È meglio vivere in città o in un paese?
Gli alunni della classe 5^ B della scuola primaria ‘Balella’ di Piangipane si confrontano sulla qualità della vita che ognuno conduce
Chissà se le persone sono felici del luogo in cui vivono? Siamo partiti da questa domanda e siccome quasi tutti noi alunni della classe abitiamo in paese ,abbiamo approfondito il quesito.
La maggior parte di noi vive a Piangipane, alcuni nei paesi limitrofi e solo un compagno vive a Ravenna.
Abbiamo convenuto, dopo una lunga conversazione, che ci sono lati positivi e negativi in ogni luogo, ma sicuramente ognuno di noi ha una sua preferenza, ha il luogo del cuore e così la maestra ci ha chiesto di sostenere e spiegare le nostre opinioni , argomentarle e condividerle con il gruppo.
Quasi la totalità dei bambini è felice di vivere nel luogo dove abita, solo un’alunna cambierebbe, mentre il ragazzino che vive a Ravenna sostiene che la città, la sua città è il suo posto dove si sente a casa, dove si trova a suo agio.
Molti sono concordi nel sottolineare quanto sia importante la natura che circonda il paese: l’aria più limpida e pulita, il sole che lancia i suoi raggi fino a sbiadirsi sui tetti delle case, il profumo del grano appena tagliato; tutto è più lento e tranquillo e soprattutto nelle serate d’estate si sta “una favola”.
E nei piccoli borghi ci si sente più tranquilli e al sicuro, infatti nel paese è difficile non conoscere gli altri ; lì tutti sanno chi sei e se per caso non ti riconoscono c’è sempre qualcuno che ti chiede “ Mo te, di chi sit e fiol?” oppure “ In do stet?” “In do vet a scola? D’altra parte, sostengono i “ cittadini” volete mettere le opportunità che ti offre una città? Ci sono mezzi di trasporto che ti portano dove vuoi, tanti servizi : ospedale, teatri, cinema, parchi pubblici… Hai più stimoli, più opportunità e puoi conoscere tante persone. Le scuole sono facilmente raggiungibili, così come nel tempo libero hai più possibilità di scelte : sport, corsi di teatro, laboratori scientifici, e chi più ne ha più ne metta.
«E’ impagabile la sensazione di libertà che ti offre un piccolo paese» ribatte M.
«La possibilità di uscire e poter vedere le stelle» sostiene G.
«A me piace vivere in un piccolo paese, ma forse nel futuro per cercare un lavoro andrò a vivere in un centro più grande» riflette J.
In conclusione, la maggior parte di noi ora è felice del luogo in cui vive ;tutti si sentono al sicuro, ma in un futuro…chissà? Forse cambieremo prospettiva, forse amplieremo i nostri orizzonti, forse…
Classe 5^ B Scuola primaria ‘Balella’ di Piangipane Insegnante Monica Caporossi
I cambiamenti climatici determinano catastrofi naturali e fenomeni sempre più violenti. Alcuni di questi hanno o coinvolto anche Piangipane, il nostro territorio. Dopo un lungo periodo di siccità, ci sono state piogge più frequenti e intense che hanno provocato una disastrosa alluvione.
Oltre agli enormi danni provocati alle case, industrie, alle strade e alle scuole, l’alluvione ha colpito gravemente anche la campagna, con i suoi appezzamenti di terreno. L’acqua ha distrutto le coltivazioni, rovinando i raccolti anche per i prossimi anni. Sul nostro territorio le preoccupazioni degli agricoltori sono molto forti, come ci riferiscono Roberto, Vittorio ed Elena, contadini che abbiamo intervistato. Vittorio ed Elena possiedono 6 ettari e mezzo di terra coltivati con alberi da frutto (kiwi, pesche, prugne e uva ). L’acqua li ha sommersi, rovinando quasi tutto il raccolto e alcune coltivazioni in maniera irrecuperabile.
L’acqua li ha sommersi, rovinando quasi tutto il raccolto e alcune coltivazioni in maniera irrecuperabile.
Alla fine della stagione Vittorio ed Elena sono riusciti a raccogliere solo il 30% della loro coltivazione. Roberto dei suoi 150 ettari di terreno ne ha persi circa 50, poco più di un terzo. Il grano, l’erba medica e tutto il primo taglio sono andati persi, provocando una riduzione dei guadagni. Molti contadini hanno infatti protestato contro il governo per i mancati risarcimenti.
Non si può stare tranquilli perchè questi fenomeni naturali non ordinari potrebbero riaccadere, anche in maniera più violenta.
Abbiamo chiesto a Roberto co-sa ne pensa del cambiamento climatico e riportiamo le sue parole testuali: “ Penso che come tutti gli esseri viventi al mondo da sempre ci dovremo adeguare al cambiamento climatico, perchè solo chi si adegua sopravvive. Chi non si adegua è destinato all’estinzione, quindi ci dovremo adattare a fare quelle coltivazioni giuste per il nuovo tipo di clima”.
Classe 5^ A Scuola primaria ‘Balella’ di Piangipane Insegnante Antonella Pascetta