ll progetto de il Resto del Carlino per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Sacro Cuore di Lugo (RA) - 1A, 3A

La sfida: dedicare del tempo per essere felici

Ce l’ha lanciata la professoressa Gaia Toccaceli della scuola ‘Sacro cuore’ di Lugo. E noi l’abbiamo subito accettata

La professoressa Gaia Toccaceli, insegnante di Lettere alla scuola secondaria di primo grado Sacro Cuore di Lugo, ha proposto ai suoi alunni un progetto chiamato ’Happiness challenge’. Questa challenge (sfida, ndr) si sviluppa nel corso di una settimana, prevedendo l’esecuzione da parte della terza A di sette sfide giornaliere con lo scopo di dedicare del tempo a sé stessi e alla propria felicità.

Molto spesso non ci accorgiamo che anche dalle piccole cose si può ricavare la felicità e il coraggio di superare le prove quotidiane.

«Eppure non è così difficile riconoscere qualcosa di prezioso.

Non brilla, riempie»: questa è la frase su cui si fonda il progetto della ’Happiness Challenge’.

Le prove del progetto sono le seguenti: prendersi 10 minuti per sé e ascoltare una canzone che piaccia fissando il soffitto; pensare a tre persone importanti nella propria vita e successivamente andare a dirglielo; assaggiare un cibo che non si ha mai provato; provare a fare un’attività per la prima volta; scegliere due oggetti che non si usano da tanto tempo e regalarli a chi si vuole; dedicare trenta minuti della propria giornata ad una persona con cui, di solito, si trascorre poco tempo e fare qualcosa insieme. Infine prendersi trenta minuti per uscire di casa a piedi o in bici, da soli o in compagnia.

Ogni alunno, prima dell’inizio della challenge si doveva creare una propria bacheca dove attaccare dei foglietti sui quali riportare le proprie impressioni e sentimenti provati durante l’esecuzione delle sfide. Le prove per molti sono state efficaci e soprattutto sono riuscite a stupire chi le eseguiva: infatti pur sembrando semplici e insignificanti hanno stupito e riempito gli alunni. “Non brillano, riempiono”. La professoressa ha inoltre creato sulla piattaforma classroom, un questionario per comprendere se l’esperienza è piaciuta, quali siano state le prove più belle e quali abbiano stupito di più per il su scritto motivo. La Happiness challenge non è una semplice challenge come quelle che stanno spopolando in questi tempi, infatti, questa prova non comporta sacrifici, non ti lascia triste, non porta via del tempo e non ti toglie nulla ma ti riempie e riesce nello scopo per cui è stata creata: rendere felici.

A volte basta solo essere indirizzati per capire il vero significato delle azioni che si compiono.

Classe 3^ A della scuola media ‘Sacro Cuore’ di Lugo Professor Lorenzo Monti 

 

Il primo marzo, durante l’ora di geografia, la nostra professoressa Gaia Toccaceli ha proposto a tutti noi studenti della 1A un progetto riguardante la riqualificazione urbana. La riqualificazione urbana consiste nella riorganizzazione, il restauro e il miglioramento della città. Tale progetto consisteva nello scegliere un posto abbandonato e immaginare una struttura da realizzare in sostituzione della precedente.

In seguito avremmo dovuto realizzare una presentazione per esporre le caratteristiche del luogo e dell’edificio che bisognava realizzare, completo di fo-to e di disegni di ciò che avremmo voluto costruire. Dopo la spiegazione, gli studenti hanno accettato con entusiasmo. La professoressa ha fatto scegliere i gruppi di lavoro agli alunni e ha fissato la scadenza per la settimana seguente. Dopo aver individuato la zona ormai abbandonata al degrado, la prima fase consisteva nello scrivere in un powerpoint le caratteristiche del luogo stesso, il motivo per cui fosse stato scelto e le caratteristiche di ciò che avremmo voluto realizzare, inserendo le relative immagini.

Nella seconda fase bisognava realizzare la piantina del nuovo edificio, accompagnata dai disegni delle attrezzature necessarie per corredarla. La terza fase includeva la suddivisione delle parti da studiare per creare una presentazione da rivolgere all’intera classe.

Da questo lavoro sono sorte diverse idee: un centro sportivo, un centro commerciale con un giardino all’interno, un parco per i ragazzi e un centro per il benessere fisico e mentale. Un aspetto positivo è stato che ognuno abbia potuto partecipare e condividere il proprio impegno, facendo i disegni e le ricerche. Inoltre ogni gruppo ha potuto esporre la propria idea rendendo partecipi i propri compagni. È emerso anche qualche aspetto negativo perchè, in qualche gruppo, mancavano alcune parti del lavoro e certe proposte necessitavano di alcune modifiche per diventare effettivamente concretizzabili. Tuttavia è importante sottolineare un aspetto fondamentale del pro-getto: lo scopo del lavoro era quello di applicare lo studio a qualcosa di concreto per non limitarsi solo all’apprendimento delle nozioni teoriche, imparando a dividersi i compiti e ad organizzarsi in autonomia. Il lavoro è stato utile perché tutti noi abbiamo ascoltato con interesse le proposte degli altri, facendo ciascuno le proprie osservazioni e dando dei consigli ai compagni.

Marta e Maria Teresa, classe1^ A della scuola media ‘Sacro Cuore’ di Lugo Professoressa Gaia Toccaceli 

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