Dalle tradizioni albanesi a quelle indiane «Parte il viaggio tra le culture del mondo»
Ricette culinarie, balli tipici, costumi e musica. «Così conosciamo insieme le diverse etnie e scopriamo tante nuove curiosità»

Le tradizioni popolari abbracciano varie categorie: il cibo, la danza, la musica, l’abbigliamento e le credenze. Spesso, però, anche se geograficamente due popoli sono distanti hanno delle caratteristiche comuni, che in alcuni casi uno dei due popoli ha ereditato dall’altro nel periodo delle invasioni. Sta di fatto che, oggi, con i mezzi di comunicazione che ci circondano e con gli alti flussi migratori abbiamo l’opportunità di confrontarci e di apprendere etnie diverse dalla nostra. Data l’utenza della nostra scuola, abbiamo deciso di mettere nero su bianco alcuni cibi e danze di varie parti del mondo, per dare modo ai nostri lettori di apprendere nuove conoscenze e di sperimentare nuove ricette nelle loro cucine e per chi vorrà fare un viaggio per vivere di persona queste meraviglie. I nostri studenti, trovano facilmente tutto l’occorrente per preparare le prelibatezze in tutti i punti vendita anche Conad oltre che nei negozi etnici.
Iniziamo con la Moldavia, per la quale Mariana descrive dei cibi e delle danze della sua zona.
Tradizioni moldave Polenta (la polenta di solito viene servita con carne di maiale tagliata, è un piatto utilizzato di più in inverno); brodo di gallina e tagliatelle fatte in casa (il brodo di gallina è utilizzato il giorno dopo un matrimonio, si invitano i parenti più stretti, il suo nome è Zeama); gli involtini di verza ripieni di riso e carne vengono fatti soprattutto per le feste importanti; la carne alla griglia soprattutto maiale si utilizza come secondo piatto o come piatto unico; placinta, ossia tortino ripieno di ricotta, si prepara nel fine settimana o per le festività. Infine, il Baba neagra, tipico dolce del Nord della Moldavia è uno dei dolci che vuole una cottura lunga e lenta. Oltre ai piatti tipici, in Moldavia sono particolari i costumi tradizionali femminili. Trattasi di abiti colorati e pieni di decorazioni, un elemento importante è la camicia bianca caratterizzata da motivi geometrici e floreali. La gonna chiamata ’Katrina’ è tipica delle zone del Nord e il suo taglio può essere svasato o dritto.
Si completa il look con il gilet colorato e ricco di ricami.
Questo abbigliamento si utilizza per le feste, tra cui la festa di paese ’Chisinau’. La musica tipica è quella folklorica e la danza tradizionale ’La Hora Choros’.
Tradizioni nigeriane Regina descrive una ricetta tipica della sua zona che si chiama Akara (fagioli fritti); 300gr di fagioli secchi o bucati (si trovano nei negozi etnici), 100 gr di cipolle, 100gr di peperoncini freschi (per chi li vuole), olio per friggere. Si mettono i fagioli a bagno tutta la notte per riuscire a togliere la buccia, dopo si frullano con poca acqua, infine si mettono in una ciotola e si condiscono con sale, cipolla e peperoncini. Si mette l’olio in padella a scaldare, con un cucchiaio si prendono un po’ di fagioli e si mettono a friggere.
I fagioli avranno una forma rotonda e quando avranno un colore marrone saranno pronti.
Tradizioni ucraine Olha parla dell’Ucraina descrivendo la ricetta del piatto tipico dell’Ucraina, il Borscht. Si tratta di una zuppa a base di carne e barbabietole rosse variamente arricchita, a seconda della zona di provenienza e degli ingredienti disponibili in casa. Solitamente si mettono: patate, legumi, carote, cipolle, pomodoro e cavolo cappuccio e infine viene servita con della panna acida.
