ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Zappa di Bologna (BO) - 3C

Il campo di transito delle Caserme Rosse

La storia del centro di internamento civile bolognese dove, dall’8 settembre 1943, vennero rinchiusi civili, partigiani e sacerdoti

In Italia alcuni campi di concentramento o di smistamento sono tristemente assai noti, come quello della Risiera di San Sabba di Trieste; altri meno, come quello bolognese di Caserme Rosse. Dopo l’8 settembre 1943 alcuni dei vecchi campi per l’internamento civile furono inclusi in quelli di concentramento della Repubblica Sociale Italiana, gestiti da militari tedeschi e/o milizie repubblichine italiane. I convogli partivano dalla Risiera di San Sabba o da Fossoli e avevano come destinazione i campi di concentramento e sterminio in Germania e Polonia.

Le Caserme Rosse, un campo di transito meno noto, iniziò ad operare dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 a Bologna, in quelli che prima di allora furono i locali della Scuola di allievi ufficiali della Sanità. Ben presto i nazifascisti cominciarono a rinchiudervi civili italiani da destinare al lavoro coatto in Italia o alla deportazione in Germania.

Fonti storiche riferiscono che i Carabinieri romani, che si erano rifiutati di violare il loro giuramento e di rastrellare gli ebrei, furono arrestati e deportati qui il 7 ottobre 1943, perché considerati inaffidabili dal comandante Kappler. Tra i civili c’erano i partigiani e persino dei sacerdoti provenienti dalle città e dall’appennino tosco-emiliano, in attesa di deportazione.

Secondo la testimonianza di Don Giulio Salmi, nel solo periodo che va dal maggio all’ottobre del 1944 vi transitarono almeno 36.000 prigionieri, che venivano sottoposti ad una visita medica in seguito alla quale venivano destinati o alla deportazione in Germania o al lavoro coatto sul fronte. Nel Reich i rastrellati venivano usati come schiavi nelle industrie chimiche e nelle fabbriche di armamenti.

Il lavoro per le organizzazioni paramilitari come la Todt o l’Organizzazione Paladino era preferito dai prigionieri, perché evitava l’arruolamento o la deportazione. Non possiamo dimentica-re il dottor Arturo De Biase e Don Giulio Salmi, ’il prete del lager’, che con atti eroici cercarono di salvare il maggior numero di vite dalla furia nazista. Vennero cacciati, ma perseguirono imperterriti il loro intento. Di quelle Caserme Rosse oggi resta ben poco. Il 12 ottobre 1944, Bologna subì un violentissimo bombardamento aereo. Si trattò del secondo più grave dopo quello del 25 settembre del 1943. Provocò oltre 400 morti, 600 feriti e la fuga dei tedeschi e dei fascisti, mentre altri si salvarono scappando. L’aviazione americana, infatti, credendolo un obiettivo militare nemico, distrusse il 90% delle strutture e molti rastrellati. Il campo finì in questo modo di svolgere il suo triste e raccapricciante compito, proprio il giorno in cui fu bombardato: il 12 ottobre 1944.

 

Le Caserme Rosse furono un campo di raccolta, smistamento e concentramento nazista, attivo a Bologna dall’8 settembre 1943 al 12 ottobre 1944, inizialmente per i militari italiani e in seguito per i civili italiani rastrellati, destinati all’ultimo viaggio verso i lager nazisti. Il 12 ottobre 2023, a Bologna è stato celebrato il 78esimo anniversario del bombardamento delle Caserme Rosse.

Alla Commemorazione hanno partecipato l’assessore all’istruzione Daniele Ara, la Presidente del quartiere Navile, Federica Mazzoni, il Presidente A.N.P.I.

Bolognina, Giovanni Iannantuono, la Dirigente Scolastica dell’IC 15 di Bologna, Dott.ssa Rossella Capicchiano e noi alunni delle classi terze della scuola ’Gino Zappa’.

Anche quest’anno abbiamo ripercorso insieme la storia e onorato la memoria delle vittime della violenza nazifascista, delle decine di migliaia di rastrellati e deportati che in questo luogo hanno vissuto la prima tappa del loro doloroso cammino verso l’ignoto. Tutti i presenti hanno contribuito con riflessioni, letture, poesie e canzoni a mantenere vivo il ricordo, consapevoli che il significato del sacrificio di tanti è custodito nei valori più alti della nostra Costituzione, valori che tutti noi siamo chiamati a difendere.

Le Caserme Rosse sono oggi un parco pubblico, sito in via di Corticella 147. L’unica caserma superstite è sede di una bocciofila, una scuola materna, un centro diurno per disabili e sede di diverse associazioni.

 

L’antisemitismo è un fenomeno basato sull’intolleranza, la discriminazione e l’odio nei confronti degli Ebrei. Tale fenomeno era già presente in epoca romana e medievale, ma è nel periodo nazista che l’odio verso questo popolo è arrivato al suo apice. Oggi l’antisemitismo sta tornando a prendere vigore a causa della guerra israelo-palestinese.  Israele è accusata di commettere crimini contro l’umanità e ciò provoca odio verso la sua popolazione. Nel conflitto entrambi i popoli hanno delle rivendicazioni: l’obiettivo di Israele è quello di raggiungere la sicurezza e di eliminare i gruppi terroristici che la minacciano; invece i Palestinesi vorrebbero essere riconosciuti come uno Stato. Schierarsi a favore o contro un popolo rischia di far aumentare le tensioni fra i due Paesi e di promuovere la guerra, quando invece bisognerebbe sempre promuovere la pace. Molte volte in tempo di guerra i diritti umani vengono a mancare e i civili vivono in condizioni disumane, perciò è necessario schierarsi a favore dei diritti di tutti i popoli e contro tutte le ingiustizie, a prescindere dal popolo che le commette.

In redazione gli alunni della classe 3C della scuola media G. Zappa: Rohan A., Ehaab, Denis B., Giuseppe C., Mattia D., Djiulijana D., Francesco G., Xiangyang H., Lika K., Giulio L., Razon M., Tanjim M., Federico M., Gioele M., Marco O., Greta P., Andrea R., Harmanpreet S., Giuseppe S., Jessica Y., Hooria Z., Melissa Z., Intissar Z. Professoresse Di Stefano E. e Mangano V.  

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