lo donava ai bisognosi, che fossero delle monetine, o che fossero delle scarpe nuove.

Nel 1944, la seconda guerra mondiale colpì anche Cesena, e anche in questa situazione, Carlo aiutava chi aveva bisogno, sempre a costo di rimetterci la pelle. Quando la guerra fini`, Don Baronio continuava ad aiutare le persone e gli orfani: offriva il suo letto a chi aveva bisogno di dormire, diede una mano a persone malate, cedette pure il suo biglietto dell’autobus ad una anziana signora. Nel 1974, Carlo si spense il 7 Febbraio.

Annamaria Casadio, III B 

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