Uno dei balli tipici ucraini è l’Hopak che inizialmente lo ballavano solo gli uomini e in seguito venne esteso anche alle donne e ha la caratteristica di avere dei movimenti delle arti marziali. La più antica danza è la Vesnianka (che significa primavera), nella quale le donne ucraine attraverso l’uso delle ghirlande mettono in mostra la loro dolcezza e sensibilità, rappresentando le stagioni calde e le onde del fiume Denpr.
Tradizioni rumene Rodica descrive delle ricette rumene come il Trippa o Ciorba de Burta e il Panettone. La trippa si taglia alla julienne e si mette a bollire con un po’ di brodo di carne, si aggiungono delle verdure come carote, cipolle, aglio e infine la panna, l’aceto, l’uovo, il prezzemolo e il peperoncino. Per il panettone invece, l’impasto si divide in due parti e si riempie con le noci e uvetta mescolate con albume, zucchero, scorza di limone. Prima di metterlo in forno aggiungere dei semi di papavero.
Le danze rumene sono originarie della Transilvania e sono state composte dal maestro Bartok nel 1915.
Tradizioni albanesi Flavia spiega che in Albania c’è un dolce molto buono che si chiama ’Trilece’, una torta che si prepara con latte, panna e latte concentrato. La superficie superiore del dessert viene poi ricoperta di caramello.
Vallja è l’antica danza dedicata all’eroe albanese ballata sempre in gruppo: uomini e donne si tengono per mano o tramite dei fazzoletti, formando un enorme serpente, e si muovono e cantano delle rapsodie, canti epici, d’amore o di buon auspicio. Alcune danze vengono interpretate solo dagli uomini, e rappresentano le strategie di combattimento usate da Skanderbeg per catturare i nemici, con passi forti e ma allo stesso tempo eleganti.
Tradizioni indiane Pooja viene dall’India, dallo stato del Punjab. Ci sono alcuni piatti famosi: Dal Makhani, Sarson da Saag, Chole Bhature.
Dal Makhani: l’amore dei Punjabis per il burro è assoluto. A loro piace inserirlo nella maggior parte delle cucine. Dal Makhani è un sugo a base di lenticchie (di solito quelle nere) e fagioli rossi. Si prepara utilizzando porzioni abbondanti di burro e panna. Sarson Da Saag: la cucina punjabi offre molto anche ai vegetariani. Si prepara utilizzando le foglie della pianta senape.
Per quanto riguarda i balli tipici Bhangra e Giddha sono un tipo di danza popolare tradizionale dell’area Punjab.
Cpia di Pavullo
La maggior parte degli alunni del CPIA di Pavullo sono del Marocco e hanno avuto il piacere di descrivere la fine del Ramadan, che si chiama ’aid’.
Inizia con la preghiera in Moschea per ringraziare il Signore e si vestono tutti eleganti, si fanno gli auguri ad amici e parenti.
Si mangiano dei dolci tipici e si beve il thè marocchino tutti insieme. La mattina si prepara due piatti che si chiama ’Maroco Msmanm e il Baghrir’,una sorta di gateau dolce creato con: farina, zucchero, lievito, uova, olio di girasole e cocco. Per pranzo, invece, si prepara il cous cous, il taje e la frisa.
Il cous cous può essere di pesce, di verdure o di carne. Infine, il ’bastila’ che si tratta di uno sformato realizzato con carne di piccione. Dato che la carne di piccione è spesso difficile da trovare, viene normalmente usata la carne di pollo tagliata a pezzetti.
Per la preparazione può essere usato anche del pesce.
È una preparazione che combina il sapore del dolce e del salato; una serie di strati di pasta sfoglia, di carni salate, cotte lentamente in brodo e spezie e poi triturate, e uno strato croccante di mandorle tostate e tritate, cannella e zucchero.
Un ballo famoso è il ’ghana’ che si palesa per occasioni speciali come i matrimoni.
Cpia di Pavullo